6. Qualcosa che non va

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Isabel

È praticamente tutta la mattina che faccio avanti e indietro per la mia stanza cercando una soluzione su come andare a fare il certificato medico senza che si scopra che ancora oggi non posso muovermi per la gamba che ha subito l'intervento.

"Signorina, lei deve stare a riposo per almeno due mesi, l'hanno operata ma la gamba è ancora indolenzita.
Uno sforzo di troppo e potrebbe tornare come prima." ripenso alle parole della dottoressa, me ne sono fregata e non me ne pento, non rinuncio a tutto questo, a costo di farmi male.

Penso e ripenso fin quando una lampadina mi si accende in testa:
«MA CERTO, SEAN!»
Corro a prendere il telefono sul comodino e per poco non ci sbatto la testa.

Scorro tra i miei tremila contatti in fretta e furia fin quando non trovo il nome.
Chiamo e porto il telefono all'orecchio,
uno, due, tre squilli...

«Isabel, da quanto tempo!» dall'altro capo si sente una voce dolce e sorpresa.
«Sean, ho bisogno del tuo aiuto.»

Tom

«Devi lasciarla libera, ha 19 anni e le sue responsabilità.
Falle vivere la sua vita Tom.» trafiggo con lo sguardo mio fratello Noah che in questo momento è seduto sullo sgabello della cucina, io, invece, sono poggiato sul muro pensando a come può essere così superficiale in una situazione del genere.
Abbiamo iniziato a discutere dopo che stamattina nostra sorella è uscita di corsa da casa e dopo pranzo è rientrata di nuovo in camera sua, è sempre più silenziosa e non è da Isabel essere silenziosa, lei non fa altro che parlare e rompere le palle a tutti.

«Noah tu lo sai cos'ha passato e come sta, sei anche il suo cazzo di gemello.
Come puoi non capire che c'è qualcosa che non va?
Ma non lo vedi? è sempre fuori, tu sai dove va o con chi? no? bene, neanche io se per questo, quello che so è che doveva stare a riposo, a letto e invece sta facendo l'opposto.
Se continua così succederà qualcosa di più e la gamba potrebbe bloccarsi per sempre, lo capisci questo?» sbotto mentre mi metto una mano nei capelli, a volte non capisco come ragiona.

«Sei tu troppo severo.
So che doveva stare a riposo, ma capisci che una ragazza di quasi 20 anni non puoi obbligarla a stare a letto? e comunque sai che non ci ascolterà.»
Si alza per posare il suo piatto nel lavandino.

Sto per ribattere ma giusto in tempo il campanello di casa suona, per questa volta gli è andata bene a mio fratello.
Diciamo che noi due siamo sempre stati il bianco e il nero, lui riesce a mettere pace e ad essere calmo anche nelle situazioni di panico, ma come cazzo fa?
Io sono quello che a prima cosa esplode e non si ferma più, un tornado infinito come dicono in molti.
Aspetta... ora ho capito perché Isabel mi chiama Hulk.

Vado verso l'entrata e apro la porta.
«Ciao fratello.» Kai mi saluta dandomi un pugno sulla spalla, è da un po' che ormai mi chiama così, dice che sono il fratello che non ha mai avuto.
A parte gli scherzi, la somiglianza è incredibile.
È poco più basso di me, i capelli e gli occhi scuri sono in contrasto con la pelle chiara, il corpo è allenato grazie al basket e alla palestra.

Lo faccio entrare e chiudo la porta alle mie spalle, questo pomeriggio io e lui dobbiamo andare nella nuova palestra in centro città perciò è passato da me così andiamo insieme.

«Ciao Kai, non sapevo fossimo tutti fratelli qua, giornata in famiglia?» mio fratello mostra un sorriso falso a trentadue denti e finisce per scambiarsi occhiatacce con il mio migliore amico, non posso fare altro che alzare gli occhi al cielo, le due solite teste di cazzo.

Noah sta ancora lavando le posate e i bicchieri, oggi toccava a lui e stranamente, pigro com'è, lo sta facendo.
Kai invece posa il suo borsone sul divano e si siede su uno sgabello.
In quel preciso momento scende mia sorella che va verso il frigorifero e prende una bottiglietta d'acqua.
«Ciao Kai, scusa non ti avevo visto.» dice Isabel sorridendo mentre si avvicina a quest'ultimo.
«Pulcino sei diventata cieca?» il mio migliore amico ricambia il sorriso e le scombina i capelli.

