L'INCANTATORE / "I 12 cavalieri di Prado"

CAPITOLO 16 : LA TENUTA

Un uomo sulla sessantina, taciturno, non troppo alto, magro e con i capelli scuri come la notte;
Stefan è lo zio di Clary, non che suo padrino di battesimo e fratello di suo padre.
I due hanno sempre avuto un bel rapporto sin dai primi istanti;
Stefan da sempre considera Clary come la figlia mai avuta e, durante la sua infanzia, ha contribuito notevolmente alla crescita della nipote, in particolare negli anni trascorsi presso la tenuta del nonno, dove viveva-e vive tutt'ora - lo zio.
Una volta trasferitasi a Prado, il legame costruitosi si è trovato a sgretolarsi pian,piano nonostante la ragazza tornasse alla tenuta di tanto in tanto.
Vedere il volto paralizzato di Stefan, dinnanzi all'accaduto, fa intendere a pieno quanto lui abbia sempre tenuto a lei.

Ha guidato il suo track fino al laghetto, parcheggiando lungo la sponda più vicina al punto esatto dove è affondato il cadavere;
Ha staccato il gancio dal rimorchio anteriore, consegnandolo all'anonimo;
Quest'ultimo si è sfilato giacca e felpa, oggettivamente seccato, tuffandosi nell'acqua gelida a torso nudo per andare a recuperare Clary.
"Puoi tirare!" Ha urlato, non appena è tornato in superficie.

Lo zio ha così girato la chiave e messo in moto il mezzo, dritto in retromarcia.
Dopo pochi istanti è tornata a galla la lamiera e, attaccata ad essa, il corpo della ragazza.

"Oh Clary!" Ha esclamato lo zio correndo giù dall'auto sconvolto, con le lacrime agli occhi e la voce tremante.
Si è chinato, tirando con forza a riva l'ammasso galleggiante.

In quell'istante, l'anonimo mi ha lanciato uno sguardo insolito, mai visto prima, e ha fatto leva sulle braccia per uscire dall'acqua per poi scuotersi i capelli e ricoprirsi al volo.

Ho atteso un'istante, immobile, provando ad immedesimarmi in Stefan. Tuttavia, mi sono subito resa conto di quanto fossi eccessivamente sotto shock per poter anche solo cercare di calarmi nel suo dolore.
Sono andata da Clary, ma onestamente fatico a ricordare cosa stessi pensando, o provando, in quel momento così surreale... quasi stento ancora a crederci...

Mi sono messa a gambe divaricate sopra il cadavere, chinandomi, e con una forza mai avuta prima ho sfilato dal corpo ogni chiodo,uno ad uno, senza pietà.
Non ricordo l'azione in modo nitido; in quel momento ero cosciente solo in parte. Probabilmente lo stato di confusione mi aveva annebbiata totalmente e il mio volto non esprimeva nulla, assolutamente niente. Non un briciolo di tristezza, paura, collera...niente! Assolutamente vuota, impassibile, priva di qualsiasi espressione o emozione : Sotto shock.

Lo zio ha poi sollevato il corpo poiché, essendo ancora pieno d'acqua, non sarei stata in grado di farlo da sola.
Una volta svuotato, lo abbiamo caricato in auto adagiandolo ed avvolgendolo in un telo impermeabile nero.

Così Stefan ha messo in moto il mezzo e io sono saltata sul track, mentre l'anonimo ci scortava sulla sua moto, fino a raggiungere il cuore della tenuta :il castelletto.

...

Al centro di un grande piazzale coperto da ghiaia di fiume, l'imponente abitazione a tre piani si regge nel suo massimo splendore;
Interamente coperta di pietre a vista interrotte solamente da finestre con cornicioni in legno scuro e delle rose rampicanti.
Non ho idea di quante stanze siano presenti al suo interno,ma così a prima vista -tra sale da pranzo,saloni,camere da letto e le due cucine- direi almeno una ventina.
Una vera e propria dimora medievale ristrutturata al meglio.

Aperto il massiccio portone di legno, dalle venature colore mogano, un maggiordomo in smoking ci ha subito accolti chinandosi a Stefan. Quest'ultimo ha risposto a sua volta, schiarendosi la voce con un breve colpo di tosse "Per cortesia Vittorio, mostra loro le camere degli ospiti" poi, con fare esausto,si è voltato a guardarci "penserò io ad avvisare le vostre famiglie, tranquilli, ma visto l'accaduto preferirei tenervi sott'occhio almeno fino al sorgere del sole , per non avere ulteriori preoccupazioni sulla coscienza"