Capitolo 12

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"Oh sweet suicide,
Can you defy my pride?"

Michele Bravi - Sweet Suicide

Sono ancora un' po sconvolta dalla rivelazione di mio fratello, ma mi sento più vicina a lui in questo momento. Non essere accettati per quelli che si è porta ad un bivio: o nascondi la tua vera persona, tipo mio fratello, o te ne fotti e fai l'emarginata, tipo me. Non va bene nessuna delle due strade ma non puoi farci nulla, devi solo conviverci. Solo l'unica cosa che mi ha dato fastidio è averlo scoperto da Ostuni. Ma come faceva a saperlo lui? Ha delle specie di spie e può controllare tutto il college? Quindi mi ha visto mentre ballavo Stitches in mutande? Merda.
Ma il fatto di come lo sapeva lui, un completo estraneo, e io no mi tormenta. Devo trovarlo e chiederglielo. Dove potrebbe essere una testa di persona che molesta ragazze? Trailer di film horror nel mio cervello che neanche i registi più famosi.

Bethany! Lei era sua amica, magari lo sa.

Guardo l'ora: 12:54; tra poco ha finito scuola. Alla fine io ho saltato le altre ore perché essenzialmente fottesega. Mi dirigo davanti alla sua classe e mi appoggio al muro vicino alla porta.
Intanto mi tengo occupata a leggere le scritte sui muri.

M+H=

Bitch.

JUST DO IT.

Happy Birthday little angel, I love you.

I'm such a mess again.

-Ehi Bianca che ci fai qua?- Beth mi saluta con un abbraccio.

-Ciao ehm, devo chiederti una cosa.- Le dico e lei annuisce.

-Okay ma andiamo a mangiare perché sono davvero stanca e affamata.- Mi prende per il polso e mi trascina con lei verso la mensa. Le racconto brevemente quello che è successo mentre punzecchio con la forchetta quello che dovrebbe essere un hamburger. La cosa che mi sorprende è che lei non lo sappia; di solito conosce sempre tutto di tutti. Insomma, Ostuni è conosciuto in sta scuola, dovrebbe saperlo. Le accenno che mio fratello è gay perché sennò il fatto che hanno fatto un piccolo scontro non torna.

-Insomma, dove posso trovare Ostuni ora secondo te?- Chiedo mentre lei finisce di mangiare la cosiddetta erba di prato.

-Bho, credo che a quest'ora lui sia a fumare con i suoi amici fuori dal college.- Fuma? Ma non fa sport?

-Beh però Londra è grande, non vado a girarmi tutta Londra per lui. Non sai dove potrebbe essere un po' più precisamente?- Commento. Che poi neanche conosco bene la città.

-L'unica cosa che so è che si trovano vicino a dove comprano l'erba. Non dista troppo da qui, ma è un vicolo piuttosto stretto e non illuminato. Piuttosto inquietante mh.- Effettivamente, sicuro non andrò a cercarlo di notte. Ci salutiamo e io mi dirigo verso la città. Spero di non metterci troppo. Non voglio sprecare del tempo per una persona demente. Mi dirigo verso ma città, nel centro e l'unica cosa che faccio è guardare il viso delle persone e cercare Ostuni. Ma pian piano sposto lo sguardo magari su alcuni graffiti, su delle panchine scrostate, su una lattina pestata per terra, su un fiore tra il marciapiede e il cemento della strada, tra le foglie ormai marroni consumate dal tempo. E tutto diventa magico, pieno di bellezza. Mi spingo quindi nelle strade un po' più strette, cercando sempre più segreti di questa città e senza contare dell'ora. Fin quando non sento delle risate in lontananza, verso le 5 e mezza di sera e, anche se non ho mai sentito la sua risata, so di certo che è lui. È inconfondibile. E quando alzo gli occhi, lui ha smesso di ridere e mi sta fissando. Scappo. Giuro ho sbagliato strada, c'è Franco dall'altra parte della strada, fidati.

Si. Certo.

Ostuni mi fa un cenno di saluto con il mento e poi, sempre solo con lo sguardo mi dice di avvicinarmi. Tutti si sono girati verso di me. E ora che cosa devo fare? Devo salutarlo con la mano? Oppure ricambio il suo saluto con la stessa medicina, il mento? Oppure me la tiro e non lo saluto? Cosa gli devo dire? Ciao? Nulla? Più mi avvicino più mi sale l'ansia.

Ma non ci devo più pensare perché quando arrivo al suo piccolo gruppetto, lui mi prende e mi attira verso di se, come una sua bambola.

-Arrivi nel momento giusto Murphy, devi farmi un grande favore, e non mi interessa se mi dici no, sappi che io lo farò comunque.- Comincia a sussurrare, duro ma con voce roca al mio orecchio, in modo che solo io possa sentire. -In pratica c'è- Viene interrotto da una voce femminile, da oca direi.

-Lorenzinoo.- Fa un piccolo acuto alla fine rendendo la sua voce da insopportabile a suicidati.
Ed è proprio in quel momento che Ostuni mi prende il lati del viso e lo tira di forza verso di lui, tanto che il mio corpo rimanga più indietro della testa. Mi bacia quasi violentemente, di forza, e contro la mia di forza. Credo che mi volesse chiedere di reggergli il gioco. Posso farlo. Ce la posso fare. -Aaah,- Abbaia. -chi è quella puttana Lorenzino io ti amo lo saii.- Si lamenta. Credo di aver capito perché sto facendo questo.

-Non te, cara.- Risponde uno dei suoi amici.

-Lorenzo.- Le sue unghie smaltate scavano buche nella mia pelle per farmi separare da Ostuni, che è rimasto completamente assente a lei. -Non mi ami più?-

-Non ti ho mai amata. Non amo nessuna, lo sai Brigitte.- Poi rivolge a me uno sguardo malizioso, facendola incazzare ancora di più. Il problema è che i suoi occhi mi tengono ancorati, mentre vorrei vedere meglio la scena di furia da parte della cagn- ragazza. Poi se ne va, probabilmente lo tormenterà per mesi.

-Beh Murphy ci si vede in giro.- E a questo punto, non mi lascia altra scelta di tornare alla mia camera. Mi butto di peso sul letto una volta tornata. Preferisce me a lei. Quindi alla fine non sono poi così male.

AH AH AVRIL. QUESTO L'HO SCRITTO TUTTO IO. (La signorina è comunque pregata di rispondere). BOOM BITCH.
Comunque, non so perché quest'estate è stata così, proprio non so cosa sia successo, ma ora spero vada molto meglio dai. Domani io ho già verifica di matematica. CERTO. MA MUORI.

*GIORNI DOPO*
MICHELE BRAVI. SHKJAAGBKGDDG.

Black Swan || Lorenzo OstuniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora