...Alvaro...

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La ragazza, gli mostrò, in un'intera mattinata, tutta la bellezza che poteva offrire quella piccola città, dove Ronnie, aveva vissuto per ventitre anni.

Appena Ronnie aveva rivelato la sua età ad Alvaro, lui aveva spalancato le sopracciglia sorpreso e le aveva detto che gliene avrebbe dato di meno. Lei aveva riso e risposto, che tutti gliene davano di meno.

Seduto sul sedile dell'autobus vicino alla ragazza, non si accorse, di averle stretto dolcemente la mano sinistra.

Ronnie, era arrossita, e, senza pensarci su due volte, gliel'aveva stretta.

Alvaro guardò la sua mano intrecciata con quella della ragazza e sorrise.

Era stupido, ma forse, stava cominciando a provare quel sentimento che non avaveva provato da quell' "eterno agosto".

Sperava che con Ronnie non sarebbe stato un' "eterno agosto" traumatico, ma felice e spensierato.

Fino a che...giorni dopo...


-Domani devo partire- disse lei, con voce triste, quel pomeriggio in cui, la ragazza, era andata a trovarlo in hotel.

Alvaro non ebbe parole...la stava già perdendo?

-Per quanto tempo?- chiese a Ronnie, che si torturava le mani da tutto il tempo, in cui gli aveva dato quella notizia.

-Due settimane...- rispose lei.

Alvaro si avvicinò a Ronnie, le prese una mano, e la mise sul suo petto.

-Verrò con te- sussurrò.

-Come? Non posso portarti con me in camper...i miei penserebbero male...- rispose lei tristemente.

-Glielo spiegheremo con un pranzo da te- rispose lui sorridendo.

-Speriamo che capiscano che io mi sono innamorata di te...anzi, a dire il vero, mi sei piaciuto da quel giorno in cui ti ho visto su Mtv- rispose lei intrecciando la sua mano con quella del ragazzo che, si avvicinò lentamente a lei, e la baciò sulle labbra dolcemente.

Spinto dalla passione, Alvaro, fece sdraiare dolcemente Ronnie sul letto, ma lei, gli disse ansimando:-Non posso farlo...mi dispiace...-.

Lui si alzò da sopra il corpo della ragazza, che arrossendo, si continuò a scusare.

-Non ti preoccupare, non ti volevo forzare...più che altro, ti chiedo scusa io che sono stato molto frettoloso...- rispose Alvaro.

-Scusami ancora...- disse Ronnie, continuando ad arrossire.

-Dai, non è colpa tua- rispose il ragazzo abbracciandola.

-Per quanto riguarda la questione mare, ne parleremo a pranzo a chiedere ai tuoi se gli dà fastidio che io vengo oggi...-propose Alvaro.

Ronnie annuì e lo abbracciò stretto, sentendo il suo profumo di dopobarba poi, lo guardò negli occhi, e lo baciò.

La ragazza, estrasse il cellulare da dentro alla sua borsetta a tracolla nera e compose il numero di casa.

-Ehi mamma ciao...senti, ti volevo chiedere una cosa...Alvaro può venire a pranzo oggi? Sì Avaro...quello di cui ti ho parlato per una settimana intera...allora può venire o no?- disse Ronnie al telefono.

A fine telefonata, la ragazza, aveva assunto un'espressione triste.

-No eh?- chiese il ragazzo intristito.

-Ha detto si- rispose lei, con un sorriso, e abbracciò il ragazzo.





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