CAPITOLO 25

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Se dovessi usare due parole per descrivere il venticinquesimo giorno senza dubbio userei ''sfocato'' e ''doloroso''.

Non posso ricordare molto. Quasi nulla, in realtà.

La mia mente era troppo concentrata nel conto dei giorni, nella mia assenza di sintomi e nei costanti lamenti di Lauren dovuti al dolore, per interessarsi ai ricordi.

So che mia moglie aveva nuove ferite quel giorno, e questa volta più grandi. Sulla spalla ne aveva sei, sulle gambe dodici, nelle braccia sette, sul collo due, e nel resto del corpo tre. Ne aveva anche una piccola nella guancia, la quale cercò di coprire coi capelli quando la trovò quella mattina.

-Perché cerchi di coprirla?- Le chiesi mentre cercavo di persuaderla perché non lo facesse. Credo che stessi stringendo una delle sue mani, ma non lo ricordo bene.

Mi guardò negli occhi. Oltre al dolore c'era anche disperazione in quel verde che tanto amavo.

Vederla così mi spezzava il cuore.

-Faccio schifo. Non voglio farti schifo- Mormorò con voce rauca.

L'abbracciai con delicatezza, cercando di non farle male. Anche così, sentii i suoi lamenti di dolore, ma quando cercai di allontanarmi lei me lo impedì.

Era come se, vicino a me, il dolore non le importasse.

-Non mi fai schifo- Le assicurai mentre baciavo la sua guancia sana. Sorrise, il quale mi rallegrò un po'. –Sei bellissima Lauren, credimi..-

-Ma..-

-Andiamo Lauren. Ho visto di peggio che quella piccola ferita. E' okay, lo prometto. Sei bellissima e mai smetterai di esserlo per me-

Non mentivo.

Tempo dopo, non saprei dire se fossero minuti o secondi, Dinah entrò nella stanza. Non ricordo se esistesse una ragione precisa per quell'azione, ma Lauren era felice di vederla. Anche io, anche se non parlò con me per tutto il suo soggiorno lì.

-Fa tanto male?- Le chiese Dinah dopo un po' di tempo. Lauren era appoggiata sul mio petto e io giocavo con i suoi capelli. Dinah sembrava nauseata, ma non disse nulla né cercò di separarci. Era ammanettata, dopo tutto, così che immagino che sapesse che avrebbe fatto del male a Lauren e a se stessa.

-Devo essere sincera?-

Dinah e io annuimmo, anche se mia moglie stava guardando alla mia vecchia migliore amica grazie alla posizione in cui era.

-Fa schifo- Ammise. –La maggior parte del tempo sembra come se avessi l'inferno attorno al mio corpo. A volte, quando non mi muovo, posso sopportarlo, ma ci sono dei momenti nei quali il dolore è così intenso che, anche se provassi a gridare, non potrei farlo- Ci disse tristemente. Mi sentì male per lei, e desiderai che il suo dolore fosse il mio. –E' come se il dolore mi soffocasse-

-Alcuni dei miei fratelli e cugini morirono come te- Mormorò Dinah, forse senza pensare.

-Anche Sofia- Dissi. Dinah si sorprese, forse perché non lo sapeva, ma non mi disse nulla per consolarmi. Non mi importò, non stavo neanche aspettando le sue parole.

-Mi dispiace- Dev'essere stato duro per loro- Disse Lauren mentre un piccolo gemito scappava dalle sue labbra. Si era mossa per errore, e le sue ferite toccarono il letto e le mie gambe.

Il dolore era quasi palpabile e mi dispiaceva.

-Sono un'adulta. Posso sopportare il dolore... Ma loro- Sembrava triste, forse troppo. –Mi dispiace che abbiano dovuto sopportare cose come queste essendo così piccoli. I bambini non meritano questo-

Virus Letal- Traduzione ita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora