Capitolo 11

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"There's someone I'll been missing,
If think that it could be
The better half of me."

One Republic - Come Home

Rita Ora mi sveglia con la mia canzone preferita della settimana, Poison.

Ah, Dio, perché l'ho messa come sveglia.

L'odore di chiuso mattutino mi riempie le narici appena sospiro e sbadiglio.
Socchiudendo gli occhi posso vedere che le serrande sono state alzate, e che l'oca non c'è.

Ma che ore sono?

Rivolgo uno sguardo all'orario del telefono e mi prendo un colpo nel vedere che mancano cinque minuti all'inizio delle lezioni.

Cazzo cazzo cazzo.

Eh ma che cazzo, però.

Ovviamente inciampo nel tragitto per andare in bagno e rendermi perlomeno presentabile, indosso uno skinny e una maglietta dei Linkin Park, le mie all star bianche, afferro lo zaino e mi fiondo di sotto, senza nemmeno controllare che abbia chiuso la porta della stanza.

Corro come una pazza dando spallate alla gente e muovendomi con un'agilità mai vista prima d'ora.

Lascio un sospiro di frustrazione quando raggiungo il corridoio della scuola e rivolgo un'occhiata all'orologio appeso: mancano almeno dieci minuti prima dell'inizio.

Ma vaffanculo.

Sfiancata dalla corsa, mi appoggio alle ginocchia, ansimando, finché non sento una voce familiare, chiamare un nome altrettanto familiare.

-Ostuni.-

Alzo la testa e la giro verso gli armadietti, trovando un ragazzo di spalle molto alto dai ciuffi ribelli e accanto a lui, indignato, mio fratello.

-Murphy, a che devo l'onore che mi stai rivolgendo la parola?- Fa lui, strafottente. James lo afferra per le spalle e lo sbatte agli armadietti. Lui è una decina di centimetri più basso del moro, quindi il ghigno di Ostuni rimane lì e non si muove.

-Lascia stare mia sorella.- Scandisce lui, bene. Lorenzo si china su di lui, e il ghigno si amplia.

-Io faccio quello che mi pare e piace con chi voglio.- James carica un pugno ma Ostuni lo blocca e gli stringe la mano, con molta forza.

-Non si fa, Murphy. Mammina non ti ha insegnato le buone maniere?- A quel punto posso chiaramente vedere il fumo uscire dalle orecchie di mio fratello a quelle parole. Il suo volto dalla carnagione pallida diventa rosso di rabbia e stringe i denti. Quindi tenta di colpire il moro con un altro pugno, ma lui scosta la testa con un movimento lento e James centra gli armadietti, piegandosi poi in due dal dolore e stringendosi la mano.

Io rimango del tutto indifferente a quei gesti "protettivi" di mio fratello. E già successo più volte che fa scenate o risse per difenderemi. Come se fossi solo una spettatrice e tutto questo non mi riguardasse.

-Murphy,- Ricomincia Ostuni, fissando divertito il biondo, che si contorce sulla sua mano. -prima di dare un pugno ti conviene osservare il tuo avversario.- Mio fratello si tira su, fissandolo rabbiosamente.

-Certo. Io ti ho osservato. E ti dico e ti ripeto che se tocchi mia sorella ancora una volta ti ammazzo.- Fa lui, a voce alta.

-Lei non è un giocattolo come Estelle.- A quelle parole sul volto del moro scompare il ghigno per fare posto ad un'espressione di disappunto.
Lascia un grande sospiro, come per calmarsi, prima di colpire in piena faccia, con un pugno, James.

A quel punto mi precipito da mio fratello, che ora è a terra, e si regge con gli avambracci. Prima che possa dire nulla Ostuni si volta e incammina.

-Non prendo ordini da uno che non ha le idee chiare sulla sua sessualità.- Dice infine, con la voce persa nel corridoio. Questo mi fa aggrottare le sopracciglia e guardo James, che ora ha gli occhi velati e mi guarda basito.

--

-Ebbene?- Chiedo passandogli il ghiaccio sull'occhio nero. Camera sua è vuota, Daniel è a lezione, e noi abbiamo ottenuto dei permessi speciali per saltare le prime due ore. Ma sinceramente ora non me ne fotte proprio un cazzo se non fossi a lezione.

