The Noble House of Potter

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Hermione non odiava James Potter.

Amava con tutto il suo cuore Harry ed era certa che il suo buon cuore doveva averlo ereditato dai suoi genitori, non poteva di certo averlo guadagnato grazie ai Dursley.

Riconosceva semplicemente di essere incappata in una situazione scomoda: amica di Remus e... qualcosa con Severus.

Non poteva negare come James Potter fosse sempre disposto a fare qualsiasi cosa per gli altri, che si trattasse di aprire casa sua a Sirius e Remus o di soccorrere studenti più piccoli in difficoltà. James Potter aveva senza dubbio lo stesso cuore di Harry.

Era solo con Severus il problema. Non aveva molto senso. O forse sì, perché alla fine puoi essere la persona dal cuore più buono del mondo, ma non puoi essere perfetto: ci sarà sempre qualcuno che ti dipingerà come il cattivo della sua storia o semplicemente non puoi veramente avere in simpatia tutti.

Tuttavia, James non esitò ad accogliere Hermione e Severus per le vacanze di Natale. C'era qualcosa che scattava dentro James ogni volta che pensava alle persone che non avevano la fortuna di avere una famiglia come la sua: i suoi genitori lo amavano sopra ogni cosa e James lo sapeva. Come sapeva che non tutti avevano la sua stessa fortuna, come Sirius e Regulus, come Remus e Severus. E quindi si sentiva in dovere di aprire casa sua il più possibile agli altri, ma non era un peso. Anzi, era felice di poter far sperimentare agli altri quell'amore incondizionato che lui riceva tutti i giorni.

Sirius.

Sirius era suo fratello in tutto e per tutto.

I Potter lo avevano accolto una notte e non lo avevano più lasciato andare via. E James aveva avuto finalmente un fratello.

Così, quel pomeriggio Hermione era tranquilla che non li avrebbero cacciati. Temeva solo che l'astio tra James e Severus non potesse essere messo a tacere, ed era stata lei a portare Severus lì. Sarebbe stata solo colpa sua se quel Natale fosse stato un disastro.

«sei agitata» constatò Severus, mentre camminavano mano nella mano verso casa Potter.

Hermione annuì «non so se stiamo facendo la cosa giusta»

Severus le strizzò la mano, ma non aggiunse altro.

Fu Hermione a bussare alla loro porta. Dall'interno della casa si sentivano delle voci soffocate poi un «la porta!»

Hermione soffocò una risata quando la porta si spalancò rivelando il sorridente Remus. Indossava uno dei suoi soliti maglioni di una taglia più grande, le maniche erano troppo larghe sulle spalle e troppo lunghe sulle mani.

«ehi! Su venite, la signora Potter sta finendo di sistemare la vostra camera»

Una donna bellissima lo affiancò, gli scompigliò i ricci marroni e rivolse loro un dolce sorriso «ti ho detto mille volte di chiamarmi Euphemia caro e vale anche per voi, prego accomodatevi» e poi fece spazio per farli entrare.

Hermione frugò nella sua borsa e poi agitò la bacchetta su ciò che aveva recuperato riportando una bottiglia di champagne e un panettone alla loro grandezza naturale, poi li offrì alla padrona di casa con un enorme sorriso «è un piacere conoscerla, signora Potter, io sono Hermione e lui è Severus»

La donna le sorrise dolcemente «non c'era bisogno davvero, e chiamami Euphemia per favore» poi fece segno a Remus di liberare Hermione «posali in cucina, ti spiace?»

Remus annuì, schioccò un rapido bacio sulla guancia di Hermione e si allontanò.

Severus alzò gli occhi al cielo ed Hermione gli rifilò una gomitata nel fianco, cosa che fece molto ridere la signora Potter.

Into the wrinkle of timeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora