Mi trovo in un corridoio buio. Le pareti sono rivestite di pannelli di legno scuro, intagliati. L'atmosfera è intrisa di un silenzio penetrante, rotto solo dal lieve scricchiolio del pavimento sotto i miei piedi.
"Uccidila."Un sibilo leggerissimo, come quello di un serpente, rimbomba nelle mie orecchie. Mi attraversa e pugnala il mio corpo gelido, come quel corridoio che si fa sempre più oscuro.
"Uccidila, Draco.", ordina la voce.
Draco? Dove sei? Aiutami.
Non riesco a parlare, è come se mi avessero cucito la bocca e inchiodato i piedi al pavimento. Mi sento come quella notte... impaurita, senza alcun potere, con la consapevolezza di non poter fare niente.
Il rumore di passi si fa sempre più vicino, fino a rivelarne il proprietario: Draco mi punta la bacchetta contro e si ferma davanti a me solo quando questa tocca il mio collo. I suoi occhi sono gelidi mentre tiene ben salda la bacchetta. Non trema neanche un po', come se fosse assolutamente sicuro di ciò che sta facendo. È vestito completamente di nero e il suo viso pallido è l'unica cosa che riesco a vedere.
Tutto sembra richiamare quella notte. Ma perché sono qui? Mi ha portata Draco? Era tutta una trappola?
"O lei o la tua famiglia.", continua la voce.
"D-Draco, c-cosa fai?", balbetto.
Tremo e automaticamente le lacrime si formano sui miei occhi quando il viso di Lord Voldemort appare da dietro la spalla di Draco. La sua pelle è di un pallore spettrale, quasi traslucida, che fa risaltare le vene bluastre sottostanti. È tesa e tirata, priva di qualsiasi traccia di umanità. I suoi occhi sono di un rosso accesso che sembrano bruciare. Lui. Lui è la principale causa della morte di Rose. Insieme al terrore, sale la rabbia in me che brucia come i suoi occhi.
"Draco, uccidila.", ordina Voldemort alterato.
"È finita, Rossa.", sussurra Draco. "Avada Kedavra!"
"Draco!", urlo disperata.
L'ultima cosa che vedo è una luce verde.
Mi sveglio di soprassalto, scattando seduta sul letto. Il cuore batte furiosamente nel petto e il mio respiro si fa sempre più affannoso e rapido. Mi guardo intorno e non sono più in quell'oscuro corridoio, ma nella mia stanza e gli altri dormono nei propri letti, tranquillamente.
"Anastasia, cosa succede?", mi chiede impanicato Draco.
Lo guardo ed è a petto nudo, come il suo solito. La sua espressione atterrita mi mette sollievo perché non è lo stesso Draco che ho sognato poco fa.
"Non mi uccideresti mai, vero?", gli chiedo ansiosamente.
Ho le mani completamente sudate e un terribile caldo.
"No, ovvio che no."
Mi accoccolo contro il suo petto mentre lui mi accarezza il braccio, sentendomi al sicuro in questo abbraccio.
"Ci sono io.", mi sussurra poi. "Era solo un incubo."
Con dolcezza, mi fa sdraiare accanto a lui, guidando la mia testa al cuscino mentre le sue carezze si spostano dal braccio alla mia guancia. In pochi minuti gli occhi si fanno pesanti e vedono di nuovo buio.
Sbatto le palpebre più volte prima di aprirle definitivamente. Il mio letto sembra stranamente vuoto, e la sensazione si conferma quando tasto il materasso senza trovare i familiari addominali scolpiti. Mi metto seduta e noto che tutti i letti sono vuoti. Sposto lo sguardo sulla sveglia sul mio comodino, che segna le nove. Ci vuole qualche secondo prima che i miei neuroni si attivino e mi ricordino che oggi è sabato e non ci sono lezioni. Grazie a Dio! Dopo l'incubo di stanotte, non sarei mai riuscita a seguire mezza lezione. Ma non solo...ho finalmente toccato un pene! E non un pene qualunque, ma quello di Draco Malfoy che penso che nessuno possa competere con lui.
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Il Medaglione
RomanceLEGGETE QUI PRIMA DI INIZIARE LA FANFICTION Una storia d'amore impossibile agli occhi della Rowling, ma ai miei? Anastasia, una ragazza mezzosangue, perde, durante la seconda guerra dei maghi, la sua migliore amica Rose e si rifugia ad Hogsmade per...