"I bite my tongue,
But I wanna scream out."5 Seconds Of Summer - Heartbreak girl
-Lasciami.- Spingo le mani sul suo petto, ma lui non molla la presa sulla mia schiena. -Dai.- Continuo a lamentarmi cercando un modo per farmi lasciare. -Vorrei farti notare che siamo sul pavimento della scuola.- Toglie le mani dalla parte bassa della mia schiena e io mi alzo in fretta, sperando che nessuno ci abbia visto.
-Non credi anche tu sia meglio se fossimo nel mio letto?- Propone, con una voce roca e uno sguardo intenso.
-Stronzo pervertito.- Sussurro ma evidentemente mi sente, dato che in un secondo mi ritrovo schiacciata tra il suo corpo e il muro.
-Dillo guardandomi negli occhi, piccola.- Gli occhi da sfida mi spronano a tenere la testa bassa. Ma no, no, no, non posso dargliela vinta. Alzo lo sguardo.
-Stronzo- Mi metto apposto una ciocca di capelli. -e pervertito.- Sussurro di nuovo.
-Ad alta voce, dillo al mondo, forza.- Il suo sguardo mi intimorisce ma io incastono ancora di più i miei con i suoi. Sembra arrabbiato. Tanto arrabbiato. Credo che non sia solo un fatto di maleducazione e splarlare alle spalle. C'è qualcosa sotto. Una persona non si può arrabbiare così per degli insulti. Apro la bocca per parlare ma non esce nessun suono. Chiudo e apro la bocca diverse volte. Non ce la faccio. Proprio non ce la faccio.
-Cos'hai, eh?- Mi schiaccia ancora di più al muro. Confusa e terrificata, sono spaventata da te. Almeno ora.
-Devo andare, lasciami.- Stavolta non fa obiezioni e io scappo in classe. In ritardo il primo giorno di scuola. Magnifico. Entrando tutti mi fissano e io abbasso lo sguardo. Vado verso un posto vuoto vicino a una ragazza bellissima, bionda e ondulata, ovviamente si vede che i capelli non sono suoi naturali e dei piccoli occhi azzurri. Barbie. Sembra già abituata a questo, probabilmente è una ripetente.
-Chi sei?- Ha una voce acuta ma soffice. Da un po' fastidio.
-Bianca Murphy.- Timidamente incrocio i suoi occhi. -Te?-
-Catherine Becker.- Senza esitazione tira fuori il rossetto dall'astuccio e se lo mette perfettamente sulle labbra. Ammetto che si trucca benissimo. Forse un po'troppo.
Alla fine mi stendo letteralmente sul banco, incrociando le braccia e appoggiando la testa sugli avambracci. Con la coda dell'occhio noto che Catherine usa il cellulare di nascosto sotto al banco con un ghigno stampato sulla faccia. Non voglio neanche lontanamente sapere che cosa stia leggendo. Forse sarà una chat erotica col suo ragazzo, o con i suoi ragazzi. Forse hanno direttamente fatto un gruppo su whatsapp per accordarsi.
Basta. Troppi pensieri.Prendo a scarabocchiare disegni random sul mio diario e le ore passano in fretta, così tanto in fretta che mi ritrovo in corridoio davanti a Bethany che mi sorride radiosa.
-Hai fame?- Mi chiede lei con la sua voce squillante e limpida. Le risponde il mio stomaco per me emettendo un bel gorgoglìo. Sotterratemi. Lei ridacchia mettendosi una mano davanti alle labbra disegnate e perfette. -A quanto pare sì, dai ti mostro dov'è la mensa.- E mi prende per un polso, trascinandomi nel luogo predestinato. Sembra che mi tiri avanti a mo'di cane.
Ci accoglie un grande mormorio di ragazzi e ragazze di tutte le età. Odio il rumore. Beth prende un vassoio ed io faccio lo stesso, imitandola anche nel cibo da prendere: dell'insalata verde, una cotoletta e una mela. Ah, nel mio caso anche un muffin al cioccolato.
Ci sediamo in una delle numerose panche, l'una di fronte all'altra e lei inizia a parlare.-La pasta qua fa schifo, non ti consiglio di prenderla, qualunque condimento ci sia sopra.- Fa una smorfia, tirando fuori la lingua e assottigliando gli occhi per enfatizzare la cosa. Io non rispondo e prendo a masticare la mia insalata con la forchetta di plastica.
Delle risate lontane mi fanno alzare la testa ed indirizzarla in una precisa direzione. Davanti a noi, qualche tavolo più infondo c'è quel coglione di stamattina che ha vicino Catherine. Forse è con lui che stava messaggiando. Senza volerlo seguo ogni minimo movimento dei due, quasi ipnotizzata.
Lui ora la tiene in braccio con un gressino in bocca e lo fa addentare a lei. Quando finiscono di mangiare il grissino si baciano. Mi stanno venendo i conati di vomito. Le sue mani viaggiano su tutto il corpo di Catherine, e quest'ultima glielo lascia fare tranquillamente mettendosi a cavalcioni per semplificargli il tutto. Mi riprendo quando le dita di Beth schioccano di fronte ai miei occhi.-Ehi, ti sei addormentata o cosa?- Sbuffo. -Vorrei esserci riuscita almeno stanotte.- Butto giù l'ultimo boccone di insalata e passo alla cotoletta, tagliandola. -Quella troia di coinquilina che ho non può andare nelle case fatte apposta per fare quello che le piaceva di più, no, scherzi.- Prolungo la o di 'no' enfatizzando la parola. -Lo deve fare di notte, in camera nostra e con me accanto. Se lo rifà un'altra volta...- Lascio la frase in sospeso e stringo le labbra in una linea dura per far intendere che forse avverrà un omicidio. Lei ridacchia. Continuiamo a parlare del più e del meno e intanto i minuti passano, non so neanche che ore siano, so solo che ho in mano un muffin smozzicato da me e che il gruppo dei "popolari" se ne è andato. Meglio così.
-Che possiamo fare ora?- Le domando io addentando il dolcetto. -Abbiamo un'oretta di pausa, no?- Le chiedo in conferma e lei annuisce, tirandomi per un braccio e facendomi alzare. Mi trascina fino alla palestra, Beth mi fa sedere sugli spalti.
-Un mio amico gioca oggi.- Mi spiega lei ed io le faccio un mezzo sorriso, continuando a masticare. Poi mi viene un groppo in gola che faccio fatica a mandare giù. Quel ragazzo di stamattina indossava dei pantaloncini da basket la prima volta che ci siamo incontrati. Merda, non mi va di vederlo. Ma no, dai, non giocherà qui. Il destino non è così stronzo.
Le squadre entrano e vedo che Beth si sbraccia per farsi notare da un ragazzo di media altezza, abbastanza alto, occhi azzurri, capelli castano chiaro. Proprio un bel tipo. Lui la nota, ricambia il saluto sorridendole e agita la mano nella sua direzione. La squadra di quest'ultimo indossa un completino blu, mentre quella che è entrata ora è rossa. Fra le facce non individuo quella del pervertito, perfetto.
Improvvisamente ecco che spunta un'altro ragazzo dagli spogliatoi, che si sta sistemando la maglietta. È lui.
Fottiti, destino, fottiti.
Improvvisamente l'aria si fa più pesante e devo fare dei grossi respiri per rimanere calma. Spero solo che non mi noti. La folla si placa quando inizia la partita.L'arbitro lancia in aria la palla e la prende uno della squadra blu, iniziando a dribblare gli avversari per arrivare al canestro, ma viene intercettato dallo stupratore che gliela sfila di mano, inizia a fare dei passaggi velocissimi con un suo compagno, lui gliela passa e fa canestro. Io rimango con gli occhi spalancati e la bocca mezza aperta. È successo tutto in meno di trenta secondi, ecco perché lui è così alto. La partita va avanti per un'oretta circa, da quello che ho capito è un'amichevole. Si, certo, amichevole per modo di dire visto che hanno mandato all'infermeria tre ragazzi. E due per colpa sua. Cazzo se è forte. Ora la paura sale ancora di più.
Ad un tratto si ritrova al lancio finale. Se segna la squadra rossa vince, altrimenti finiscono in parità, ma non mi sembra che abbiano intenzione di pareggiare. Il lancio spetta al capitano, che in questo caso è lui. Devo seriamente chiedergli come si chiama. Ma... è il CAPITANO?! Okay, sono calma. Quando segna non mi accogo di aver trattenuto il respiro. La folla va in estasi e lui si toglie la maglietta, iniziando a rotearla. E lui si toglie la maglietta iniziando a... E lui si toglie la maglietta. Il suo petto è leggermente muscoloso, con una "V" sull'inguine, magro e bianco. L'antieroe di ogni modello di abercrombie. Comincio a tossire ripetutamente, piegandomi su me stessa facendo quasi salire le lacrime agli occhi. Dopo un attimo mi riprendo con una Beth preoccupata che mi chiede se sto bene.
Ma si guarda, tralasciando il fatto che stavo per affogarmi con la mia saliva, sto benissimo.
Riporto lo sguardo su di lui, che ora tende le braccia davanti a se per prendere in braccio Catherine, la quale gli salta addosso iniziandolo a baciare furiosamente, quasi possessivamente. Lui sembra barcollare all'inizio, ma poi prende lui il controllo palpandole il fondoschiena. Ma andate in camera, Dio buono.
WOO. I don't even like you, who'd you want to go and make me fell this way.
Buongiorno. SONO LIBERA. FREE. YES, BITCH PLEASE. La mia prof d'italiano mi fa "Dovresti continuare ad allenarti a scrivere, so che scrivi in quel sito lì." OKAY ALLORA. No.
1. Grazie prof.
2. Come cazzo fai a saperlo?
Mi ritiro.Avril è morta I think.
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Black Swan || Lorenzo Ostuni
Fanfiction"E poi ho scoperto quanto sia difficile cambiare veramente. Anche l'inferno può diventare confortevole una volta che ti ci sei sistemato."