Lui sospira e guarda in basso, dai suoi occhi azzurri escono copiose lacrime che io osservo, scacciandone con il pollice e accarezzandogli la guancia.

-T-te lo avrei detto quanto prima, lo giuro.- Mormora.

-Ti conosco abbastanza bene per dire con certezza che se Ostuni non lo avesse detto tu non ti saresti mosso di un millimetro prima dei trent'anni.- Rimanere fredda in queste situazioni non mi piace molto, vorrei essere più affettuosa, ma non mi riesce.

-M-i dispiace.- La voce rotta mi colpisce. Non sono tante volte che lui piange, soprattutto davanti a me.

Però no. Ti prego non metterti a piangere.

-Ehi.- Tento io di attirare la sua attenzione. Quando quegli occhi cerulei si posano nei miei, neri, non posso fare a meno di disegnare sul mio volto un sorriso rassicurante.

-Non c'è nulla di sbagliato nell'essere omosessuale. Okay?- Questo lo fa sorridere e si asciuga le lacrime con le maniche del maglione.

Ora che lo guardo meglio, questo è il maglione che la nostra nonna paterna fece a lui, mentre la nonna materna ne fece uno a me. Care.

-Porti il maglione di nonna ahw.-
Sussurra lui. Io abbasso lo sguardo e mi accorgo di aver preso quel maglione al posto della maglietta dei Linkin Park.

-E tu no. Dovremmo essere dei fratelli perfetti e coordinati nel vestirsi su.- Scherzo, tirando le maniche sopra le mani.

Il suo è marrone e una "J" giallo ocra è ricamata al suo centro. Il mio è celeste, al suo centro è ricamata una "B" bianca.

-Jay.- Erano anni che no lo chiamavo così. Questo solo perché mi dicevo di voler andare avanti, ma a volte serve uno sguardo al passato per migliorare il futuro.

-Dimmi, bozzolo.-

-Non chiamarmi bozzolo.-

-Okay, bozzolo.-

-Sei seccante.-

-No, sono James.-

A quel punto ci guardiamo negli occhi e scoppiamo a ridere come dei decerebrati mentali, per qualcosa che due persone normali avrebbero trovato una battuta triste e blanda.

-Ascoltami.- Tento di ritornare seria.

-Dimmi.- Il suo sorriso svanisce dopo aver visto la mia espressione.

-Non avvicinarti più a Ostuni.- Lui fa una faccia stravolta e stupita.

-Cosa?! Bianca, quello ti molesta!- Allarga gli occhi e muove in modo confusionario le mani.

-Posso cavarmela da sola, e poi te hai più un fisico da lanciatore di coriandoli che altro.- Non che sia grasso ma non ha proprio uno di quei fisici da... atleta ecco.

-Che sorella gentile che ho.- Io faccio per alzarmi, afferrando lo zaino e aprendo la porta della stanza, lui rimane sul letto a guardami, finché una sua frase non mi congela sul posto.

-Ma non è che ti piace?-
Io mi sporgo allo stipite della porta per poi gridare un sonoro "NO." E sbattere la porta per chiuderla.

Ascoltatemi

Qua parla Avril✋
Mi dispiace che abbiate dovuto aspettare così tanto tempo per un capitolo, ma sta ricominciano la scuola e... Aiuto.

Non solo, dato che sono io che sviluppo i capitoli, poi Sabri ci da un'occhiata e aggiunge il suo "tocco" e lo pubblichiamo, io non ho avuto un attimo di tempo per fare la bozza del capitolo.

Mea culpa.

Quindi gnente.

Un abbraccio forte

||av

Senti Avril, non è vero che i capitoli li fai solo te. È solo che io sono una fan sfegatata di come scrivi e LO SAI.

Comunque io avevo già scritto un qualcosina riguardante questo periodo estivo sulla mia home (?) O bacheca o come volete chiamarla.

AVRIL NON È VERO I CAPITOLI LI SCRIVO ANCHE IO.

Black Swan || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora