Caruso

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È venerdì ,ormai, sono le due di notte e mi rigiro nel letto come che avessi qualche strano demone in corpo.
Non so se il mio sonno viene bloccato, più, dal caldo o dalla mia mente che non riesce a spegnersi.
Ho passato due giorni a casa di amici e parenti sparsi per Favignana, mia sorella ha passato un giorno e questa notte da Lucio per studiare e passare una giornata diversa ma a parer mio era solo una scusa per non fare il tour dei parenti. Domani mattina dovrò svegliarmi presto. Devo iniziare ad intavolare una tesina o per il diploma accademico non farò mai in tempo tenendo conto che sarò impegnata con lo stage.
Non sento Sandro da quando è salito a Bologna con Erica per dare gli ultimi due esami.
Per quanto riguarda Anna so che sta bene e che con Salvo non ci sono problemi. Sono tranquilla ma la mia mente non si spegne, come se avessi qualche strana preoccupazione o pensiero che tormenta il mio inconscio. Ma so cosa fare in questi casi... Prendo le mie cuffiette e faccio partire la musica.
Il primo brano che suona è una canzone che lega molto me e Ludo "esseri umani" di Mengoni. "Prendi la mano e rialzati,tu puoi fidarti di me, io sono una qualunque uno dei tanti uguale a te. Ma che splendore che sei nella tua fragilità. Ma ti ricordo che non siamo soli a combattere questa realtà" canticchio tra me e me, amo questo brano e amo il fatto che mi leghi così profondamente a mia sorella.
Passa qualche altro brano e i miei occhi iniziano a pesare.
L'ultima canzone finisce e il sonno bussa alla porta della mia mente. Sto per spegnere il cellulare e di conseguenza la musica ma le note di una canzone mi bloccano... Quella canzone "Caruso" sussurrai con voce rotta. Era tempo ormai che non la sentivo più... Ascoltarla faceva crepare il muro che avevo creato attorno alle mie emozioni a riguardo. Non spensi il telefono...non prima di aver ascoltato le ultime note. Mi addormentai tra qualche lacrima e qualche sorriso,accarezzando la piccola frase incisa in corrispondenza delle mie costole.

"Tesoro... Vè... Picciridda...svegliati..." La voce dolce di mia madre risuonò nella stanza. Aprii gli occhi e lei si avvicinò sedendosi accanto a me sul mio letto.
Le accarezzai la guancia sibillando un "buongiorno"
Lei prese il mio mento girando il mio viso verso di lei.
"E questi occhi gonfi? Ha pianto?" Chiese dolcemente.
"Ma no Ma... Tranquilla avrò dimenticato di struccarmi" inventai. Lei finse di crederci e andando via avvertì che la colazione era pronta.

Infilai la mia tuta intera dai pantaloncini corti e dopo aver legato gli ingombranti capelli ricci scesi a fare colazione.

Addentai la mia brioche e si sedetti a gambe incrociate sul divano a guardare la TV prima di uscire e andare a prendere Ludo a casa da Lucio.

"Buongiorno gente!" Esclamò mia sorella irrompendo in casa. Perché è qui? Non dovevo andare a prenderla io? Vabbè...
"Buongiorno sorrisino! Sei tornata?" Salutó mia madre con marcato accento siculo.
Ludo annuì in risposta dopo averle stampato un bacio in guancia.

"Carù entrate, che state sulla porta?!" Invitò mia sorella.
Entrò Lucio seguito da Piero e Ignazio.
Aspetta. Piero? Ignazio? Non dovevano venire domani?
Salutarono mia madre presentandosi. Il Barone le strinse la mano mentre Boschetto le poggiò una mano sulla spalla e fece toccare le loro guance cordialmente.
Solo in quel momento mi accorsi quanto bene stava con i jeans che avvolgevano le muscolose gambe e una camicia bianca,candida, copriva le sue spalle larghe e il suo torace tonico tutto ciò rendeva giustizia a quel corpo così bello,imponente e protettivo.

"Antipatica! Non si saluta?" Attirò la mia attenzione, che in quel momento era solo per Boschetto, mia sorella.
"Stavo aspettando che finiste le presentazioni" mi giustificai mentendo, in realtà stavo osservando bene altro.
Lei si avvicinò baciandomi e sussurrando al mio orecchio "si aspetta che io ci creda" ridacchiando.
Andai contro Il Barone abbracciandolo "benvenuto a Favignana Barunieddu" gli sorrisi avendo come risposta un bellissimo bacio in fronte.
Ignazio dopo essersi liberato dalle presentazioni si girò verso di me e sorridendo e allargando le braccia mi raggiunse. Bastarono due piccoli passi per ritrovarmi tra le sue braccia. Ancora una volta i miei sensi vennero inondati dal suo fresco profumo e ancora una volta provocò un brivido in tutta la mia schiena.
"Sorpresa!" Sussurrò a pochi centimetri dal mio orecchio per poi baciare il solito posto tra l'attaccatura del collo e il lobo. Cosa che provocò un altro brivido.
Incrociai i suoi occhi piccoli e dolci che ogni qual volta sorrideva essi sparivano tra le ciglia.
Posai le mie labbra sulla sua guancia destra accarezzando la sinistra e gli regalai un piccolo bacio...forse il primo.

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