"I've had enough,
There's a voice in my head
Said I'm better off dead."Bring Me The Horizon - Happy Song
-E te? Cosa mi dovevi dire?- Chiudo il discorso hmm... come si chiamava? Ustuni? Ostuni?
-Il mio amico che ha giocato la partita, sai, quel gran figo, Daniel che si è slogato la caviglia, dovrà restare qui in infermeria per dei giorni.- Mi dice entusiasta.
-Sembri felice per il fatto che si sia fatto male. Cosa sei? Una specie di serial killer?- Commento scherzando, per alleggerire tutte le informazioni che mi ha detto prima.
-No dai Bianca! Non ti ho mai detto che alle elementari avevo una cotta per lui? Magari posso conquistarlo adesso, dopo 11 anni eh.- Mi confessa mentre provo ad immaginarli assieme. Beth starebbe bene con chiunque.
-Come facevi a conoscerlo? Cioè intendo, tu sei di Londra ma lui è Birmingham.- Faccio una mappa mentale della Gran Bretagna e cerco di capire in relazione quanto sono distanti. Beh si sono distantine.
-Come fai a sapere che è di Birmingham?- Aggrotta le sopracciglia.
-Beh 'College Birmingham' dice più o meno tutto.-
-Hmm hai ragione. Comunque mia mamma e la sua erano state migliori amiche da giovani perché evidentemente mia mamma è nata a Birmingham e poi si sia trasferita a Londra. Così, mentre io trascorrevo la mia infanzia, ogni estate mia mamma mi portava lì e io ho conosciuto Daniel, ma aveva già la fidanzatina a quei tempi.- Un sorriso nostalgico cancella la sua espressione di prima.
-Non eri fidanzata una o due settimane fa?- Chiedo incuriosita. Non l'ho abbracciata in uno dei primi giorni che ci siamo incontrate?
-Non lo so.- Dice, improvvisamente abbassando il suo sguardo nelle sue mani in grembo.
-Non che mi importi.- Cerco di alleggerire la situazione. -In qualsiasi caso, ti aiuterò a conquistarlo.- Dissi e vidi la sua testa sollevarsi, con occhi lucidi ma con della speranza. -Però non piangere.-
-Okay, okay. Grazie.- Mi abbraccia. Non ne sono molto abituata ma, sinceramente se dovessi abbracciare qualcuno, correre da lei. -Ora, sono le 7 e mezza, andiamo a mangiare?- Chiede infine.
-No, ehm io non ho molta fame, vai da sola.- Dissi, cercando di andarmene. Non che mi fossi stancata di Beth ma ho bisogno di incontrare un ragazzo in particolare.
-Sicura?- Chiede quasi capendo che voglio andare via.
-Sicurissima.- Rispondo. Con un ultimo saluto ci dividiamo, lei diretta al cibo e io invece all'ala sinistra, diretta all'edificio E. Bussando alla porta, mi ritrovo a guardare la targhetta che indica la stanza numero 132. Mi faccio stringere tra le sue forti e muscolose braccia quando mio fratello viene ad aprire la porta. Non mi danno fastidio le sue braccia, sono state le uniche in grado di sostenere nei periodi brutti.
-Ciao bozzolo.- Mi saluta, con quel ridicolo soprannome legato a un vecchio ed imbarazzante (strano) ricordo di infanzia, ma che ora è l'unica cosa che vorrei sentire. Un sorriso flebile è la mia risposta, allora lui mi trascina (letteralmente) sul letto, così che ci sediamo a gambe incrociate. Si alza e, frugando infondo al suo armadio, torna con un pacchetto di biscotti e io subito sorrido. Nei miei periodi difficili lui veniva in camera mia e mi portava proprio questi biscotti, perché mettevano d'accordo tutti e due.
Io e lui siamo due persone molto diverse. Io nero, lui bianco; io nerd, lui festaiolo, io jeans e felpe scure e coprenti, lui un figo. -Dimmi bozzolo, che succede? E non provare a rispondere 'niente' perché sai che non ci crederò mai.- Sbuffo per la mia prevedibilità e vedo il suo sorriso allargarsi.-Un ragazzo amico di una mia amica, si è slogato la caviglia penso? E vabbe comunque la mia amica è andata da sola vers- Mi interrompe.
-UNA TUA AMICA?- Sbuffo per la sua sorpresa. Okay, non ho mai avuto molte amiche ma comunque, io dico, non sono così sfigata da non averne nemmeno una.
-Si, si una mia amica. Comunque lei è andata da sola a vedere il suo amico e io ho cercato di seguirla ma ho sbagliato porta così diciamo sono stata molestata.- Brevemente, spiego la situazione al mio NON NERVOSO fratellino, che inizialmente cerca di placare la sua furia per il fatto che la sua sorellina è stata molestato ma poi diventa realmente calmo e si controlla.
-Devo assolutamente incontrarla la ragazza. Comunque chi è il ragazzo che ha osato farlo?- Chiede mentre io prendo un biscotto.
-Te la farò conoscere. Comunque un certo Ostuni? Il capitano della nostra squadra di basket.- Cerco di spiegarmi anche se dalla bocca piena escono suoni ovattati.
-Mh, Ostuni eh? Credo che finirei davvero in un mare di guai se colpissi il suo faccino.- Dice, metà ridendo.
-Probabile.- Penso alle conseguenze. Mio fratello tira un punto senza un'apparente motivo al ragazzo che mi ha molestato; urla; altri ragazzi amici del ragazzo; rissa; punizione e sospensione dalla scuola. Mh.
-Senti bozzolo, io vorrei davvero star qui a sentirti parlare di quello che è la tua vita sociale ma se non ti ricordi domani è giovedì e io ho qualcosa tipo un'interrogazione di chimica per la quale non ho studiato. Quindi o mi faccio il calo ora è cerco di studiare oppure dormirò, cosa che senza dubbio farò.- Mi indica il suo libro di chimica chiuso sopra la sua piccola scrivania e solo ora noto che l'altra parte della camera è vuota.
-Non hai un compagno di stanza?- Chiedo, incuriosita.
-Sì è ritirato.- Semplicemente sussurra, prima che cada in un sonno immediato e io mi ritrovo a vagare per i corridoi, cercando la mia stanza.
AVRIL NON HA CONTRIBUITO A QUESTO CAPITOLO quindi non potrà commentare mh. Ho fatto tutto da sola bithes, e lo so che fa schifo per questo. Tipo io li faccio di notte o capitoli con obvs umori diversi e non ho davvero voglia di star lì a guardare gnn. Gnocchi.
Comunque aAH DIO. Bye.
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Black Swan || Lorenzo Ostuni
Fanfic"E poi ho scoperto quanto sia difficile cambiare veramente. Anche l'inferno può diventare confortevole una volta che ti ci sei sistemato."