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Jeon Jungkook chiese alle due guardie «Sapete dirmi dove posso trovare il giudice Kim Taehyung?» ma presero a ridere divertite, finché una di loro replicò «È al palazzo di giustizia

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Jeon Jungkook chiese alle due guardie «Sapete dirmi dove posso trovare il giudice Kim Taehyung?» ma presero a ridere divertite, finché una di loro replicò «È al palazzo di giustizia. Sta giocando».

Le risate non si fermarono e il corvino poté leggere della consapevolezza di qualcos'altro nel loro tono, ma si limitò ad un'occhiataccia mentre si allontanava per poter incontrare il giudice e presentarsi.

Il palazzo distava pochi metri, difatti arrivò in men che non si dica, chiedendo alla prima persona che vide «Sa dirmi dove posso trovare il giudice Kim?» la donna, che sembrava essere la servitù del palazzo, rispose «Si trova nelle celle. Scendete quelle scale.» indicò poi una scalinata che portava verso le segrete.

Jungkook scese con attenzione quegli scalini, facendo la più massima attenzione a dove poteva mettere i piedi, man mano che andava avanti le urla si facevano sempre più forti. Vide finalmente il giudice che stava ammirando lo spettacolo dall'esterno della cella, mentre suoni di frustate veniva riecheggiato in quel corridoio.

«Date più tempo tra una frustata e l'altra, altrimenti il dolore si attenuerà.» il moro esordì, unendo le mani tramite i polpastrelli mentre ammirava la visione di quel povero prigioniero che urlava di dolore per ogni colpo che riceveva.

«Giudice Kim.» il capitano parlò, attirando così l'attenzione della figura davanti a lui, piacente per la scena davanti ai suoi occhi. «Sono il capitano della guardia reale. Il re mi ha riferito che avevate bisogno del mio aiuto.» continuò, finendo di presentarsi e così Taehyung gli si avvicinò con un sorriso di circostanza «Vi stavo aspettando. Venite con me».

Nonostante il giudice stesse andando via con il capitano, in modo da poter parlare in privato, la guardia non smise di colpire il prigioniero facendo arrivare le urla alle orecchie di Kim Taehyung che emise un leggero sorriso sadico, come se fosse la sua fonte di giovinezza eterna.

Si allungarono verso la balconata ammirando la città grazie a quella vista, dopodiché il più grande cominciò a parlare «Veniamo al dunque capitano Jeon. Ho bisogno del suo aiuto per poter sbarazzarmi di quello.» indicò subito dopo un gruppetto di gitani che cercavano un modo per guadagnare qualcosa, ballando e cantando.

«Sono venuto qui per un branco di cartomanti e chiaroveggenti?» chiese quasi incredulo Jungkook, ma subito Taehyung scosse la testa mostrando poi un altro sorriso «Non è solo un branco, sono come formiche e dovete aiutarmi a trovare il loro formicaio, così che io possa sbarazzarmene».

«Non vorrete mica ucciderli?» il tono preoccupato del capitano catturò subito l'attenzione del giudice, così cercò subito di convincerlo «No, non sono un assassino. Voglio solo ripulire il buon nome di Parigi».

Gli passò davanti, dandogli così le spalle e continuò «Il posto in questione lo chiamano la Corte dei Miracoli. Lei si occupi di trovare questo luogo di peccato e sodomia, dove si radunano tutti gli zingari della città.» il tono sprezzante con il quale pronunciò la parola "zingari" era impressionante.

«Capitano Jeon, siete mai stato ad una festa contadina?» chiese il giudice di punto in bianco, voltandosi lentamente per poter instaurare un contatto visivo. Jungkook si mise sull'attenti, sapendo che avrebbe dovuto obbedire ai suoi ordini, era il Re che l'aveva deciso.

«Non di recente, signore.» pronunciò quelle parole, ottenendo così un leggero sorrisetto sul volto del moro che lo invitò «Seguitemi, perché questa potrebbe essere veramente molto istruttiva per voi».

A Tale of Love and Consequences || BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora