Boschetto

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"Non lo so... Di me non di sicuro! Ma non vuole dirmi chi è il padre perché sa che reagirei male. È la mia migliore amica Vero... Ma sono innamorato di lei... Non la posso lasciare sola in questo caso... Ma non voglio fare da padre a 21 anni..." Disse con gli occhi lucidi e coprendosi il viso con le mani. Lo strinsi forte tra le mie braccia e lui iniziò a piangere silenziosamente.
"Ehi, guardami!" Presi il suo viso tra le mani.
"Andrà tutto bene, ci ragioneremo e vedremo cosa fare" cercai di rassicuralo, lui mi abbracciò e tornammo in salotto da tutti gli altri.
Anna non c'era probabilmente era in camera.
Decisi di salire a vedere come stava. Andava a finire sempre così, ero io la psicologa della situazione ma non mi pesava come cosa anzi mi piaceva ascoltare.
Bussai alla porta e lei mi diede il permesso di entrare.
Era seduta in mezzo al letto con la testa tra le mani e le gambe incrociate.
Sul pavimento c'erano minimo cinquanta fazzolettini accartocciati.
Mi avvicinai a lei, mi sedetti di fronte e aspettai che alzasse lo sguardo.
"Ehi..." Cercai di attirare la sua attenzione.
Ma lei mi si buttò al collo scoppiando a piangere.
La feci sfogare e calmare poi iniziai a parlare.
"Chi è il padre?" Chiesi accarezzandole la schiena.
"È un ragazzo che conobbi una sera tra amici... Ci frequentammo... Abbiamo passato tre notti insieme... Ma quando gli dissi si essere incita lui disse che non voleva sapere nulla...poi dopo qualche giorno scoprii che aveva già una famiglia e dei figli..." Spiegò singhiozzando. Rimasi zitta, non sapevo cosa dire ma lei continuò a parlare.
"So di essere incinta da due settimane ma ho trovato solo ora il coraggio di dirlo a Salvo... Non voglio che lui cresca il bambino, non è giusto. Ma lo vorrei al mio fianco come sempre... Anche perchè non immagino la vita senza l'uomo che amo da anni... Quelle sere dovevo seguire il mio cuore... Non dovevo andare con quello ma ero incazzata con Salvo... Era una vendetta inutile,fine a se stessa... Non pensavo andasse a finire così... Io questo bambino non lo voglio..." Riprese a piangere e a me vennero i brividi a sentire l'ultima frase. L'abbracciai e la rassicurai.
"Tesoro calmati, ci siamo noi, vedrai Salvo ci penserà bene prima di lasciarli andare... Credimi ti vuole più bene di quanto immagini. Siamo sempre e da sempre rimasti uniti e ci siamo sempre aiutato tra di noi e lo faremo anche questa volta. Vorrà dire che questo bambino avrà molti zii. Ti prego tienilo"
Lei mi guardò, si asciugò le lacrime, deglutì e prese fiato.
"Cosa intendi per :ti vuole più bene di quanto immagini?" Chiese. Bene era il momento di svelare ogni altarino.
"È innamorato di te dal 3 liceo Anna..." Lei si portò una mano davanti alla bocca guardandomi incredula.
Si alzò di scatto e corse via, io la seguii.
Arrivò in salotto dove tutti tranne Salvo erano sul divano a guardare la TV, si guardò intorno e vide salvo saluto al tavolo a fumare una sigaretta.
Gli si avvicinò, prese la sigaretta, la spense. Lo guardò fisso negli occhi e facendosi sfuggire una lacrima lo baciò.
"Finalmente!" Esclamò Erika sorridendo.
Si staccarono e lui la guardò per qualche momento poi la baciò castamente.
Lei si allontanò leggermente giusto per guardalo, lui posò una mano sulla pancia di lei e la guardò.
"Insieme?" Sorrise e lei l'abbracciò tra il sorriso più bello e le lacrime di gioia.
Ci avvicinammo tutti e ci abbracciammo come una grande famiglia perché era questo che eravamo, la famiglia più bella.

"Dai! Dobbiamo uscire per festeggiare!" Propose Lucio.
"Si dai! Andiamo a mangiare la pizza!!" Continuò Erika.
Scoppiammo a ridere tutti guardandola arrossire.
"Se continuiamo così diventeremo obesi!" Dissi io. Anche se volevo tornare in quella pizzeria. Quel ragazzo era molto affascinante... E ci avevo pensato un po' nel tragitto mare-casa.
"Dai lo sappiamo che vuoi andarci Verò!" Scherzò Lucio ridendo.
Io sentii le guance avvampare.
"Perché?"chiese Erika.
"È figo vero?"continuò.
"Diciamo che Veronica ha fatto finta di voler abbracciare me ma ha abbracciato lui" fece notare Lucio.
Tutti scoppiarono a ridere e io diventai sempre più rossa e imbarazzata.
"Ma non è verooo! Non ho fatto finta! Fitusu! Non ti abbraccerò più!" Risi dandogli una piccola spinta.
"Vabbè dai! È oggettivamente molto affascinante, te lo cedo senza problemi" comunicò Erika.
Io mi coprii il viso con le mani e abbassai la testa negando e ridendo.
"La smettete!!" Esclamò Sandro ridendo e abbracciandomi.

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