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Janet

Che casino stavo combinando? Ma che diavolo mi era preso? Dovevo concludere l'indagine a breve prima che qualcuno si potesse fare male. Decisi di andare a casa di Max. Aveva un bellissimo attico nel principato e non volevo assolutamente perdermelo e poi quale modo migliore di indagare su Charles se non attraverso qualcuno che lo conosceva da tutta la vita?

Mi presentai sull'uscio di casa dell'olandese con un vassoietto di cioccolatini; lui mi aprii con un sorrisone anche i suoi occhi spesso inespressivi, lontani e freddi come le stelle ridevano:

<<ciao dropje>> mi baciò

<<ciao Emilian>> sorrisi

<<so che non sei una tipa romantica, ma fuori in terrazza c'è una sorpresa per te>> mi disse dalla cucina

<<ah davvero? E cosa ho fatto per meritarmi questo?>> gli chiesi mentre vagavo in quel salone gigante e dispersivo

<<in realtà vorrei solo scioglierti la lingua con un vino francese di una buonissima annata>> ammise colpevole

<<e cosa vorresti sapere Emilian?>> misi le mani nelle tasche

<<cosa ha fatto la mia dropje con il predestinato>> mi abbracciò da dietro lasciandomi un bacio sulla mandibola

<<te l'hanno mai detto che questa leggera barba gratta? Ho la pelle delicata Emilian non lasciarmi il segno>> gli feci l'occhiolino

<<un piccolo segno non fa mai male a nessuno, soprattutto meglio se lo vede Leclerc>>

<<facciamo un patto>> lo scrutai contenta

<<che mi proponi stavolta?>> alzò gli occhi al cielo

<<io ti racconto cosa ho fatto con il predestinato e tu mi racconti qualcosa della vostra conoscenza>> gli tesi la mano

<<si può fare, ma a una condizione>> la strinse

<<dimmi tutto Champion>>

<<che questa sera rimani qui e mi parli di te, di qualunque cosa ti riguardi, voglio...>> mi disse con voce roca <<voglio conoscere le ombre dietro la tua luce>> mi tirò a sé

<<abbiamo un accordo>> gli soffiai sulle labbra

<<bene, ora chiudi gli occhi e vieni con me>> mi mise le mani davanti agli occhi e mi fece camminare un po' <<attenta al gradino>> mi avvisò <<ci siamo>> disse tirando un sospiro

Appena aprii gli occhi mi trovai un tavolo con una rosa blu al centro, dello champagne e delle candele. Il balcone dava sul porto e la luna rifletteva la sua immagine sul mare, sembrava una tavola imbrattata di blu e bianco dipinta da Van Gogh. Mi avvicinai e vidi sul tavolo una scritta fatta con i petali:

Ga met me uit

<<che vuol dire?>> chiesi all'olandese sorridendo

<<esci con me?>> mi sussurrò nell'orecchio

<<oh non me l'aspettavo>> mi voltai verso di lui

Incognita rossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora