Capitolo 7

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Gennaio 2022

Anche questo mese fu molto particolare.
Mio padre finì in ospedale per una polmonite dovuta dalla Legionella (un battere che molto spesso attacca i polmoni). Finì nel reparto "terapia intensiva" siccome la situazione era grave, così se fosse successo qualcosa, i medici erano pronti per curarlo subito.
Fortunatamente andò tutto bene e mio padre ritornò a casa dopo due settimane.
In casa eravamo rimasti io, mamma e mia sorella. Mentre mio fratello, ormai da due mesi, viveva da solo con la sua fidanzata.

Vedere mia madre piangere ogni giorno per il fatto che nessuno di noi sapeva come sarebbero andate a finire le cose, era davvero straziante.
Ogni giorno mi sfogavo con Micheal e Angelica riguardo questo.
Dopo qualche giorno mia madre risultò positiva al Covid e quindi dovette isolarsi.

Io mi sfogavo ogni giorno con Micheal e Angelica che erano gli unici che potevano ascoltarmi e consolarmi.
Micheal aveva la costante qualità di farmi ridere, nonostante tutto lo schifo che stavo vivendo.

Le seguenti due settimane continuarono allo stesso modo. Il 21 gennaio mio padre tornò a casa. La cosa più brutta è che appena tornò non ebbi la possibilità di abbracciarlo.  Essendo stato a contatto con una persona positiva (cioè mia madre) c'era il rischio che anche io potevo esserlo. Il tampone era già stato prenotato e dovevo farlo il giorno dopo l'arrivo di mio padre.
Perciò la mattina seguente andai a farlo e risultai negativo.
Appena tornai a casa, la prima cosa che feci fu abbracciare forte mio padre.

Le cose si stavano finalmente sistemando.
Mio padre rimase a casa tre settimane prima di iniziare a lavorare di nuovo.

Per quanto riguarda Micheal...
Nel periodo in cui mio padre era in ospedale non ci pensai quasi per niente, ma quando rientrò a casa ricominciai a pensarci nuovamente.

Tornai a scuola e ripresi anche le sedute con la psicologa.
Le raccontai tutto quello che era successo, e poi ricominciai a parlarle di tutte le emozioni che stavo provando per Micheal.

C'era un'idea che mi girava in testa da molti giorni.

Volevo dire a Micheal ciò che provavo davvero.

Non sai quanta paura io provassi al solo pensiero che prima o poi dovevo avere un confronto con lui e dirgli tutto.
Parlai di questo mio pensiero con la psicologa, e lei mi disse che se per me quella era la cosa giusta allora dovevo farlo. Ma mi avvertì del fatto che, se Micheal non l'avrebbe presa bene, di prepararmi, perché ci sarei stato male il doppio.

Ero tanto indeciso.
Volevo finalmente parlargli, ma non trovavo mai il momento giusto.
Nonostante lui continuava a parlarmi della ragazza che gli piaceva, io lo guardavo e pensavo come il primo attimo.

Un giorno andai a scuola ed ero molto triste.
La mia professoressa di Italiano si accorse che erano giorni che in classe non facevo più un sorriso. Specialmente da me, che ero uno tra i più vivaci della classe.
Suonò l'intervallo e lei venne da me:

"Alessandro posso parlarti un attimo?"

" Certo prof "

Prese una sedia e si sedette vicino a me.
Mi chiese il perché io fossi così triste.
Inizialmente non volli dirle la verità, ma poi le dissi tutto. Sapevo che lei non mi avrebbe mai giudicato.
Le raccontai tutta la storia di me e Micheal.
Le mi guardò, mi abbracciò e mi disse:

"Sei un ragazzo coraggioso. Perché non è da tutti affrontare le cose come le fai tu.
Nonostante tutto tu sei qui, a cercare di andare avanti, a ridere anche se in realtà so che vorresti solo piangere, a parlare di questa cosa con me e io sono felice che tu ti fida di me. Hai 13 anni Ale, vivi la vita e sorridile, perché fidati, il mondo non gira intorno ad una persona. Ce ne sono moltissime la fuori, che aspettano solo un ragazzo coraggioso e dolce come te".

Disse delle parole bellissime, la abbracciai e le dissi che le volevo un mondo di bene.
Dopo questo discorso provai a seguire i suoi consigli. Per un po' di giorni ce la feci, ma poi ritornò tutto com'era prima.

Io dovevo dire a Micheal ciò che provavo.
Dovevo dirglielo.

Ma tanti erano i pensieri.

Se l'avesse presa male?
Se avesse cominciato a guardarmi con occhi diversi?
Se avesse deciso di non parlarmi più?

Non sapevo più che cosa fare.

Avrei dovuto dirgli tutto ma con il rischio che le cose tra noi sarebbero cambiate?
Oppure lasciare tutto così com'era ma continuando a starci male?

Alcune volte nella vita arrivano quei momenti in cui dobbiamo prendere delle decisioni che non vorremmo mai prendere . Ed è così tremendo...
Ma crescendo, ho imparato che è grazie a quelle decisioni che maturiamo, è grazie a quelle decisioni che creiamo la nostra personalità, ed è ancora grazie a quelle decisioni, che troviamo finalmente tutte le risposte di cui abbiamo bisogno. Giuste o sbagliate, ma ne abbiamo bisogno.

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