22.

12 1 2
                                    

Il gitano fece voltare il biondo, che gli afferrò dolcemente la mano e si avvicinarono al letto

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Il gitano fece voltare il biondo, che gli afferrò dolcemente la mano e si avvicinarono al letto. Yoongi si avvicinò lentamente al corpo del suo amato, assaggiandone ancora le labbra carnose e focose.

Il tocco delicato e dolce del biondo solleticavano la pelle morbida del corvino, regalandogli nuove sensazioni. Il suo amore era diverso da quello del capitano Jeon e del giudice Kim, era delicato, puro e quasi innocente.

«Ti amo Jimin...» sussurrò il biondo contro le labbra del gitano, godendo ogni suo tocco e attenzione. «Ti amo Yoongi.» lasciò andare con un sussurro piacevole alle orecchie di Yoongi, che non poteva più arrendersi all'amore che provava per il gitano.

Le mani di Jimin si lasciarono nel stringersi al corpo del maggiore, potendo sentire la pelle fare acrobazie al solo contatto. Vennero interrotti da una folla che urlava davanti la porta della chiesa per chiedere la grazia di Jimin.

I due si allontanarono e poterono vedere la figura del giudice Kim e del capitano Jeon, mentre il primo comandava «Il diritto d'asilo è negato, intervenite soldati. Io rompo il divieto, entrate con la coscienza pulita e la forza.» mentre tutte le guardie cominciarono a circondarli e attaccare chiunque si fosse opposto.

«Devo aiutare la mia gente.» esordì Jimin che si precipitò velocemente verso l'entrata della cattedrale, sentendo il cuore che gli andava a una velocità impressionante.

Le guardie volevano deportare la sua gente e non l'avrebbe mai permesso, ma non appena aprì le porte vide Namjoon venire accoltellato dal capitano Jeon. «No!» il ragazzo urlò, precipitandosi da lui e spingendo via il capitano.

Poggiò la testa del maggiore sulle sue gambe, mentre premeva la sua ferita sanguinosa. «Jimin, sto morendo. Tu, fratellino mio, vivrai al posto mio. È la mia ultima preghiera. Sei cresciuto qui, questo è il tuo paese. La tua voce e la mia, ora griderai per due.» Namjoon si lasciò andare alle sue ultime parole, inalando l'ultimo respiro, per poi abbandonare la sua vita.

Le lacrime fecero presto a scendere dal volto del corvino, mentre la pioggia cessava, gli occhi di Jimin potevano creare altre lacrime, bagnando il volto del maggiore come gocce di pioggia.

Ripose la testa di Namjoon sul terreno e si alzò in modo da combattere per la causa di suo fratello morto. La rivolta fu guidata subito da lui che prese le redini in mano, ma venne subito isolato dal resto del gruppo e immobilizzato da due guardie, mentre si ribellava.

«In nome del Re, la Corte di Parigi ha deciso così: condanna Jimin all'impiccagione per il reato di stregoneria. In quanto a voi, clandestini verrete deportati e chiunque opporrà, verrà sterminato.» la voce, che prima sembrava accarezzare le orecchie di Jimin, ora gli regalava soltanto il bacio eterno della morte e della sua condanna.

Lo sguardo che il corvino rivolse al capitano era carico d'odio, siccome l'amore ormai era del tutto svanito insieme al vento, nel vederlo porre fine alla vita di suo fratello e ora avrebbe messo fine anche alla sua, di vita.

A Tale of Love and Consequences || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora