La vita è una negoziazione
con il destino, con il fato
e soprattutto con noi stessi.Lunedì.
La luce fioca e leggera illumina appena la stanza la stanza, il sole malato viene nascosto da nuvole zucchero filato bianche che sembrano volerlo tenere al sicuro, lontano dagli occhi del mondo. Il cuore pulsa, percepisco il battito disordinato e senza un tempo preciso, il respiro è leggermente affannato; mi porto le mani alle fessure delle palpebre strofinandole sulla pelle delicata per cercare di riprendere conoscenza; è stata una lunga nottata insonne, ho chiuso gli occhi appena a causa dei tuoni e di quei lampi che accendevano la notte; ci stiamo avvicinando all'autunno e si riesce a rendersene conto per quelle foglie già scolorite e cadute a terra.
Allungo un braccio e con la mano spengo la sveglia prima che cominci a suonare, sposto lo sguardo in giro per la stanza, e con le mani mi tiro su appoggiandomi alla testata del letto; mi tiro via di dosso il lenzuolo e mi alzo avvicinandomi alla stampante per prendere il contratto che, immediatamente infilo nello zaino.
Apro la chat con Jessica ed osservo gli ultimi messaggi scritti; solo ora mi rendo conto di aver mandato un messaggio in piena notte per darle appuntamento questa mattina prima dell'inizio delle lezioni: "7.30 Rosemberg bar".
Mi cambio vestendomi in total black e, dopo di che, prendo lo zaino e scendo le scale.
"Buongiorno!" Esclamo entrando in cucina, ritrovandomi, seduto a tavola, Trevor e Luca; sorrido quasi impacciato nel trovarli entrambi in casa mia senza alcun preavviso. "Voi... cosa fate qui?" Domando avvicinandomi alla cucina e rendendomi contro che mamma non c'è. "Tu... non saresti dovuto tornare a casa?" Mi rivolgo al ragazzo barista figlio della preside scolastica; è davvero tutto così strano, non capisco il perché di questa visita da parte del poliziotto e nemmeno la presenza di Luca.
"Oh, ho chiesto a Trevor di venire a prendere un caffè e... Luca... resterà da noi per un po', potreste andare a scuola assieme!" Entra in scena mia madre con una proposta che non accetterò nemmeno sotto tortura, da quando la mia vita deve essere condivisa, odio il suo modo di fare, odio la cosa che ha fatto.
"Io... ho un impegno prima di scuola!" Replico trovando in lei una smorfia contraria.
"Potresti almeno restare a fare colazione con noi!" M'invita gentilmente entrando nella stanza per avvicinarsi a me, facendo scivolare una mano dietro la schiena del poliziotto comodamente seduto a tavola. Adoro Trevor ma... invitarlo a mangiare da noi mi sembra qualcosa di leggermente esagerato e... so bene che non è da mia madre invitare le persone, non l'ha mai fatto e oggi ad avere ospiti, a colazione.
"Io vado, buon proseguimento!" Borbotto allontanandomi con la voce del poliziotto che mi ricorda, ancora una volta, di presentarmi in stazione di polizia. Un coro ricambia il mio saluto, apro la porta ed esco di casa avvicinandomi alla macchina; sono molto di fretta e non posso permettermi di arrivare tardi a lezione, per essere ai primi giorni ho già avuto un richiamo dalla preside, fatto una rissa e saltato varie ore; potrei letteralmente prendermi una sospensione, senza contare il fatto che il figlio della preside vive, irregolarmente, in casa mia; cosa potrebbe andare storto?
Lascio la macchina posteggiata nel primo buco libero che trovo nel parcheggio, mi avvicino al bar ed entro con nonchalance salutando con un cenno la barista e la cameriera presente per poi accomodarmi in un tavolino leggermente appartato, posando a terra lo zaino. Resto per qualche minuti lì, in attesa del suo arrivo che, fortunatamente, avviene dopo poco tempo, prende posto e mi guarda con un sorriso che, secondo le mie aspettative, durerà ancora ben poco.
"Firma!" Ordino posando il contratto rilegato sul tavolino; "termini e condizioni, c'è tutto!" Esclamo passandole infine una penna nera.
"Non dovrei... prima leggerlo?" Mi chiede incerta se posare l'inchiostro sul foglio bianco oppure no mentre le lascio un mezzo sorriso per darle sicurezza.
STAI LEGGENDO
Kiss me once more
Fiksi RemajaSedici anni, una famiglia distrutta dalla perdita del padre e del fratello maggiore, ecco cosa segna la vita di Antares costretto a trasferirsi in una nuova città assieme alla madre. Le nuove conoscenze, però, non sembrano portare buoni frutti e la...