Amarti così...

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Sentivo il suo respiro sulle labbra, quelle labbra, che per giorni ho solo immaginato e desiderato; ne delineavamo i contorni l'uno dell'altra.

Sapevamo di desiderarci ma nessuno dei due aveva l'arduo coraggio di rompere le distanze che mai prima d'ora eran state così piccole.

Il mio cuore implorava di riavere il sapore delle sue labbra...mentre la mia mente era bloccata, per una volta taceva senza intralciare le mie decisioni.

Mente che probabilmente al sentir dire Ti amo ,riconobbe a se stessa lo stesso sentimento dando ragione per una volta al cuore quindi, altro non poté fare se non tacere.

Sentendo le sue labbra su le mie il mio cuore accelerò.
La sua mano destra si posò sul mio fianco tirandomi verso lui, al contatto con suo corpo un brivido mi fece inarcare lievemente la schiena e potevo capire dal sorriso ,che sentivo tra le labbra, la sua soddisfazione a questa mia reazione.

Assaporai quel bacio come fosse stato il primo e più andava avanti più la convinzione di non perdonarlo svaniva.

Ci staccammo per riprendere respiro      
e inchiodò i suoi occhi nei miei.
Sorrise ma io non ricambiai, distolsi lo sguardo dal suo che in quel momento parlava ma non volevo capire cosa aveva da dire...Sapevo che avrebbe fatto crollare quel piccolo frammento di orgoglio che era rimasto e non volevo accadesse.

È vero, aveva detto di amarmi ma chi mi assicurava che lei sarebbe stata al suo posto se lui non poteva respingerla?
Ormai ,a lei, quel bacio era parso un chiaro segnale e di certo non aveva tutti i torti, anche io da quei baci avevo tratto le mie conclusioni con la differenza che le mie si rivelarono azzeccate.

La mia mente si stava accendendo di nuovo e stava contrastando nuovamente il cuore.
Sapevo di amarlo, anche io l'avevo capito in questi giorni passati da sola 
ma la mente mi impediva di dichiararlo.
Poiché, lei sarebbe stata con noi fino a Verona e avrebbe ovviamente cercato di affermare le conclusioni tratte, e dire ad Ignazio che anche io l'amavo avrebbe solo scatenato in noi altro male.
Lui non poteva rivelare la nostra relazione alla prima che passava e di conseguenza non poteva respingerla esplicitamente.

"Vederti ragionare mi spaventa..." Esordì lui distogliendomi dai contorti ragionamenti.

"Ignazio... Io... Non lo so...non so se riuscirò a reggere le sue moine ,nei tuoi confronti, fino a Verona...
Sappiamo entrambi che non la puoi respingere esplicitamente spiegandole la situazione...e penso che comportandoci liberamente,adesso diverrebbe un problema... Quindi"

"Quindi mi stai già lasciando!??!" Mi interruppe con tono quasi ovvio e scontato.

"No! Mai! Sei indispensabile e lo sai!"
Risposi stupita e infastidita dalla sua domanda e da quel già

"E allora che vuoi dire!!?" Continuò lui con lo stesso tono.

"Voglio dire che in questo modo hai reso tutto più difficile dicendo che mi ami... Perché ci farà più male dover fingere di non esser nulla anche con chi già sa di noi. E io non so se regge tutto fino a Verona..." Dissi tutto velocemente senza riuscire neppure a guardarlo.

Serrò la mascella e poi sbottò nervosamente
"Stai dicendo che non posso dire alla mia ragazza di amarla?! Stai dicendo che per una cretina che si farà i film mentali io dovrei stare zitto e non dimostrare alla persona che amo questo amore?!!
Mi stai chiedendo di evitarti e di starti lontano! Non potrà far male e te ma ucciderà me Veronica!!"

Aveva ancora il dito puntato verso me, lo sguardo inchiodato al mio e potevo vedere le vene sul suo collo pulsare ritmicamente.

Non volevo fargli intendere questo.
Probabilmente aveva capito che io non stessi provando gli stessi sentimenti e che lo stavo allontanando tramite una stupida scusa ma non era così e non lo sarà mai...
Come farei ad allontanare la persona che rende viva la mia vita...

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