Vampire

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Il ritorno in classe fu silenzioso. Jisung era imbarazzato a stare vicino a Minho, per quello che era successo poco prima. Per sua fortuna, le ultime tre ore passarono in fretta.

<<Ti giuro che stavo morendo dentro! >> disse a Mingi, che ascoltava il suo racconto, annoiato. <<Ma fare più attenzione? >> gli disse l'arancione, ridendo del suo amico.

<<Non succederà un'altra volta! Mai più! >> gli disse Jisung, scoppiando a ridere subito dopo aver sentito la risata contagiosa dell'altro.

Il tragitto per tornare a casa fu lungo, ma con la parlantina dei due sembrò durare di meno.

Jisung fece l'ultimo tratto di strada da solo, con la musica nelle orecchie.

Amava la musica, era tutta la sua vita. Oltre Minho, ovviamente. Amav- odiava Minho. O almeno, questo era quello che lui pensava.

Voleva convincersi di questa cosa. Era inutile amarlo, se non sarebbe mai stato ricambiato.

In ogni caso, appena tornato a casa pranzò da solo, visto che sua madre tornava la sera dal lavoro.

Poi salì in camera sua e fece i compiti. Una notifica lo distrasse. Riprese il telefono e controllò.

<<Oh, cazzo. >> sussurrò, alzandosi immediatamente dalla sedia e prendendo la sua giacca, per uscire di casa.

Corse il più veloce possibile, verso la casa di Seungmin. Bussò alla porta più volte, prima che essa si aprisse.

<<Cosa ti è successo? >> domandò, preoccupato e mettendo le mani sulle spalle del suo amico. <<Non mi è successo niente, dovevo solo dirti una cosa. >> disse lui.

Jisung si rilassò, prendendo poi un respiro profondo e chiudendo gli occhi, che riaprì subito dopo.

<<KIM SEUNGMIN MI HAI FATTO CORRERE DA CASA MIA FINO A QUA SAPENDO CHE È MOLTO LONTANO PER DIRMI CHE NON TI È- >> urlò, prima di essere fermato dal ragazzo di fronte, che lo trascinò in casa.

<<RIGUARDA IL TUO ADORATISSIMO LEE FOTTUTO MINHO. >> urlò Seungmin.

<<GLI È SUCCESSO QUALCOSA? >> domandò, urlando, Jisung. <<PERCHÉ STIAMO URLANDO? >> chiese invece il ragazzo più alto.

<<NON LO SO. >> rispose il blu, ridendo insieme al suo amico. <<Comunque, non ti ho fatto venire per urlare. >> disse Seungmin.

<<Parla. >> ordinò il più grande. <<Allooooora, gossippiamo. Hai presente il bosco vicino al parco? >> chiese l'altro.

Il blu annuì. <<Ho visto Minho. >> disse l'amico. <<E quindi? >> domandò Jisung. <<Stava con uno e- >> continuò, ma venne interrotto.

<<Era con un ragazzo...? >> chiese l'altro, e dopo aver ricevuto risposta affermativa, corse via, senza nemmeno lasciar finire l'amico, che lo richiamò più volte, prima di arrendersi perché troppo lontano.

Jisung era distrutto. Forse a Minho non piaceva perché era già fidanzato...?

Senza neanche che se ne accorgesse, delle lacrime scesero dai suoi occhi.

Seungmin l'aveva chiamato solo per farlo stare male...? Certamente non poteva prendersela con lui, ma avrebbe preferito che non l'avesse saputo così.

Seungmin sapeva benissimo dei sentimenti che Jisung nutriva per il viola.

Adesso aveva capito tutto. Ecco perché lo ignorava. Perché non gli parlava. Perché non voleva essere suo amico.

Come l'avrebbe guardato in faccia, il giorno dopo? Ogni volta che lo avrebbe rivisto, probabilmente, quelle parole gli sarebbero balenate in testa.

Jisung tornò a casa con gli occhi rossi, e sua sorella se ne accorse.

<<Quokka, che succede? >> gli domandò, avvicinandosi a lui per guardarlo meglio. <<Niente... >> rispose il blu.

<<Perché stai piangendo? >> continuò a chiedere la ragazza. <<Rosé, non sto piangendo. >> disse lui, sorridendo.

<<Questo è il sorriso più falso che io abbia mai visto. >> incrociò le braccia.
<<Il ragazzo che mi piace è fidanzato, ok? >> le confessò, per non sentirla parlare.

<<Vabbè, ci sono una marea di ragazzi qua fuori. >> gli disse lei. <<Ma nessuno è come lui... >> sussurrò Jisung, andando di sopra.

Si buttò a peso morto sul letto, continuando a piangere. Perché faceva così male...?

Si addormentò poco dopo, stringendo un cuscino, immaginando che fosse il suo amato.

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La sveglia suonò, e Jisung si alzò svogliatamente. Scese le scale e, con sua sorpresa, trovò sua madre che finiva di preparare la colazione.

<<Jisung... Hai delle brutte occhiaie, hai dormito stanotte...? >> chiese sua madre preoccupata.

No che non aveva dormito. Si era svegliato, e la prima cosa a cui aveva pensato era lui, ricominciando a piangere.

<<Non avevo molto sonno, ieri ho bevuto troppo caffè. >> disse la prima scusa che gli venne in mente.

Sua madre annuì, mettendogli davanti io piatto con la colazione. Il blu mangiò, si vestì, ed andò a scuola, con la musica nelle orecchie.

A metà del cammino, come al solito, incontrò Mingi. <<Ehi! Non mi hai visto? >> chiese l'arancione, con fare drammatico, mentre gli toglieva una cuffietta.

<<Ciao, Mi. >> disse l'altro, continuando a sentire la sua musica. <<Ma che hai? >> domandò ancora l'amico, non venendo però ascoltato.

angolo autrice
buonsalveee, non ho corretto il capitolo perché non ne avevo voglia, quindi mi scuso se vedete degli errori

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