Capitolo 6

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Batman era lì, ancora chiuso in quella stanza. Aveva perso il conto dei giorni e delle ore che erano trascorse dal suo rapimento, ma dalla sua pancia che brontolava alla ricerca di cibo dedusse che non fossero passate più di due giorni. Fortuna che il Joker andava lì da lui a portargli dell'acqua, ogni tanto, Almenno che non gli chiedeva delle prestazioni sessuali. Non l'aveva ancora liberato. Nella testa del corvino già iniziarono a farsi spazio i pensieri più disparati; mentre una parte di lui gli chiedeva ogni minuto perché non riuscisse ad allontanarlo, l'altra parte gli urlava invece che il suo cuore fosse maledettamente innamorato di quello psicopatico.
La situazione di era ribaltata in poco, non avrebbe mai potuto prevedere che i risvolti fossero stati proprio quelli e non l'aveva nemmeno progettato di essere rapito dal suo amante.
La porta si spalancò per l'ennesima volta in quella giornata, ma contrariamente da come pensava, sulla rampa di scale non vide quel vido di cui era tanto innamorato. No.
Sulla cima c'era forse l'unica persona che voleva li: Harley Quinn. Con quel suo indistinguibile sorriso macchiato di rossetto sbavato e due codini biondi ai lati della testa che erano tinti all'estremità di due colori differenti, ma che richiamavano i suoi abiti: blu e rosso.

"Wao. Pudding non mi ha detto che tu eri qui." Una risata sguaiata irruppe dalle labbra della bionda, così forte che a lui venne il mal di testa.
Scese quelle scale quasi con la stessa leggiadria di una fata, se non fosse stato per il fatto che lei fosse molto più psicopatica del suo fidanzato.
Tra le mani aveva la sua mazza, su di essa c'era scritto "good night" a caratteri cubitali e rossi. La stessa buonanotte che gli aveva dato quella sera. L'aveva sentita subito.

"Cosa ci fai qui ?"
Sussurrò l'uomo.
Il respiro era un po' affannato, sentiva caldo in quel momento e non era dovuto agli abiti succinti che indossava la ragazza.

"Mi stavo annoiando. E ora lui non c'è."
Disse lei, andandosi a sedere su un tavolo non molto distante. Gonfiò tra le labbra un chewing-gum rosa e poi lo fece scoppiare, lasciandosi andare a un risolino.
"Boom!"
Sorrise, dilatando appena le palpebre e appoggiando la mazza sul tavolo. Poi fece uno sbuffo, notando che l'altro non ebbe nessuna reazione.

"Sei una noia mortale. Non so cosa ci abbia provato Joker nei tuoi confronti tanto da rapirti."

Dicendo quelle parole, l'altro dedusse che lei non sapesse della loro relazione. Ma meglio così, non voleva ritrovarsi una bomba sotto l'auto per essere stato l'amante del suo fidanzato.
Quando entrambi udirono la porta dell'ingresso sbattere, la ragazza alzò lo sguardo al soffitto e allagando un sorriso inquietante sul viso, scese dal tavolo con la mazza il mano e accennò a un movimento del capo.

"Ci vediamo."
Elargì poi, trottellando verso le scale.
Poco dopo la porta si richiuse con un sonoro tonfo.

NERO LUSSURIA (Batjokes)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora