Anastasia

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La sala grande è davvero uno spettacolo: dalle pareti pendono ghirlande d'agrifoglio e di pungitopo, e tutto intorno sono disposti non meno di dodici giganteschi alberi di Natale, alcuni decorati di ghiaccioli scintillanti, altri illuminati da centinaia di candeline.

Addento il pandoro ricoperto di zucchero filato e per poco non svengo dalla goduria che ho nell'assaporarlo. Addirittura, Ross sta facendo lo sgarro nel mangiare quattro fette di pandoro. L'ultima cena, prima delle vacanze, non poteva concludersi con un pasto migliore.

Il suono di una forchetta che picchietta su un bicchiere, proveniente dal tavolo dei professori, fa rivolgere tutta l'attenzione ad essi.

"Vi chiedo un attimo di attenzione, per favore.", dice la preside Mcgranitt, poi si alza dalla grande sedia centrale e si posiziona davanti al leggio. "Prima di tutto, vi auguro delle felici vacanze natalizie sia per chi tornerà a casa dalla propria famiglia e sia per chi rimarrà a Hogwarts.".

Un gran frastuono di applausi echeggia per la sala, e poco dopo fa tornare tutti in silenzio con un solo cenno della mano.

"Prima di dimettervi, sono lieta di annunciare il ballo di primavera di quest'anno".

Io e le mie amiche ci uniamo ai sussurri confusi della sala.

"Un ballo?", dice Ross.

"O Dio, SI.", dice entusiasta Stefania.

"Non sarà un ballo qualsiasi in quanto useremo quella notte non solo per divertirci ma, anche per ricordare le vittime dello scorso anno.".

I sussurri si abbassano e danno spazio solo a silenziosi applausi deboli.

Con le altre, formiamo una catena di mani una nell'altra per Rose. Mi manca così tanto.

"Il ballo avrà un tema.", continua la preside. "Torneremo indietro nel tempo, nell'Ottocento precisamente. Come la musica, anche i balli saranno a tema, infatti ci saranno delle lezioni di ballo durante i mesi di gennaio e metà febbraio sia per le dame che per i cavalieri.".

A questa notizia, le ragazze sorridono o urlano di eccitazione mentre, i ragazzi o, meglio, la maggior parte, sbuffa.

Io sono tra quelle contente dell'idea. È bello tornare indietro nel tempo per una notte e indossare quegli abiti bizzarri antichi.

"Tutti sono, ovviamente, invitati. Dai più piccoli ai più grandi. Potete invitare chi preferite fra amici, partner...".

Lancio uno sguardo rapido a Draco per sapere se mi sta fissando ma, la sua attenzione appartiene alla McGranitt. Mantiene la testa con la mano destra e sembra pensieroso, chissà se sta pensando chi invitare o, se andare o meno. Gran parte di me spera che nella sua mente sia apparsa io quando la preside ha parlato degli invitati.

"Se non ci invita nessuno, andiamo in gruppo tutte insieme.", propone Alysia.

"Sicuro, per Rose.", dice Ross.

"Sappiamo già che una di noi sarà occupata quella sera.", dice Stefania senza guardarmi ma, so che si sta riferendo a me.

"E invece no. Non penso proprio che Draco mi inviti, ha tante pretendenti", dico.

Insieme fanno un verso di frustrazione.

"Smettila, santo Dio", dice Alysia.

Sbuffo e i miei occhi si posano, di nuovo, su Draco che, questa volta, mi guarda. No, in realtà mi sta indicando di uscire dalla sala grande, con il pollice.

Faccio una faccia stranita come per chiedergli "Perché?", e il suo sguardo è tipo "Vieni e basta.".

Draco si alza per primo e, solo dopo essere uscito dalla sala grande, faccio lo stesso.

E se mi stesse chiedendo di andare al ballo con lui sin da subito? Come posso reagire? Faccio una faccia stupita o faccio finta di piangere? Ok, forse piangere è esagerato.

"Pst", sento in lontananza.

Vedo Draco appoggiato a un muro poco lontano dal portone della sala grande.

"Cosa c'è?", gli chiedo mentre lo raggiungo.

"Scusa se ti ho chiamata da parte ma, odio fare queste cose in pubblico."

"Tranquillo, è successo qualcosa?"

"Ti ho fatto un piccolo pensierino per Natale", dice Draco tutto d'un fiato.

Le mie fantasie sul ballo vengono completamente distrutte.

"Cosa? Draco, non dovevi sul serio. Io non ti ho preso nulla...", dico.

Ora mi sento estremamente in colpa. Faccio sempre regali natalizi alle persone a cui tengo e Draco, non è che mi sia passato di mente, ma pensavo non fosse un tipo da regali, soprattutto a Natale.

"Non ho speso un centesimo, tranquilla, non mi devi niente.", dice e dalla tasca fa uscire un cofanetto completamente nero.

Me lo porge e io lo tratto come se fosse fatto di cristallo. Mi tremano le mani quando lo sto per aprire e rivelare una collana a me familiare. A guardarla meglio, non è una collana ma... spalanco gli occhi quando mi accorgo che si tratta del medaglione di Salazar Serpeverde.

"C-come hai fatto a ripararlo?", chiedo balbettando.

Non ci posso ancora credere. I miei occhi sono fissi sul medaglione luccicante.

"Segreti del mestiere.", risponde fiero.

"Draco io non posso accettare..."

"Accetti eccome! Se non fosse stato per quel medaglione, molto probabilmente, ti avrei lasciata a terra nel buio più totale. E poi...", dice guardandosi intorno, è imbarazzato. "è tuo. Tu hai distrutto ciò che era imprigionato all'interno.".

"È nostro", lo correggo.

Sorride e io faccio lo stesso.

"Vuoi che te lo metta?", mi chiede togliendosi le mani dalle tasche del pantalone.

Annuisco.

Draco si posiziona dietro di me e con gentilezza accarezza i miei capelli, spostandoli tutti da un lato. Le sue mani calde sfiorano il mio collo, generando una sottile sensazione di formicolio lungo la pelle. Un brivido di eccitazione mi percorre l'intestino, desiderando segretamente che ripeta quel gesto. Percepisco il suo respiro avvicinarsi al mio orecchio, quasi come se si fosse inchinato per accostarsi al mio collo.

"Ecco, fatto.", dice mettendosi, di nuovo, davanti a me.

Abbasso il capo per guardare il gioiello su di me e ammetto che mi sta proprio bene.

"Grazie Draco."

"Non c'è di che, rossa.", dice con uno sguardo malizioso.

"Non lo toglierò mai."

"Mi lusinghi.", si vanta.

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