«Piuttosto, ho qualcosa da mostrarti.» il biondo fece segno a Jimin di seguirlo, coprendogli poi gli occhi affinché avesse la sorpresa. Salirono le ultime scale che portavano sulla cima della torre, dando una migliore e incredibile vista sull'intera città e vicinanze.«Appena ti senti pronto, apri gli occhi.» allontanò così la sua mano dal viso candido del gitano, che aprì lentamente gli occhi e cominciando a godersi il panorama.
Si avvicinò alla ringhiera, sulla quale poggiò i gomiti, posizionando una guancia su un palmo della mano. L'orizzonte incantevole sembrava essere uscito fuori da un dipinto, con tutte quelle case in lontananza e, in quella prospettiva, le cose sembravano migliori.
Il cielo era colorato grazie al tramonto che donava al cielo e alle nuvole, il dono di tutti quei colori pittoreschi, dando l'imminente possibilità alle stelle di uscire allo scoperto.
«Secondo me, nemmeno il re ha una vista così bella.» rimase per un attimo a godersi quella vista con gli occhi beati, poi interruppe ogni cosa «Peccato che debba lasciarlo.» si girò per potersi sedere sulle tegole del tetto.
«Vuoi andartene? Ma questa è casa tua ora. Hai il diritto di asilo.» Yoongi cercò di fargli cambiare idea, ma niente da fare, il gitano si oppose subito «Ma non la libertà e le persone come me non vivono bene circondati da muri di pietra.» ribadì il concetto, continuando ad ammirare l'orizzonte da lontano.
«Non so dove potrei essere se non fosse per il signor giudice...» il biondo pronunciò quelle parole, attirando subito la curiosità dell'altro. «Come può una persona come il giudice Kim, essersi guadagnato il tuo amore e rispetto?» gli chiese subito Jimin, ottenendo subito una risposta contraria «Non è così malvagio. È severo, questo sì. Mi ha salvato mentre stavano per lapidarmi... ha salvato un mostro come me».
Il corvino rimase ad ascoltare interessato, ma quella parola non gli piaceva per niente. «Chi ti ha detto che sei un mostro?» Jimin continuò a chiedergli, facendo ammettere il biondo «Il giudice Kim Taehyung.» si mantenne silenzioso, ma il gitano riuscì a sentirlo.
Gli afferrò la mano e cominciò a guardare le varie linea che la segnavano, bisbigliando «Fammi vedere.» gli controllò le varie linee, mostrandogliele con un dito «Questa è la linea della vita, molto lunga.» si fece subito dopo più dubbioso, mettendo il biondo in uno stato di all'erta «Cosa succede?».
«Strano... non trovo nessuna linea del mostro.» ammise Jimin, lasciando poi la sua mano, emettendo un leggero sorriso. Quel piccolo gesto, insignificante nei confronti del gitano, ma avevano dato un barlume di gioia nel cuore di Yoongi.
Il ragazzo sbadigliò, chiedendo subito «C'è un posto dove possa riposare?» così Yoongi lo accompagnò subito in una stanza dove il gitano avrebbe potuto riposare.
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A Tale of Love and Consequences || BTS
Fanfiction(COMPLETA) 1482, a Parigi la chiesa e lo stato sono un tutt'uno, come in tanti altri paesi. Jimin è un ragazzo gitano che vive tra spettacoli e nell'intrattenere i parigini dell'epoca. Il ragazzo è contestato da tre uomini nella grande città, avendo...