Capitolo 15

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"I can't fly high, I can't go long,
Today I got a milion, tomorrow i don't know."

Lost frequecies feat. Janiek Devy - Reality

Sono le tre di notte.
La troia stanotte è rientrata presto, anche parecchio scazzata... Non saprei dire se sia anche dispiaciuta.
So solo che adesso sta dormendo beatamente, russando come un facocero nella stagione riproduttiva.

L'orario del telefono illumina il mio viso, e si blocca ogni dieci secondi. Quindi ripremo il menù e lo schermo riprende vita.

Mi alzo e mi metto dei semplici leggins, con la mano cerco una delle mie felpe al buio, non trovandone nemmeno una, poco male, resto in canottiera.
Mi spazientisco e mi infilo le mie fidate vans senza lacci.

Ah, le amo.

Non preoccupandomi del freddo, apro la porta e la sbatto, tanto per il gusto di sapere che Catherine si svegli, spaventandosi.

Ripenso a James, mentre cammino per i corridoi freschi.

Da quand'è che aveva scoperto di essere gay? E perché non me lo ha detto prima?

Sono sua sorella.
Siamo rimasti soli, i nostri non ci sono più.
Perché non confidarsi.

Ad un tratto penso a una cosa.

Quando sono con Ostuni non penso a tutto questo. Potrei dire che è meglio stare con lui che da sola, ma tradirei il mio stesso ego.

E... Se provassi ad andare con lui?

Insomma... Se mi sento così bene quando sto accanto a lui... Pensiamo un attimo se provassi a lasciarmi andare.

Lo fanno tutti. È un mistero del perché io mi stia vendendo sulla Salaria.

Non siamo in Italia, ma insomma, l'esempio rende.

Mi decido, mi metto i capelli dietro al viso, e incrocio le braccia, avviandomi a passo veloce verso quella che dovrebbe essere la sua camera.

Busso, e mi apre una ragazza rossa, simile a Bethany, forse con più tette. Indossa dei pantaloncini stretti, corti, verde chiaro, e un reggiseno color ciliegia.

-Sei qui per Ostuni?- Mi domanda lei, assonnata, mentre si strofina gli occhi con le mani a pugno.

Io annuisco.
-È già impegnato?-

Non c'è cattiveria nella mia voce. Solo stanchezza.

Lei scuote la testa.

-Mi dispiace per lui ma sono lesbica.- Mi confessa.

-Fantastico.- Mormoro io. -Ti spiacerebbe lasciarci soli?- Unisco le punte degli indici, in imbarazzo. -Devo parlargli.-

Lei annuisce.
-Tranuilla, vado dalla mia ragazza. Divertiti.- Mi fa con non-chalance. Non faccio a meno che pensare a quanto sia fortunata ad avere qualcuno che la ama.
Entro e chiudo la porta, osservando un corpo che non si muove. Un leggero russare lo tradisce, e lo riconosco come Ostuni. Oh guarda, un Lorenzo che non stupra nessuno.

Sono indecisa, ma dopo un po' mi faccio avanti. Cammino levandomi le
scarpe, lasciandole all'ingresso e sedendomi sul letto accanto al torso di Ostuni.

Lui dorme tranquillo, non si accorge di nulla.

Gli infilo una mano nei capelli e lui sorride nel sonno.
Sembra quasi carino.
Mugugna e schiude gli occhi, guardandomi.

-Mmh... Che ci fai qui?-

Quanto amore.

Non lo ascolto, ma faccio quello che una me sana di mente non avrebbe mai fatto.

Mi chino e lo bacio.
Lui non perde l'occasione e infila quasi subito la lingua.

No ma prego, fai come se fossi a casa tua.

Mi aggancia i fianchi e mi fa mettere a cavalcioni sul suo bacino.
Io di solito mi copro con le coperte quando dormo. Lui dorme tranquillamente senza maglietta e senza coperte.

Perché tutt'un tratto mi ispira sesso?

-Cos'è tutta questa voglia, adesso?- biascica lui, ancora assonnato.

Non gli rispondo, non ho il coraggio di dirgli che ho bisogno di lui.

Lo continuo a baciare e le sue mani scorrono su tutto il corpo, trovando appiglio sul mio sedere, che stringe.

Stringe forte.

-Ahia.- Mormoro io.

-Che ci fai qui?- Mi richiede lui, portando una mano sulla mia schiena e premendomi su di lui.

Scuoto la testa.
Non voglio nulla, voglio lui.
Come se volessi una sigaretta.
Ma non è una sigaretta quello che voglio.

Che problemi esistenziali ho?

-M-mi sentivo... sola.- Bum. Mi guarda indeciso mentre fa scendere le mani di nuovo sul mio sedere.

-E hai deciso di venire qua a conoscenza del fatto che ci sono io?- Ma che simpaticone. Ahahah no. Non riesce proprio a capire che è proprio per lui che sono venuta qua?

-Lascia stare.- Sbuffo, spostandomi leggermente e cercando di alzarmi, nella speranza che lui mi trattenga. Forse non è stata la cosa più giusta da fare venire qua alle 3 di notte.

Come speravo, mi blocca con le mani sui fianchi e mi spinge verso di lui, in modo che i nostri bacini si toccano. Il mio respiro si fa pesante mentre guardo le sue labbra rosee, che nell'oscurità della notte sembrano ancora più invitanti.

Mi abbasso e sfioro quelle labbra, ma lui intrappola il mio labbro inferiore tra i denti. Fa male, ma è sopportabile, soprattutto se è lui a farlo.

Mi mette le mani sotto la canottiera e mi accarezza dolcemente la pancia. Automaticamente i miei fianchi iniziano a roteare sui suoi, e lo vedo aprire la bocca per ciò che sto facendo. Lo voglio.

-Allora?- Sussurra mentre descrive dei cerchi sul mio stomaco.

-Cosa?- Chiedo perplessa. Credo di sapere dove sta puntando.

-Vogliamo farlo? O vuoi stare qui a stuzzicarmi fino a che non ti prendo e ti faccio mia anche senza il tuo consenso?- Chiede esplicitamente, fin troppo direi.

Basta fare la vittima, Bianca.

Mi metto seduta sui suoi fianchi e mi levo la canottiera, lasciandogli la visione del mio petto senza reggiseno (me lo ero dimenticato, di solito non dormo in intimo).

Lui fa un sorrisetto sardonico.

-Ah beh, che si dia inizio alle danze.-

Hihihi.  We're back beaches. (Il correttore mi dava "black" al posto di "back" perché sa che noi siamo nigga.)
Hello spiagge cm st?????? Xdxdxd lol!!!!! Okay scusate. So che si scriverebbe "ok" però nella mia testa suona male. Ok mi suona tipo och invece okay mi suona tipo ochei. E boh quindi. Voi sapete perché si dovrebbe scrivere ok e non okay? (Se non lo sapete ve lo dico io the prossima volta.) Ohkay bye bye.

P.s.: AUGURI A TUTTE (BEFANE).



P.s.s.: (Ragionamenti delle 1:23: BEFANE. BE=verso della pecora; FAN=fan; E=ye. BEFANE=YE, FAN DELLA PECORA) (WHAT?)

Black Swan || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora