CAPITOLO 18

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Molti penseranno che la morte di Mani non si notasse molto il diciottesimo giorno. Già sapete, durante la sua permanenza non disse neanche una sola parola.

Ma si sentiva, e faceva fottutamente male.

Non dormì quella notte. Lauren e io andammo nella nostra stanza, Dinah disse che voleva stare sola col corpo di Normani, gli uomini in bianco non erano riusciti a portarlo via il giorno prima a causa delle proteste della mia migliore amica.

Abbracciai mia moglie quando sentì un grido proveniente dal salotto.

-No!- Gridava Dinah con disperazione. –Non potete portarla via! Lei è mia! Non potete portarmi via l'unica cosa che ho!- Piangeva.

Ma credo che gli uomini in bianco non l'ascoltassero, poiché le sue grida continuavano e loro non dicevano nulla per cercare di calmarla.

-No!- Continuava a piangere. –Non ancora, non portatela via- Supplicava.

Mi abbracciai a Lauren quando la sentì. Sembrava così rotta.

Mi chiesi se anche io sarei sembrata così quando Lauren mi avrebbe lasciato.

-Per favore!- In quei momenti volevo solo andare lì e abbracciarla, ma avevo paura.

Lei probabilmente era arrabbiata con me, perché mi ero negata quando mi aveva chiesto di ascoltarla il giorno prima.

L'avevo messa da parte quando stava perdendo l'amore della sua vita.

Fu allora che Lauren si alzò dal letto e camminò fino al salotto. Non mi disse quello che avrebbe fatto, ma lo intuii.

Andai dietro di lei, non ero preparata per vedere quella scena.

Due uomini di bianco si trovavano di fronte alla porta della stanza vuota, e Dinah era di fronte a loro con le lacrime agli occhi, impedendogli di entrare.

-Per favore, no..- La sentì supplicare.

La sua voce tremava, e le lacrime non smettevano di scendere. L'avevo sempre considerata una persona forte dovuto ai suoi continui scherzi, le sue forme e il suo sorriso quasi irremovibile, ma in quel momento la vidi così fragile che temetti potesse cominciare a distruggersi in qualsiasi momento.

-Dinah, basta..- Sentì dire a mia moglie, che lentamente le si avvicinava.

La mia migliore amica si allontanò con le lacrime agli occhi.

-Lauren. Vogliono portarla via.. Non possono, Lauren. No, non possono- Si notava la sua disperazione.

Mia moglie annui. Aveva gli occhi pieni di lacrime che negava di far scendere, e con un paio di movimenti prese il corpo di Dinah tra le braccia e la allontanò dalla porta, permettendo agli uomini in bianco di entrare nella stanza.

-No!- Gridò la mia amica con forza.  Le mie orecchie mi fecero male solo sentendola. –Lasciami, Lauren! Non lasciare che la portino via! Non puoi permettere che me la tolgano! Per favore!-

-Lei è morta, Dinah!- Esclamò Lauren, e il suo dolore divenne il mio.

Dinah si rilassò tra le sue braccia a queste parole e lentamente si girò per guardare mia moglie dritta negli occhi.

Prima che potessi rendermi conto di quello che stesse succedendo, Dinah la schiaffeggiò.

-No!- Credo che dissi quando la vidi. Non avrei permesso a nessuno  di  ferirla in quel modo, neanche a Dinah. –So che ti fa male, ma non per questo hai il diritto di colpirla, Dinah Jane-

La sua risposta fu più fredda di quello che pensai.

-Chi ti ha detto che puoi parlarmi?- Le sue guancie erano piene di lacrime, ma ora i suoi occhi mi trasmettevano solo rabbia.

Virus Letal- Traduzione ita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora