Capitolo 3

40 1 0
                                    

Caro lettore.
Se sei arrivato fin qui significa che ti stai ritrovando nella situazione che ho descritto, oppure semplicemente ti stai appassionando alla mia storia, e detto sinceramente, mi vanno benissimo entrambi le cose.

Lo scorso capitolo si è concluso con io e "Micheal" che con l'inizio della scuola abbiamo smesso di parlare.

Credi che sia finito tutto qui?
Esatto, non è finita qui.

Faremo un salto temporale di un anno e qualche mese dopo...

Luglio 2021

Ed eccoci qui.
Devo dirti che in un anno sono cambiato molto, in questo mese avevo compiuto da poco 13 anni, e quindi sono cresciuto un po'.
Ma parliamo di ciò che è successo in questo mese.

Tutto ricominciò l' 11 luglio 2021, esattamente la sera della finale degli europei. L'Italia giocava contro l'Inghilterra. Io quella sera andai dalla mia migliore amica per andare in centro a vedere la partita, ma con una piccola aggiunta. Venne anche Micheal.
La mia migliore amica e Micheal in quel periodo erano molto amici, e quindi uscivano insieme. Accettai di vederlo e quindi andammo a chiamarlo sotto casa sua. Ci abbracciammo e la prima frase che ci dissimo fu "ma allora se vivo".

Andammo tutti e tre in centro e cominciammo a guardare la partita.

Inizialmente c'era molto imbarazzo, ma poi con il passare dei minuti cominciammo a parlare più liberamente e l'imbarazzo svanì.

Passammo la serata ridendo e scherzando.

Poi, come tutti  sappiamo, arrivarono i minuti dei "calci di rigore".

Micheal portò con se la bandiera dell'Italia, perciò, quando eravamo tutti e tre a guardare i rigori, lui prese la bandiera e ci avvolse al di sotto.
La mia migliore amica si tolse perché non le piaceva, quindi rimanemmo solo io e lui, avvolti dalla bandiera.

E indovina un po'...

È in quel momento che dentro di me si riaccese qualcosa.
Qualcosa che speravo non si riaccendesse più. E invece, eccola li pronta.
Cominciò a salirmi su qualcosa dallo stomaco, sai no? Le classiche "farfalle nello stomaco".

Le emozioni che stavo provando in quel momento erano davvero tante, e non riuscivo nemmeno io a riconoscerle.
Tranne una.

Paura.

Si, avevo paura in quel momento. Paura che potesse ricominciare tutto da capo.
Paura di perdere la pace che avevo finalmente ritrovato.
E persino paura dei sentimenti che stavo provando in quel momento.

Nonostante ciò, io e lui rimanemmo sotto la bandiera finché l'Italia non segnò l'ultimo goal e finalmente vinse la finale.

Tutti al bar ci alzammo e cominciammo a esultare. Noi 3 ci abbracciammo, e poi, dopo un'oretta di festeggiamenti, tornammo a casa.

Io mi fermai a dormire dalla mia migliore amica,  sarei tornato a casa mia il giorno dopo nel tardo pomeriggio.

Io e Micheal ci salutammo.

"Ma.. Ci vediamo domani giusto?" mi disse lui

"Ma certo, a domani".

Una volta salutati, passai il resto della nottata con la mia migliore amica e ci guardammo un film. Lei poi crollò.

Prima di addormentarmi però ricevetti una notifica.
Era lui...

" Comunque mi ha fatto davvero piacere rivederti oggi"

Prima di rispondergli rimasi a fissare quel messaggio per minuti e minuti, finché poi presi il coraggio.

"Anche a me, moltissimo"

"Notte Ale"

"Notte"

Ed è così, che terminò quella stupenda serata.

Ma mi addormentai con la vecchia domanda che continuavo a farmi e a rifarmi l'anno prima.

"Mi sto innamorando di nuovo?"

Per uno come me Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora