li guardai e dissi che dovevo andare.
bill mi sorrise.
come ho detto prima, bill è l'unico a sapere che stavo male e dove stavo andando, o comunque lo aveva intuito.
saluitai tutti con un saluto generale, e me ne andai accompagnatada bill, senza degnare nessuno di un ultimo sguardo.uscii dalla porta e sali subito sulla macchina di mia madre.
lei mi guardo ma poi mise subito in moto la macchina.
per tutto il tragitto non parlammo, non ne avevo voglia.
dopo circa 10/15 minuti arrivammo in questa struttura, oserei dire una grande struttura.
mia madre mi diede una leggera pacca sulla spalla per incoraggiarmi.
le dissi un "grazie" soffocato, per poi abbracciarla e scendere dall'auto.
appena entrai la vidi andare via.
mi diressi verso la segreteria, dove era seduta una signora, era di statura bassa e magra, aveva dei capelli bruni-rossastri, non capivo bene il colore siccome avvolti in uno chignon.
non si accorse della mia presenza, siccome stava compilando dei fogli.
schiari la voce
<<il signor Ford?>>
dissi ad un tratto.
lei alzo lo sguardo un secondo ma poi torno a controllare i fogli.
<<lungo il corrodoio, pen ultima stanza a sinistra>>
non dissi nulla e mi incamminaj.
arrivata alla pen untima porta mi ero gia scordata a quale porta dovessi bussare....erano 2 porte con un vetro offuscato,mi ero avvicinata a quelma a sinistra, o almeno speravo fosse quella.
stavo per bussare ma sentii qualcuno chiamarmi
<<elisabeth,entra>>
disse una voce bassa e roca, si sentiva fosse quella di un uomo adulto.
solo pensarci mi veniva la pelle d'oca, ma entrai comunque.
ed ecco che vidi li, un uomo seduto di fronte ad un altro divanetto con un quadernino appoggiato sul tavaolino immezzo ad essi.
entrai chiudendo la porta alle mie spalle e mi avvicinai all uomo, il quale si alzo subito stringendo la mano che io stessa avevo allungato.ci sedemmo e lui inizio gia a parlare.
<<allora elisabeth, vuoi spiegarmi tu stessa perché sei qui?>>
abbassai lo sguardo, ma poi tornai a guardarlo incredula.
passarono si e no 2 minuti e poi apri bocca.
<<ho molti problemi, non so da quale inziare.>>
mi guardo tutta, come se volesse ispezionarmi
<<raccontami tutto, sfogati, io sono qui apposta>>
io sospirai ed iniziai tutto il mio monolo
<<sono venuta qui a berlino per colpa della morte di mio padre, vivo con mia madre ma non ce per alcuni periodi per colpa del suo lavoro.
ho problemi di rabbia o attacchi di ansia o di panico.
mi dimentico facilmente le cose e questo mi fa sentire stupida, ma allo stesso tempo molti mi dicono che sono una ragazza intelligente e ricordo bene certi dettagli di certe cose.
ma io mi sento pazza, mi sento inferiore.>>
<<e questo mi fa stare male,molto male. mi sento sbagliata,diversa.>>
li la mia espressione cambio da calma ad agitata.
lui mi guardo di nuovo, per poi scrivere qualcosa sul suo quaderno.
ed ecco l'ansia. di nuovo. ancora una volta.ci fu un silenzio tombale, fin a quando lui non parlo
<<non ce altro?>>
disse
<<ed ho subito un abuso qualche anno fa>>
dissi con voce molto triste.
dolo quest altra frase lui scrisse ancora un ultima cosa
<<bene elisabeth, avrei i rimedi per l'ansia, ovvero dei farmaci, ma vorrei avere almeno jn altra seduta per esser sicuro se darteli o meno.
riguardo il resto cercheremo di approfondire un discorso a seduta, per esempio una volta l'abuso, una voltavla rabbia, una volta l'ansia e cosi via con tutto il resto.>>
disse per poi alzarsi e io feci lo stesso
<<grazie ancora per esserti aperta con me, è un grande passo avanti.>>
dopo di cio mi accompagno alla porta e appena usci la chiuse alle mie spalle.scesi le scale ed arrivai al prtone d'ingresso.
non sapevo se mia madre fosse venuta a prendermi, percio mi sedetti su una delle panchine che era posizionata proprio li , nel giardinetto all ingresso.
presi una delle mie malboro e la portai alle labbra,per poi accenderla e fumarla.mi stavo facendo i cazzi miei, fino quando, girai li sguardo e mi trovai tom davanti alle mie gambe con le braccia conserte a guardarmi.
mi fece sussultare
tom<<perche non mj avevi detto dello psicologo??>>
bet<<bill ti uccido>> suasurrai
tom<<è stata tua madre a dirmelo>>
lo guardai incredula,... mia madre?
bet<<e da quando tu parli con mia madre>>
tom<<semplicemente ero in giardino, l'avevo vista senza di te e perciò gli ho chiesto dove fossi e lei mi ha detto qui>>
lo guardai ma lui mi sorrise
tom<<pensavi mi fossi arrabbiato?>>
disse con tono tranquillo avvicinandosi al mio viso
bet<<bhe si->>
non mi fece finire la frase checmi bacio.
un bacio lungo e con passione.
quel bacio stava per diventare neanche un limone, ma oltre percio decisi mi fermalo
bet<<tom forse è meglio se andiamo a casa->>
lui sospiro per poi staccarsi definitivamente per farmi alzare.
andammo verso ma sua macchina....
per tutto il tragitto tom aveva la mano sulla mia coscia, e questo mi provocava delle farfalle nello stomaco allucinanti veramente.
arrivamo velocemente a casa, siccome il posto non era molto distante.
tom mi disse di andare a casa sua,visto che non c'erano j suoi genitori.
io un po titubante accettai, e , mentre entravamo in casa mandai un sms a mia madre dicendogli dove fossi.
tom mi prese per mano e mi fece salire le scale, mentre provavo a salutare bill,gus e georg.
arrivammo velocemente in camera di tom ed io andai a sedermi sul letto, mentre lui ando a chiudere la porta.
rimase fermo per qualche secondo a guardarmi, io lo stesso.
ad un certo punto si fiondo a baciarmi..-
ecco il tanto atteso capitolo 13!!
mi sto sforzando a scriverlo solo per accontentare quelle 2/3 persone a cui piace la storia.
siete voi che mi aiutate a portare avanti questa mia cosa dello scrivere e per questo vi ringrazio da morire❤️ invece volevo chiedervi se nel prossimo capitoli devo farli scopare o no.
ditemi voi🫶
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𝑫𝒆𝒗𝒊𝒍 𝑬𝒚𝒆𝒔 /Tom Kaulitz<3
Teen Fiction'devil eyes' parla di questa ragazza che ,per vari motivi che scoprirete , andrà a vivere a Berlino. Lei è quel genere di ragazza simpatica ed amichevole con tutti ma con un brutto passato. è una ragazza che si odia e con vari problemi, ma arrivata...