PROLOGO: SIMON COWELL

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Simon Cowell era pazzo.

È una forma curiosa per descrivere una persona, però è certamente una delle poche parole che realmente possono definirlo.

-Non creda sia troppo maestro?- Chiese Austin, il suo apprendista. O meglio detto: il suo ratto da laboratorio.

-So quello che faccio ragazzo- Mormorò mentre lasciava cadere la quinta goccia di liquido verde nella provetta. Aveva una grande ruga sulla fronte dovuta all'eccessiva concentrazione.

-Troppa quantità può essere letale, maestro- Cercò di avvertirlo.

-Zitto!- Esclamò con rabbia, mentre metteva altre due gocce che, caddero nella provetta.

Se Austin non avesse obbedito, quel progetto clandestino non si sarebbe concretizzato. Se Austin non avesse obbedito questo non sarebbe accaduto.

-è pronto- Sussurrò con fascino dopo pochi minuti.

Il liquido puzzava e certamente sembrava brutto, però Simon lo guardava come se fosse la cosa più bella del mondo..

.. Il mondo che tra pochi giorni sarebbe stato minacciato dalla sua creazione.

-Vieni qui ragazzo- Lo chiamò. Aveva riempito una siringa con il liquido della provetta e sembrava una quantità così piccola di quella soluzione che nessuno avrebbe pensato che avrebbe potuto essere fatale. -Stimoliamo il tuo cervello-

L'apprendista obbedì.

Non gli importava essere il primo. Il maestro gli concedeva sempre questi onori e lui accettava, infatti era molto stupido.

Sentì un pizzico nel braccio e dopo lo investì la sensazione di qualcosa di freddo percorrere nelle sue vene. Alla fine c'era tanta normalità che questo dovette avvertirli che qualcosa di molto brutto stava per accadere.

Austin stette chiuso nel laboratorio clandestino di Simon per tre giorni. Durante questo periodo il pazzo realizzò tutte le prove necessarie per arrivare finalmente alla conclusione che il suo esperimento non aveva funzionato.

Il cervello di Austin non si era risvegliato. Il cervello di Austin continuava a funzionare come quello di una persona normale.

Simon Cowell era pazzo e mandò via il suo giovane apprendista perché si sentiva arrabbiato. Non gli importava che non aveva casa, né soldi né essere suo padre adottivo.

Un mese dopo il virus apparve.

Un mese dopo Austin morì.

SPAZIO TRADUTTRICE

Questo è il prologo della storia. Come ho già detto, la storia non è mia ma di @CamrenIsMyOTP. Detto questo vi lascio dicendovi che posterò il nuovo capitolo di questa storia entro questa settimana e entro la prossima quello della mia storia.

COPERTINA FATTA DA: herslaugh . Grazie mille!

~B

Virus Letal- Traduzione ita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora