Draco

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Sono in biblioteca, da solo questa volta, quando Anastasia arriva alle cinque. Sono più divertito che imbarazzato sul fatto che ieri sia entrata sorprendendomi con la ragazza Tassorosso. So che Anastasia ha ragione, sul fatto di smetterla di avere avventure ogni giorno con una diversa ma -ehi! – loro sono consenzienti e la maggior parte delle volte sono loro a fare il primo passo. Essere il più bello, carismatico, potente, e potrei continuare all'infinito, della scuola è un lavoro duro: ad esempio non far rimanere deluse le ragazze che, vorrebbero solo limonarmi. Preferisco così, perché mi è capitato troppe volte che dopo un pomeriggio delle ragazze si siano innamorate (non so come abbiano fatto), e ho dovuto essere cattivo con loro per farle allontanare. Cattivo nel senso caratteriale, non picchio le donne, i maschi sì però, mi capita spesso.

Anastasia entra, coprendosi accuratamente gli occhi con entrambi i palmi. "È sicuro?"

"Si, la mia bocca è libera da tutto e da tutti.", alzo gli occhi al cielo "sei una mocciosa"

Lei spalanca le palpebre, e mi fissa con sguardo torvo. "Sono soltanto prudente", dice con tono altezzoso.

Si sistema accanto a me, e inizia a prendere i libri dalla borsa, ma la fermo all'istante.

"No. Per farmi perdonare, oggi, ti insegnerò qualcosa su pozioni"

Lei mi guarda tra lo stupore e la felicità, infatti, fa un piccolo sorriso. "Davvero?"

"Si, dimmi, su cos'è il prossimo compito?"

"Le pozioni imperdonabili"

"Oh, sì. Le ho fatte l'anno scorso."

"Ma va", mi risponde con una smorfia "è argomento del sesto anno"

"Si, ma alcuni argomenti coincidono"

"Purtroppo", dice a bassa voce.

"Ti ho sentito. E poi devi ammettere che avere me in classe è un lusso che in pochi possono permettersi"

"Possiamo andare avanti?", dice.

"Come vuole lei", la prendo in giro. Prendo il libro di Pozioni e lo apro al capitolo delle "pozioni imperdonabili". "Innanzitutto, devi sapere che si può supporre che tutti i Veleni mortali per l'essere umano rientrino in questa categoria, in realtà non c'entrano un cazzo perché i Veleni agiscono esclusivamente su un soggetto singolo a cui viene somministrato. È un errore che fanno tutti, ma se inizi a scrivere questo ti assicuro che hai già la sufficienza"

"Devo scrivere anche "cazzo"?", dice Anastasia.

Alzo gli occhi al cielo e continuo.

"Quindi, le pozioni imperdonabili colpiscono più soggetti con un utilizzo."

Dopo la mia spiegazione, faccio fare la relazione di questo argomento ad Anastasia, e poi lo leggo per correggerlo. Devo dire che non è male, il suo lessico è perfetto, e la punteggiatura al punto giusto. "Beh, hai capito l'argomento. Portalo al professore domani."

"Dici?"

"Si, andrà bene ne sono sicuro.", dico consegnandole la pergamena.

"Ok, ora tocca a te"

"Cioè?"

"Hai iniziato a scrivere il compito, vero? Lo devi consegnare fra tre giorni."

"Si, professoressa, lo so. Ho iniziato a scrivere qualcosina."

"Bene, fammi leggere", dice tendendo la mano.

"Ma non ho finito!" protesto.
"E allora? Dai, forza"

Le consegno il compito che ho scritto per metà, poi mi metto stravaccato sulla sedia, mentre Anastasia lo legge. Quando ha finito, mi guarda scrutandomi attentamente. "È un buon lavoro sotto sotto", ammette.

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