Era calato il sole: Prado era al buio.
Vialetti in pietra consumata illuminati esclusivamente da piccole, flebili lucine fredde e instabili.
Scoccata la mezzanotte, la temperatura era ormai scesa drasticamente e l'unica fonte di tepore per Clary era il suo stesso fiato che, a contatto con l'aria gelida, prendeva le sembianze di una piccole nube velata.
Con le mani coperte da delicati guanti di lana e una sciarpa che la copriva fin sopra il naso rosso, la ragazza si avventurava per le stradine del paese nella speranza di riuscire a ritrovare Jeff.
Un'adolescente la cui stabilità sembrava ormai dipendere solo da quella che per lei era un'idea d'amore. Ma davvero quello era amore?
Marciava spedita, con passo deciso e svelto, sperando di non dover imbattersi in nessun ipotetico abitante nascosto dietro l'angolo.
Lo zaino in spalla era carico, ma solamente di buoni propositi e dello stretto necessario.Mentre avanzava in preda ad un ripensamento sulle azioni che stava compiendo, e che sarebbe stata corsetta a compiere, si domandava se far finta di nulla con Alice e la sua famiglia fosse stata realmente la decisione migliore che potesse prendere.
Camminava, provando a non pensarci, ma il cuore ha preso a batterle all'impazzata... perché sembrava che qualcuno la stesse osservando? Si sentiva forse in colpa per non essere stata onesta con gli altri? O per non essere stata onesta con se stessa quando ha iniziato a vedere dei cambiamenti in Jeff cercando di autoconvincersi che fossero solo paranoie dettate dalla gelosia?
Giunta alla fermata dei pullman, si è seduta sulla banchina umida e, nell'attesa, si è lasciata ipnotizzare dalle lampadine lampeggianti che fuoriuscivano dai lampioni ammaccati.
Si sentiva sola, era inevitabile, ma la sola idea che da lì a poco avrebbe ricevuto nuovamente quel che per lei era amore, la faceva sentire bene persino in una situazione simile.
Trascorsa mezz'ora si è rialzata in piedi spinta da un senso di irrefrenabile ansia;
Era nervosa, anzi, nervosissima e faceva avanti e indietro per la banchina ripetutamente, con le braccia conserte, stretta nella sua lunga sciarpa, con il respiro affannato.Una goccia le ha rigato la fronte, poi un'altra e un'altra ancora: una botta di calore inaspettatamente insistente l'ha costretta ad allentare la sciarpa e a togliersi i guanti;
Le pelle delle mani sembrava carta velata e il collo pulsava sui lati.
Ha fatto dei respiri profondi, ma non abbastanza da evitare quel fastidiosissimo tremolio delle gambe e della bocca seguito, solitamente, da occhi sempre più umidi e guance rigate e scavate da lacrime grigie.
Stava per andare in blackout totale, quando il pullman ha fatto capolino dal retro della stazione, fermandosi esattamente di fronte alla ragazza.
"Sono dieci euro" ha borbottato il conducente, sbuffando con aria seccata, impegnato a masticare una gomma.
"Ecco a lei" ha deglutito, mantenendo lo sguardo basso e il cappuccio in testa per evitare di farsi vedere in faccia.
È andata dritta a sedersi sui posti più lontani dal conducente, rannicchiandosi nell'angolo tra il sedile, la parete e il finestrino coperto da una tendina sgualcita di velluto.
Il pullman è ripartito, con andamento costante, ma alle fermate successive nessuno è salito.
Ha iniziato a far nuovamente freddo, nonostante fosse al coperto, e l'aria che circolava pareva irrespirabile.
Clary si è alzata, spostandosi ai sedili nell'area centrale del mezzo, sentendosi istantaneamente più al sicuro...
Si è tirata su il cappuccio fin sopra gli occhi, provando a sonnecchiare per ammazzare il tempo, ma non è riuscita ad ottenere nient'altro che l'effetto contrario.
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L'INCANTATORE / "I 12 cavalieri di Prado"
Mystery / Thriller"Teoricamente, apparteniamo ad una società fondata su principi e rapporti di fiducia reciproca. Eppure, Alice, dovresti ormai aver imparato che la vera specialità dell'essere umano consiste nel trascorrere la vita a nascondere la verità agli altri...