Rachel
Mentre sono chiusa in segreteria con Isabel, il mio telefono inizia a squillare. Lo prendo e non appena leggo il nome sullo schermo, roteo gli occhi. Mi trovo costretta a rispondere, se non voglio essere martellata di messaggi e chiamate per tutto il resto della serata.
«Fratellino caro? Da quando queste chiamate improvvise?» dico con un pizzico di ironia.
«Rachel, non hai bevuto vero?»
Bere? Io? Pff...
«Noo ma che dici! Non ho bevuto e va tutto benissimo.» cercare di essere convincente è una cosa impossibile quando si tratta di lui.
Ed ecco che inizia con la paternale.
Tale e quale a suo padre, che palle.«Lo sai che non mi puoi nascondere nulla.»
«Puoi stare tranquilloo...» sbuffo e roteo gli occhi al cielo come la maggior parte delle volte in cui parlo con il mio fratellastro.
«Okay, è successo qualcosa. Fammi indovinare: c'entra Sandy?» salta alla conclusione più plausibile, e posso capirlo.
Sandy è sempre stata una bomba ad orologeria qua dentro. L'unica persona con cui non si mostra così è il mio fratellastro. Non so lui come faccia a non perdere la pazienza con lei, o addirittura a buttarla fuori dalla scuola di ballo.
Io al posto suo l'avrei mandata già a fanculo con tanto di calci in culo ma come dice lui... "Rachel, devi essere cordiale con tutti, dal primo all'ultimo. Se ti vedo spaventare qualcuno come tuo solito, ti faccio stare a casa.»
E io non ho la minima voglia di stare in quella casa grigia a due piani, con lo strambo del mio fratellastro, quel ricco sfondato che dovrebbe essere mio padre e quella pazza di mia madre.
Qua in segreteria ho l'aria condizionata, una sedia comoda, la macchinetta del cibo e soprattutto silenzio. Tutto ciò di cui ho bisogno per sopravvivere.
«Sì, lo sai com'è fatta.» mi arrendo, tanto riesce a leggermi sempre nella mente.
«E poi un'altra cosa...»
In quel preciso momento Isabel fa cadere la sua tazza a terra, che provoca un rumore fastidiosissimo. Intanto il the è più quello a terra che quello bevuto.
«Aspetta un attimo...» Isabel io ti ammazzo.
«Cosa era quel rumore?» mi chiede dall'altro capo della linea con il suo solito tono indagatore.
La ragazza che non volevi qua sta semplicemente combinando un gran casino dentro la segreteria nuova di zecca.
Ma alla fine niente di che. Tutto alla grande.«Niente, puoi stare tranquillo, qua ci penso io.» lo liquido sperando che cambi al più presto argomento.
E no, non voglio iniziare il secondo interrogatorio nel giro di cinque minuti.
Lancio un'occhiataccia infuocata ad Isabel.
Pensarci io? Ma chi me l'ha fatto fare. Sono con i pazzi, i pazzi.Per fortuna riprende da dove lo avevo interrotto, poco prima della confusione creata da Isa.
«Parlando di questa nuova allieva cui ti avevo dato l'ordine di mandarla via e invece hai fatto di testa tua, come sempre... ha intenzione di gareggiare al campionato Internazionale che si terrà tra qualche mese?»
«La vedo molto determinata. Secondo me dovrebbe assolutamente andarci.» confesso mentre giro sulla sedia e gioco con i miei capelli stasera boccolosi, già disinteressata alla chiamata infinita.
Non ho mai visto Isabel ballare, ma secondo me è dotata e ha tutte le carte in regola per parteciparvi.
«Questa è una decisione che prenderò io.» ribatte fermo.
Cala il silenzio da entrambe le parti.
Senza vederlo, posso immaginare la sua solita espressione inflessibile.«L'hai già affidata a James, giusto?» mi chiede d'un tratto.
«Sì, ma ancora non li ho fatti incontrare.» confesso, mordendomi il labbro inferiore.
«Va bene, lo sai che è il mio migliore amico e mi fido di lui. Tieni gli occhi aperti e non fare bere troppo i ragazzi, mi raccomando.» alzo ancora gli occhi al cielo. Come si può essere così noiosi a quasi 22 anni!? Questo ragazzo è rotto. Non c'è altra spiegazione.
«Sisì, è tutto sotto controllo, ciao.» la chiudo là.
Come no. Qua dentro sono tutti più fatti che andati ormai. Quando il gatto non c'è, i topi ballano.
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spazio autrice
ecco qua il diciottesimo capitolo di "Sfiorami in otto tempi"
spero vi piaccia e se è così vi invito a lasciare una 🌟! e se vi va lasciare qualche commento fate pure.Questa è un po' la chiamata tra Rachel e il suo fratellastro, nonché proprietario della scuola di ballo.📞 più in là capirete perché ho deciso di pubblicarla...
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-alexy
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Sfiorami in otto tempi
Roman d'amourIsabel Wilson, 19enne di Chicago, è una ballerina di latino americano, danza che pratica da quando aveva dodici anni. A quell'età Evan Smith era il suo partner, aveva quattordici anni ma ballava da più tempo di lei, quindi più esperto, avanti. Ogni...