Perché la chiama pulcino? questa si che è una storia divertente, mettetevi comodi.
Si sono visti proprio a casa nostra la prima volta, Kai è entrato all'improvviso dalla porta e giusto giusto chi stava passando da la in quel momento?
quel raro esemplare di sorella che ho.
Si ancora devo capire se è un bradipo o un castoro... o qualche specie ancora non riconosciuta, ma lo scopriremo presto, vi tengo aggiornati.
Isabel era lì, con le sue solite ciabatte a papera, quelle che fanno quel verso strano e inquietante.
Il mio migliore amico non riuscì a trattenersi dal ridere e mia sorella mi fulminò con lo sguardo, era arrabbiata con me perché non l'avevo avvisata che avremmo avuto visite.
Io ovviamente ero la davanti a fare da spettatore, ho visto tutta la scena in prima fila, mancavano solo i pop corn.

Da quella volta Isa provò a non incontrarlo mai in giro per l'imbarazzo ma non poteva nascondersi per sempre e con il tempo iniziarono a conoscersi e a legare, anche perché Kai ormai passa maggior parte della sua esistenza a casa nostra.
Da quel giorno il mio migliore amico chiama Isabel "Pulcino" devo dire che non mi dispiace, la loro è una bella amicizia.
Anche se ogni volta mia sorella gli dice che quelle sono papere e non pulcini, ma che differenza fa?

Appena Isa torna di sopra mi giro e incontro lo sguardo di mio fratello Noah che mi capisce al volo.
Prima Isabel si fermava con noi e non faceva altro che torturare Kai fino a farlo disperare, c'è qualcosa che non va, sembra presa da tutt'altro.

Lascio perdere per non iniziare un'altra discussione con Noah.
«Ragazzi io salgo per prendere il mio borsone, Kai tu aspettami qua e non ammazzare mio fratello.» lo indico per raccomandarlo, non vorrei trovarmi un corpo in casa.
«No Tom hai invertito i ruoli, se qualcuno deve ammazzare qualcun altro sarò io ad ammazzare Kai. non lo faccio solo perché sono troppo bello e simpatico per finire in carcere, sia chiaro.» ribatte Noah dandosi arie convinto mentre continuano a guardarsi in cagnesco, non ho mai capito se si odiano davvero o sono solo due coglioni, forse la seconda.

Mi sbatto una mano in faccia.
«Che deficienti.» sussurro ma purtroppo fallisco nel mio intento.
Mentre salgo le scale li sento urlare:
«TI ABBIAMO SENTITO!» scuoto la testa e mi avvio verso la mia stanza, sto per entrare ma mi fermo quando sento qualcosa sotto la suola della scarpa.
È un foglio, ma che ci fa in mezzo al corridoio? quello scimpanzé comunemente chiamato Noah sta scambiando la casa per una discarica.

Lo prendo e leggo la prima cosa che vedo in grassetto:
"certificato medico"
Confuso continuo a leggere, che ci dovrebbe fare con questo Noah?
"Visita Medico Sportiva per IDONEITÀ SPORTIVA ALLA PRATICA
AGONISTICA - NON AGONISTICA"
Ma la cosa che più mi lascia scioccato è il nome e cognome che leggo subito dopo, sbarro gli occhi.
È per questo che si comporta così in questo periodo?
Ma che cazzo sta combinando.

Isabel Wilson.




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spazio autrice
ecco qua il sesto capitolo di "Sfiorami in otto tempi"
spero vi piaccia e se è così vi invito a lasciare una 🌟! e se vi va lasciare qualche commento fate pure.

Kai che chiama Isabel pulcino ne vogliamo parlare?🐥
e invece Isabel che sta combinando?.. preparatevi a Hulk Tom😀
comunque come ho detto in bacheca e su ig tra mezz'ora esce il settimo capitolo preparatevi...

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bacioni💋💋
-alexy

Sfiorami in otto tempiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora