capitolo 12

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Sono in macchina che aspetto il ritorno di Harry, ha detto che avrebbe pagato lui ma sono sicura che non è solo per quello che mi ha allontanato. Guardo dallo specchietto e vedo che si sta avvicinando all'auto.

"Okay possiamo andare" Dice.


"Ti sei messo d'accordo con la persona che hai telefonato?" 

Davvero pensava che non me ne sarei resa conto?

"Cosa?"


"Credevi che non mi sarei accorta che il fatto di pagare il pranzo fosse solo una scusa?"


Non risponde, e non mi guarda nemmeno, sta fissando un punto a caso davanti all'auto, sembra pensieroso.


"Senti, ti ho già detto che non mi piace il fatto che tu venga con me, fammi almeno prendere delle precauzioni!"


"Non potevi farlo con me davanti?"


"Non me lo avresti lasciato fare, sei testarda ed impulsiva non sempre si può ragionare con te" Dice alzando la voce.


"Senti da che pulpito viene la predica!. Ora basta, su dai partiamo; devo tornare a casa per cena" Gli rispondo per le rime.


Non dice nulla, semplicemente si allaccia la cintura, accende l'auto e partiamo. Il viaggio è lungo e silenzioso nessuno dei due ha voglia di parlare.

Non lo ammetterò mai ma forse per questa volta ha ragione lui, probabilmente non gli avrei fatto fare quella telefonata, non mi piace quando dice che certi posti non sono adatti a me, sono stufa di questa storia, non sono mica una bambina! E poi sicuramente avrà chiamato quella sua amichetta Sarah o come si chiama. Non che sia gelosa certo, figuriamoci, e solo che...

"Pensi di rimanere zitta ancora per molto?"


"Tu non sei di molta compagnia"


"Dai su, non mi piace stare arrabbiato con te? Pace?"

Faccio finta di pensarci un po' su e poi sorrido


"Okay, pace. Manca ancora molto?" Chiedo.

Tanto non riuscirò mai a stare arrabbiata con lui per più di qualche minuto.


"No, siamo quasi arrivati"


Infatti dopo qualche minuto di chiacchiere arriviamo davanti ad un edificio, sembra un prefabbricato in mezzo al nulla. C'è un bosco non molto lontano da qui, e c'è anche un grande spiazzo di fronte alla struttura grigia che molto probabilmente funge da parcheggio. In questo momento sembra vuoto.


"Sai ero convinto che mi facessi delle domande prima in macchina" Harry interrompe così le mie osservazioni sul luogo.


"Quale domande?" chiedo.


"Su chi è Sarah, e qual'è il favore che le avevo fatto, ad esempio" Lo dice facendo un sorrisino, che cosa si aspettava scusa, che facessi una scenata?

I'm your guardian angel (H.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora