7 || Risoluzione

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23 Gennaio 2020, IPM di Napoli, 12:30

Dopo quel bacio le cose erano cambiate, molto. La situazione era abbastanza critica, sopratutto per Massimo. Carmine era in coma, i ragazzi erano impazziti, Consuelo era partita con Pietro e non c'era modo di contattarli in Brasile, Paola non gli parlava...

Dopo quel bacio tra i due si era sollevato un certo imbarazzo e non era difficile notarlo.

Massimo era seduto alla sua scrivania, non riusciva a smettere di guardarla lavorare, era molto carina mentre era concentrata. "Ao Massimo, ma che è sta cosa che non riesci a staccare gli occhi dalla direttrice?" Disse Beppe prendendolo di spalle. "Niente Beppe, volevo solo guardare il mare fuori dalla finestra..". Disse lui girandosi. "Seh Massimo, vabbè. Guarda che vi ho visto quella sera a voi due." Disse Beppe ridacchiando. Massimo impietrì." Beppe non è come pensi..." "Risparmia le parole, ho visto bene, tranquillo Massimi non lo dirò a nessuno, figurati." Disse Beppe mettendo una mano sulla spalla all'amico." Grazie Be'..." Massimo gli sorrise. "Ma Consuelo?" Beppe tornò serio. "Non si è fatta sentire, sta mattina mi  ha telefonato il suo avvocato per firmare il divorzio....e l'affidamento esclusivo di Pietro. E se glielo danno? Io non voglio rinunciare  a mio figlio per quella stronza." 

"Vai tranquillo Massimo, non glielo daranno mai con tutte le aggravanti che ha dietro." "Speriamo...io voglio Pietro."  "E Paola..." Aggiunse Beppe. I due si guardarono. "Io la vorrei ma non so se lei vuole a me, poi sento che è sbagliato per Pietro." "Pietro vorrebbe che tua sia felice e quando tornerà, perchè tornerà, sarà felicissimo. Non mi sembra che Consuelo sia stata sta grande figura genitoriale, magari Paola lo renderà felice." "Il problema che neanche io ero il massimo, sono stato molto assente e probabilmente mi odia per quello. Poi non è detto che Paola lo voglia. Quando lo ho chiesto se aveva o voleva figli ha cambiato argomento." Disse Massimo, effettivamente non sapeva come Paola avrebbe reagito a Pietro sapendo della sua condizione, poi non voleva esporla così a Beppe quindi si inventò una scusa. Erano fatti privati di Paola che lei non gli aveva dato il consenso di rivelare. "E che ne sai magari ha qualche acciacco strano suo..eh ti fai troppi problemi te."

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IPM, 20:30

Era finalmente ora di andare a casa, Paola era esausta dopo lo snervante giornata e l'unica cosa che voleva era andare a casa e riposare. Stava uscendo dall'ufficio quando vide Beppe seduto e rilassato. "Hey Beppe. Stanco?". "Ciao Pa', si un bel po', oggi la giornata era particolarmente dura. Hai visto Massimo?Devo dirgli poi una cosa."

"Ehm cedo sia già uscito, è un periodo che è strano, sembra più triste." Disse lei con un sottotono di preoccupazione. "Ohh questo periodo è duro per lui. Senti secondo me è meglio ci parli un po', sicuramente potrai tiragli su il morale più di quanto lo riesca a fare io." Disse Beppe stanco di vedere qui due desiderarsi senza concludere nulla. "Dici davvero, sai, non so... non sono sicura..."Disse lei incerta, tra loro la tensione era ancora alta. "Dajeee Pa', mica ti mangia, secondo me gli fai un piacere. Guarda, so cosa è successo in ufficio qualche mese fa, vi volete a vicenda, basta torturarvi."

Paola arrossì alle parole di Beppe, erano stati visti da qualcuno e poteva essere un problema. "Tranquilla non lo dirò ad anima viva, ma va da lui e consolalo per favore, ha bisogno di te." "Ci penserò" disse lei allontanandosi.


Appena uscita lo vide lì che saliva sulla moto, in quel momento Paola era confusa e indecisa, ma si fece coraggio. "Massimo aspetta..." Urlò. Lui si voltò a guardarla e si levò il casco. Quando gli sguardi si incrociarono, mille emozioni sbocciarono nelle loro teste. "Ciao Paola, ti serve qualcosa?" Le sorrise dolcemente. Paola ricambiò il sorriso. "No, è che in questo periodo ti vedo sempre giù, mi dispiace, ti va di dirmi cosa non va?" Disse lei provando a fare la faccia più naturale possibile senza svenire. Massimo non voleva dirle di Consuelo, ancora no. Per fortuna aveva altre carte da giocare. "È Carmine e quello che è successo a Ciro, è colpa mia Pa'." 

"Ne abbiamo già parlato, non è colpa tua e smettila di pensarlo. Se un'uomo eccezionale che si fa in 4 per questi ragazzi e che da il meglio di se ogni giorno ma devi capire che non puoi prevedere le pazzie che faranno e per quanto tu abbia provato a frenarlo, Ciro era irrimediabilmente andato." Paola urlò senza prendere fiato, così, d'impulso. Massimo la guardò negli occhi per qualche secondo poi poggio le labbra sulle sue. Quel bacio fu un unione perfetta, come il primo. Lui era a bordo della moto mentre lei era impedì che si sorreggeva al bastone. Finalmente si staccarono ma Massimo sta volta non voleva lasciarla andare. 

"Vieni, ti porto a casa." Disse lui. "Sei sicuro?" Disse lei incerta se prendere quell'occasione al volo, sapendo che sicuramente non sarebbe tornata a casa sua, o almeno non sola. "Si, tranquilla."

Paola salì goffamente, si mise il casco di scorta e piazzò il bastone tra le gambe e partirono. Il viaggio era avvolto da un silenzio piacevole tra i due, i rumori della città e i battiti accelerati del loro cuore. All'improvviso Paola si ricordò di tutti gli scatoloni in casa sua e il complessivo disordine, non aveva neanche montato il letto. "Possiamo andare a casa tua?Ho tutti i mobile da montare ed è pieno di scatole." Disse lei. Massimo la guardò e acconsentì. "Scusa ma allora come fai a viverci?" Ridacchiò. "Ti dico solo che dormo sul divano." "Ah ecco perchè stai sempre nervosa." La prese in giro. "Scemo."

Mare Fuori || Comandante  e direttrice || E se invece...?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora