11 || Arrivi

191 13 2
                                    

7 Maggio 2020, IPM di Napoli, 13:45

Paola non aveva ancora parlato con Massimo, aveva troppa paura.
Lui a sua volta aveva mantenuto il silenzio, non sapeva cosa dire, e sapeva benissimo che non c'erano molti modi per rimediare.

Entrambi avrebbero voluto metterci una pietra sopirà ma era tutto così confuso... specialmente per Paola con la storia della gravidanza.

Ci pensava da giorni, a casa e al lavoro. Mentre camminava in ufficio con i pensieri offuscati, vide qualcuno sul divano...un bambino circa sui 6 anni.

"Hey...chi sei?" Disse la donna.

"Io sono Pietro...e tu?" Disse lui timidamente ma sorridendo, mentre curiosa ingiro con lo sguardo.

"Eh, io sono Paola, che ci fai nel mio ufficio Pietro?" Chiese avvicinandosi al ragazzino. "La mamma o il papà sono qua da qualche part per caso?" Il ragazzo rispose tranquillo. "Il mio papà sta arrivando a prendermi."

"E come si chiama il tuo papà?" Chiese Paola cercando di capire chi fosse figlio quel bambino, che aveva un'aria vagamente famigliare, come se lo avesse già visto da qualche parte.

"Ehm...papà?" rispose confuso.

Gennaro fece irruzione nella stanza. "Direttrice mi scusi sono costernato."Iniziò l'uomo in tono sottomissivo. "E a te che t'avevo detto?Di non muoverti da là, scurnacchià." Disse poi rivolgendosi a Pietro. Andò verso di lui e lo prese per un orecchio.

Paola era incuriosita dal ragazzino. "È suo figlio?" Chiese. "No..ehm..è il figlio di Massimo, la madre lo ha lascito qui con non poco...eh..con poca calma e non potevamo fare altro che prenderlo e avvertire il comandante." Disse lui.

"Lo lasci qui allora, tanto il comandate tornerà a breve no?" Disse Paola felice, ecco dove lo aveva già visto, nelle foto a casa di Massimo... poteva essere un'opportunità.

Gennaro lasciò la stanza e Paola si mise a parlare con Pietro.

"Allora, la tua mamma ti ha portato qua, giusto?" Iniziò. "Si, ora è tornata in Brasile, ha detto che devo stare con papà e che non ci vedremo spesso..." Paola rimase un po' allibita, Brasile?

"Ma tu chi sei, lavori con il mio papà? Sei una sua amica?" Chiese improvvisamente. "Ehm, si, lavoro con lui e diciamo che...si...sono una sua amica e mi vedrai abbastanza spesso in futuro." "Perchè?" Chiese il bimbo. Paola era in difficoltà. "Dimmi...ti piacerebbe avere un fratellino? O una sorellina?" sputò fuori lei.

"Mhhh, fammi pensare....con il fratellino ci posso giocare ai videogiochi, con la sorellina con i pupazzi...mm però il fratellino mi ruberà la roba quando crescerà, voglio una sorellina..." Paola rise alla riflessione del piccolo ma almeno avevano a stessa idea...anche lei voleva una femmina.

"Paola, scusa, Gennaro mi ha avvertito solo poco fa, mi dispiace." Disse tutto di fiato entrando in ufficio e vedendoli seduti su divano. "Non ti preoccupare....Pietro è un bambino molto simpatico disse alzandosi in piedi." I due si guardarono negli occhi, la tensione era palpabile.

Pietro notò il bastone. "Paola, ma perchè zoppichi?" Siamo Paola che Massimo congelarono alla domanda. "Eh, ho fatto un brutto incidente..." Disse ridendo, non facendo pesare al bambino di aver toccato un tasto così dolente.

I due fecero per uscire ma Paola fermò Massimo. Pietro venne preso da Gennaro e i due si accomodarono.

Massimo le aveva mentito, ma non la aveva usata o niente, poi da quello che aveva capito la situazione era diversa dall'idea che si era fatta quella mattina. Non era cattivo ne tanto meno aveva cattive intenzione. Questo non lo scagionava ma magari avrebbe dovuto dargli una possibilità, tanto avrebbero dovuto passare 9 mesi interessanti insieme quindi tanto valeva metterci una pezza.

"Massimo..." Cominciò, non c'era un modo semplice per cominciare questo discorso, quindi avrebbe semplicemente sganciato la bomba. "...sono incinta." Buttò fuori un mattone. Massimo rimase immobile, non disse nulla e si mise a guardare per terra realizzando quello che Paola aveva appena detto.

Paola riprese a parlare. "Sei stato uno stronzo bello e buono a non dirmi che avevi un figlio, non ti avrei giudicato o altro ma sicuramente avrei rallentato le cose sapendo che eri sposato. Io ti ho raccontato la mia storia...non mi sembra giusto che tu mi abbia tenuto nascosto così tanto cose della tua. L'onestà e la fiducia sono i pilastri di ogni rapporto. Io lo so che non mi hai usato o altro ma ora vedi di sputare fuori la verità."

Massimo tacette per qualche instante. "Paola, lo so che ho sbagliato a non dirti di mia moglie, ormai ex, e di Pietro. Avevo solo paura che ti tirassi indietro e io non volevo rischiare, con te ho riprovato emozioni che non provato da anni. La mia vita era una merda in quel periodo perchè mia moglie era scappata in Brasile con Pietro e non voleva riportarlo indietro, Carmine è finito in ospedale e Ciro era morto...sei stata l'unica a farmi da faro e a farmi provare gioia dopo tutto quello e te ne dono grato." Disse. "Spero che tu posso perdonarmi, ma ho una domanda. Pensavo non potessi avere figli..." Disse lui.

"Anche io lo pensavo, infatti non ci ho creduto fin che non me lo ha confermato il medico, a quanto pare posso averli, solo che le percentuali di rimanere incinta erano molto basse. Hai fatto un miracolo.." Disse sorridendo alla fine. Massimo fece lo stesso.

"Quindi pace fatta?" Chiese Massimo. "Non così in fretta ...c'è molta fiducia da riscostruire..."

Mare Fuori || Comandante  e direttrice || E se invece...?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora