La porta della cantina si aprì, vide poi scendere dalle scale Joker, aveva una camminata barcollante. Non indossava la sua giacca viola; aveva le maniche della camicia bianca arrotolate fin sopra i gomiti e una macchia, chiaramente di sangue, sul fianco.
"Joker..."
Sussurrò spalancando gli occhi alla vista di quella ferita; era grande e vistosa, probabilmente gli stava portando anche quei problemi evidenti nel camminare così storto."Sto bene."
Disse l'altro in tono stanco e affannato, afferrando una sedia malridotta dove si trovava il tavolo e sedendosi con le cosce aperte."Cos'è successo?"
"Ho detto tutto ad Harley. Della nostra relazione e del perché ti ho chiuso qui."
Ebbe un brivido lungo la schiena. Glielo aveva detto il motivo ma sembrava essere stata una reazione troppo esagerata anche da parte di una come lei.
Ricordava che Joker gli aveva detto che lo aveva portato lì solamente perché voleva che fosse solo lui il suo criminale. Non era un motivo valido per beccarsi una pallottola, c'era qualcos'altro sotto e voleva indagare."Qual è il motivo ?"
L'eroe fece un sospiro pesante e si lasciò andare contro lo schienale della sedia, chiudendo un po' gli occhi. Li sentiva pesanti a causa della stanchezza. Forse perché dormiva da giorni probabilmente."Te l'ho detto. Voglio essere solo io il tuo criminale."
Era stanco mentalmente per sentire tutte quelle stronzate, ma non abbastanza da cercare un modo per svignarsela da lì. Quindi doveva raccattare tutto quella che era la sua lucidità e affrontare quella questione a quattr'occhi. Ci teneva a lui, ma rivoleva indietro la sua dannata libertà."Stronzate, Joker. Non ti avrebbe quasi ammazzato se fosse stato solo per questo."
Sussurrò l'uomo, accennando con il capo la ferita al suo addome.
Poi fece un sospiro: odiava vederlo in quelle condizioni. Strinse i pugni, sentendo un ulteriore fitta a causa delle corde."Ti prego. Slegami...hai bisogno di essere curato, io posso aiutarti."
Il verde lo guardò, calibrando bene sulla cosa che avrebbe potuto fare.
Poi scosse la testa e si alzò: tanto l'altro era un eroe e fare qualcosa di male non rientrava nella sua buona condotta. Tirò fuori un coltellino dalla tasca e tagliò le corde, lasciandole cadere a terra. Batman, prima di tutto, si accarezzò i polsi poi lentamente si alzò barcollante e ancora con poche forze.
"Sdraiati su tavolo."
Sussurrò indicando il tavolo. A quel punto Joker, togliendosi la camicia, si mise sdraiato come aveva detto il corvino e lo osservò.
I suoi occhi chiari andarono a ispezionare ciò che l'altro fece: prese prima la bottiglia d'acqua e ne versò un po' sulla ferita per sciacquarla. Era davvero in pessime condizioni e non osava immaginare quanto gli bruciasse.
Poi prese da terra la camicia, strappando la manica e gliela avvolse accuratamente intorno al busto per fermare l'emorragia.Una smorfia si fece spazio sul viso del suo nemico.
Questa tradí le sue emozioni. Non osava immaginare il dolore che stava percependo l'uomo in quel momento, ma andava fatto.
Non parlarono. Ma quando ebbe finalmente finito, i due si guardarono dritti negli occhi e si baciarono.
Batman, tirando a se l'altro, approfondí il bacio con la lingua. Joker invece avvolse le braccia intorno al suo collo.
STAI LEGGENDO
NERO LUSSURIA (Batjokes)
Fanfiction✓Batjokes ✓non è un au ✓vari TW Batman e joker vogliono far vedere ciò che in realtà non sono. Tutti vedono due nemici, che giocano a rincorrersi la sera. Un supereroe che cerca di acchiappare il cattivo. Ma non è questo che sono, il loro rappor...