Veronica.

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Eccola, quella luce mattutina che passa attraverso le palpebre chiuse e ti da il buongiorno,accarezza la pelle a la riscalda tanto da farla quasi arrossire. Amavo quella luce anche se interrompeva i miei sogni. Quei sogni profondi che basterebbe poco per farli sembrar reali, quei sogni che fai periodicamente e che ti riportano ai tuoi desideri... Al tuo mondo. Io in quei sogni vedevo il mio paese,la Sicilia, paese di mare,sole,buon cibo,risate,calore e voglia di vivere perchè si! La Sicilia non era solo mafia ma anche voglia di amare e di vivere.
Il mare per esempio, amo il mare e i suoi colori amo nuotarci fino a non veder più nulla... Mi fa tornare bimba... Quando la mamma urlava dalla spiaggia di tornare a riva per paura che mi venissero dei crampi alle gambe ,a furia di nuotare, eppure io restavo lì ad ascoltare tutto ció che amavo.
Adesso invece sono nella grigia e frenetica Milano... E tra meno di trenta minuti devo essere in accademia. Si, studio all'accademia... Grafica,fotografia e design per la precisione! Ho molti sogni per la testa e credo di poterli realizzare.
Oggi verremo convocati per una specie di stage che aggiungerà punti di credito. Questo consiste nell'agire sul campo riguardo la nostra futura specializzazione. Io sceglierò fotografia e da lì sceglieremo i diversi rami dove poi saremo indirizzati. Ovviamente questo stage sarà solo per persone con una determinata media e forse io saró tra questi.

Faccio fatica ad alzarmi ma devo farlo.
Giro la manovella della doccia e faccio scorrere l'acqua mentre sistemo i vestiti sul letto: magliocino bianco e grigio,jeans neri,tronchetti (non molto alti) grigio scuro quasi nero.
Entro in doccia e mi lascio accarezzare dalla temperatura bollente dell'acqua; scorre su di me comprendo ogni mio centimetro di pelle...
Esco dalla doccia,asciugo i capelli e li lego in una grande croccia riccia lasciando qualche ciocca libera sulla fronte. Metto un velo di crema,del mascara, del fard. Non ho tempo e voglia di truccarmi oggi anche perché devo solo andare in accademia.
Prendo la mia Canon mettendola nella sua borsa con i rispettivi obbiettivi, infilo il cappotto ed esco di corsa sperando di non aver perso la metro.
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Arrivo correndo nella hall, chiedo del professore di fotografia e dello stage e mi dirigo in aula 16.
Busso e dopo aver sentito il permesso di entrare apro la porta e scusandomi per il ritardo mi siedo al primo posto libero che vedo.
"Signorina Grifone, credevo non arrivasse più!" Richiamó il professore e io mi limitai a scusarmi e ad ascoltare la programmazione dello stage.
Venne spiegato tutto: per ogni ramo c'era una retribuzione differente poiché venivano finanziati da diverse associazioni,manager o agenzie. Si poteva scegliere tra: fotografia subacquea, di moda, shooting,fotografia legale o giornalistica. E lì, in quel momento, la mia mente andó in confusione. Non sapevo cosa scegliere, adoravo tutte le forme di espressione fotografica e fosse stato per me le avrei fatte tutte ma si poteva scegliere solamente una e io ero nel panico, almeno avevamo dei giorni per decidere.
Uscii dall'aula 16 e mi diressi verso l'aula 12 (design) ma vista l'ora ero in anticipo, così presi un caffè (pessimo) al distributore automatico.
Design non mi piaceva molto ma mi ha sempre incuriosita e a volte mi trovato volentieri a seguire ogni lezione o passaggio.
Una volta finita anche l'ora di design tornai a casa prendendo la metro.
Non avevo molto da fare così misi in ordine la confusione lasciata stamattina per la troppa fretta.
Per pranzo preparai la mia adorata e buonissima pasta alla norma con tanto di ricotta salata. Certo non un pranzo leggerissimo ma ne avevo voglia.

Verso le 15 ero sdraiata sul divano a guardare la tv ma mi stavo annoiando troppo.
Presi il telefono e digitai il numero sulla tastiera:
"Sa!..Saaaalvo!" Quasi urlai
"Ohi Veró! E che gridi" si difese lui e io risposi ridendo.
"Ascolta! Sei a casa?" Chiesi
"Eh cettu! Sono le tre di pomeriggio"
"Mmh, senti, usciamo?"proposi
"Oooh... Ma io stava dummennu!" Disse con tono annoiato e in siciliano.
"E dai Sa!" Pregai
"Eee vabbè vabbè vabbè! Tu sei pronta?"
Risi a sentirlo imprecare per aver disturbato il suo sonno
"Si,dai ti aspetto!"
"Ti odio!!"
"Anche io Sa!" Chiusi la telefonata e spendi la tv, infilai le scarpe e aspettai l'arrivo del mio povero amico assonnato.

Andammo a prendere un gelato e parlammo dello stage. Lui aveva scelto fotografia legale,era così! Per le cose macabre. Mentre io non avevo ancora idea di cosa scegliere. Facemmo un giro in piazza duomo che era completamente ricoperta di gente che correva, scattava foto o semplicemente mangiava un gelato come noi.
"Quando scendi a Favignana?"chiese
"Credo la prossima settimana,tu a Trapani?" Risposi
"Forse tra due giorni"disse dando un morso alla cialda croccante.
"Ti manca?"domandai curiosa
"Da morire..." Disse malinconico abbassando la testa per poi rialzarla e guardarmi "e a te?" Continuò
"Molto... Senza il mio mare è come non respirare... Mi manca la mia isola,la mia gente...la mia famiglia." La tristezza e la malinconia mi invasero e nella mia mente passarono tutti i luoghi della mia bellissima isola... Scossi la testa per mandare via i pensieri e sorrisi al ragazzo malinconico accanto a me.
Guardai il mio polso e l'orologio segnava le 16:36
"Salvo è tardi! Devo andare in stazione o arrivo in ritardo a  lavoro"
"Miii! Ma trovarti un lavoro a Milano no? Sempi a Firenze n'dai a jiri" scoppiai in una piccola risata, adoravo le sue lamentele in dialetto siculo, riusciva a farmi sentire a casa.
"Dai smettila e accompagnami" lo trascinai correndo in stazione.
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Ero arrivata a Firenze e stavo entrando nello studio fotografico nella quale lavoravo. In effetti è faticoso venir ogni giorno a Firenze ma il mio professore di fotografia mi ha indicato questo come uno dei miglior studi fotografici e grazie a Dio sono stata assunta per post produrre le foto.
Entrai nel piccolo studio, era prevalentemente bianco e con arredamenti moderni e di design, anche essi bianchi o grigi. Su una parete padroneggiavano degli scaffali con sopra molte reflex e obbiettivi,tanti obbiettivi, tanti da poter tappezzare piazza duomo. Adoravo sistemarli una volta finito qualche servizio, mi faceva sentire potente... Perché tramite una piccola macchina puoi fermare i ricordi,il tempo e la vita delle persone. Credo che gli studi fotografici siano i posti dove passano più persone con più storie diverse... È come uno scrigno,custodisce la vita di chi vuol ricordare.
Alex il mio capo mi richiamò alla sua attenzione toccandomi la spalla ripetutamente.
"Veronica,il tuo telefono squilla" disse con la sua voce profonda,quasi roca.
Passai il dito sulla cornetta verde e risposi alla chiamata
-Sì?
-Salve signorina Grifone, sono Paoletti, il suo prof
-Sì, buon pomeriggio professore, mi dica.
-Volevo chiederle se domani prima di iniziare le lezioni potesse passare dal mio ufficio, dovrei parlarle.
-Ah... Prof io domani non avrei lezione ma posso essere da lei per le 10 circa...
-No, non si preoccupi! Se non le dispiace potremmo parlarne davanti un bel caffè verso le 15!?
-Certo, volentieri prof! Allora a domani alle 15 al bar centrale?
-A domani signorina Veronica.
Riattaccò senza neppure aspettare il mio saluto.  Se ero preoccupata? Sì, direi. Spero non siano notizie brutte.
Paoletti è un professore giovane, di fatti , con noi studenti ha molta confidenza a volte. Ha qualche anno in più di me ed è il classico prof figo dei film americani: "mattina università, notte discoteca".
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Ero tornata a casa da molto e in testa non avevo altro che la telefonata di Paoletti... Ma ero troppo stanca per non dormire così crollai in un sonno profondo che  sembrò  durare due secondi dopo il suono orribile della sveglia. Erano le 10:35 oggi avrei dovuto far la spesa ma la noia mi pervase e restai a letto fino alle 11. Alle 11:05 mi costringi ad alzarmi, trascinai  le gambe fuori dal letto e mi diressi verso la doccia.
Indossai degli skinny jeans neri e un maglione amaranto e degli stivaletti in pelle nera. Come al solito non mi truccai molto solo del mascara e del rossetto. Infilai il cappotto presi la borsa e mi incamminai verso il supermercato.

Pranzai con del pollo è un po' di insalata verde,non avevo fame... Forse per l'ansia pre-caffè.
Le 15 si avvicinavano e la mia impazienza cresceva.

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Bene!!! Ecco il primo capitolo!  Fatevi sentire se vi va!! Certo non è molto ma come si vede dal titolo "Veronica" questo capitolo descrive in parte la sua vita, ciò che ama e spera! Tra qualche capitolo arriveranno i ragazzi (Il Volo)  e Veronica dovrà decidere il ramo dello stage! 🙈
A proposito!!! Non vi dimenticate di dirmi come immaginate questa ragazza!
Spero vi piaccia! Lo spero davvero!!
Un bacio 😘😘❤️🙈

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