Capitolo 18

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Ed eccomi qui, distesa sul mio letto, con il libro-diario di quella strana ragazza tra le mani. Più lo leggo e meno capisco il perché quell'anziano signore mi abbia dato una cosa del genere, che cosa ci devo fare? Domani mattina devo andare con Harry dal proprietario dell'auto con cui ha avuto l'incidente, ma nel pomeriggio forse dovrei tornare in quella biblioteca per chiedere spiegazioni. Non avrei dovuto leggere questo libro-diario, mi ha messa solo più in confusione, come se non ne avessi abbastanza in testa.                                                                                                                                                                    Mi ha baciato, e io ho baciato lui. Come posso aver fatto una cosa del genere se fino a poco tempo fa quasi lo odiavo e poi siamo troppo diversi...certo, gli opposti si attraggono. Devo rassegnarmi. So già che non chiuderò occhio stanotte, ho troppi pensieri per  la testa. Sono stanchissima, da quando sono arrivata a casa (dopo le continue domande dei miei per essere tornata più tardi del solito) Ho iniziato a sbadigliare, e la cosa non sembra diminuire.

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"Hey, piccola..."

Apro piano gli occhi e n'è trovo un altro paio grandi e verdi che mi fissano. No non di nuovo quel sogno; erano giorni che non lo facevo più.

"Mi spiace ma io non so cosa vuoi da me. Ora basta ti prego!" 

Sto quasi per mettermi a piangere quando sento due grosse braccia che mi stringono, dei riccioli mi solleticano il naso e subito sento un profumo inconfondibile.

"Shhh, non ti preoccupare non è un sogno sono solo io"

E' Harry, quello vero però. I suoi occhi erano...assolutamente uguali a quelli dei miei incubi. Ricambio subito l'abbraccio e smetto di singhiozzare

"Scusami Harry, non volevo spaventarti e solo che certe volte faccio dei sogni un po' strani, diciamo"

"Non preoccuparti. E' tutto a posto ora?"

"Si si...aspetta ma tu che ci fai qui?"

"Sorpresa!  Sono venuto a prenderti ma poi Louis mi ha detto che stavi ancora dormendo così gli ho chiesto se potevo svegliarti io. Ti dispiace?"

"No no anzi e che ieri non mi sono messa la sveglia, adesso mi vesto e arrivo. Ah dalla targa sei riuscito a scoprire l'indirizzo del proprietario dell'auto?"

"Si certo. E' un po' distante da qui, ma se non riusciamo a tornare in mattinata ci possiamo fermare a mangiare qualcosa fuori"  

"Va bene. Ora puoi uscire per favore?" Addio all'idea di andare il biblioteca.

"Perché?"

"Devo vestirmi, non posso mica venire in pigiama"

"E io non posso restare?" Mi chiede facendo il suo solito sorrisino

"Harry..."

"Okay okay ma non metterci tanto altrimenti vado da solo"

"Farò presto, ora vai" Gli dico spingendolo verso la porta.

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Il tragitto è stato abbastanza lungo, circa due ore in cui abbiamo parlato e ascoltato musica. Ho notato che Harry non ha detto una parola riguardo a quello che è successo la scorsa notte. Io nemmeno, e non ho intenzione di dire nulla. Non per paura. Anzi si, ho paura di rovinare tutto, oggi lui è così gentile e poi se gli fosse interessato qualcosa me l'ho avrebbe detto. Magari crede che ieri sia stato solo tutto un grande errore. Tipico di lui, in fondo quante ragazze avrà baciato, un centinaio? Ecco ora faccio parte anch'io della lista. Sono proprio una stupida

I'm your guardian angel (H.S.)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora