Prologo

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Gemiti di piacere e respiri affannati, solo questo riesce ad uscire dalle labbra di Becky in questo momento, mentre con gli occhi famelici fissa la figura femminile con la testa immersa fra le sue gambe. È al limite del piacere quando inizia ad agitarsi per cercare di raggiungere con la mano quella testa mora fra le cosce, ma non ci riesce, qualcosa la blocca; si volta, prima a destra e poi a sinistra, e con sorpresa nota che i suoi polsi sono legati alla testiera del letto. Una sorta di panico inizia a farsi strada nel suo petto. Becky continua a tirare i polsi con tutta la forza che ha ma non riesce a liberarsi, quando finalmente l'altra ragazza fa capolino tra le sue cosce e le rivolge un sorriso diabolico.

- "Freen?!?" Becky la chiama in cerca di aiuto.

La bella mora continua a sorriderle con un menefreghismo stampato in faccia, ma all'improvviso si allontana dal letto.

- "Freeeeen" esclama ancora Becky mentre continua a divincolarsi inutilmente e la figura di Freen inizia a scivolare lentamente nel buio della stanza, come fosse risucchiata da un buco nero.

- "Freeeeen...Freeeeeen....FREEEEEEEEEEEN".

*

Becky spalancò gli occhi, visibilmente scioccata. Presto, però, lo shock fece spazio alla frustrazione. Di nuovo un incubo su quella stronza di Freen. Era stanca di sognarla, di pensarla e di fantasticare su di lei a ogni ora e momento della giornata. Era sempre stata ossessionata da Freen, sin dal primo giorno che l'aveva incontrata al workshop di SCOY, eppure, da quando la stronza -era così che ormai la chiamava Becky- l'aveva rifiutata, la sua ossessione era addirittura peggiorata. Adesso al desiderio si era mischiata la rabbia per il rifiuto e ogni volta che vedeva o pensava a Freen, si immaginava di sbatterla con foga contro il muro, strapparle i vestiti di dosso e fotterla con arroganza.

A volte si spaventava per i suoi stessi pensieri, dove era finita la Becky dolce e accomodante che tutti amavano?

Si rigirò nel letto, afferrò un cuscino e ci affondò la faccia dentro, urlando a pieni polmoni tutta la sua frustrazione.

Basta, stava iniziando a sbroccare male, doveva fare qualcosa, doveva dimenticarsi di Freen a tutti i costi. Aveva già provato a fare chiodo scaccia chiodo con un paio di ragazzi, ma quegli appuntamenti mediocri, con chiacchiere mediocri, seguite poi da altrettanto sesso mediocre, non avevano fatto altro che aumentare la sua insoddisfazione.

Meh.

Prese allora il telefono, decisa a dare una svolta alla sua vita:

- "P'Pop, non prendere impegni per stasera, si va a fare danni al Twinks".

Dimmi che mi vuoi! | FreenbeckyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora