Mi chiedo se sono stata troppo propositiva. Gliel'ho detto troppo presto? Stiamo insieme da due mesi e mi sembrava il momento giusto per dirgli quello che provo per lui: amore. Forse mi innamoro facilmente perché non ho mai avuto un ragazzo prima, ma questi due mesi sono stati così intensi che non potevo fare a meno di provare questo sentimento.
La stessa sera sono stata dimessa, ma nonostante ciò non abbiamo parlato dell'accaduto in infermeria. Anzi, faceva il vago e cercava in tutti i modi di non trattare l'argomento.
La domanda sorge spontanea: lui mi ama? Inizio a dubitarne. Ma allora perché continua a stare con me? Per un altro scopo? E sappiamo di che scopo sto parlando.
Anche stamattina mi ha salutata in fretta e furia dicendo di essere in ritardo per una lezione di Erbologia. Stiamo scherzando? Erbologia. E vi assicuro, che a Draco delle piante frega ben poco.
Ne ho parlato anche con le mie amiche e ognuna di loro mi ha detto una cosa diversa. Alysia pensa che abbia fatto bene a dirglielo per sapere la sua risposta, che però non è arrivata. Ross dice che gliel'ho detto troppo presto e questo può averlo destabilizzato, mentre Stefania ritiene che non dovessi dirglielo affatto e che avrei dovuto aspettare che fosse lui a dirlo per primo. Solo che, se dovessi aspettare Draco... beh... potrei aspettare tutta la vita.
E Rose cosa direbbe? "Dagli uno schiaffo, vedrai come si riprende". Lei è sempre stata una ragazza manesca, senza uccidere nessuno, ovviamente. Ricordo che ogni volta che una di noi diceva o faceva una cazzata ci dava uno scappellotto sulla nuca. Non voglio incitare la violenza, ma funzionava.
La lezione di Incantesimi è quasi finita e il professore sta dando i compiti per la volta successiva. Non finisco di scriverli tutti perché un bigliettino sul quaderno mi ferma. Mi guardo intorno per scoprire il mittente e lo individuo quando una ragazza corre verso il suo posto, con un'aria leggermente colpevole e il viso arrossato. Ha la divisa di Serpeverde e ha i capelli colorati di viola e legati in uno chignon alto. Apro il bigliettino e rivelo il suo interno:
VEDIAMOCI AL TERZO PIANO.
-DRACO
È da un po' che Draco non mi lascia un bigliettino per incontrarci. Penso voglia vedermi per parlare, finalmente, dei nostri sentimenti. Questa tensione mi sta uccidendo. Raccolgo tutto il mio materiale e, prima di recarmi al luogo prestabilito da Draco, avviso le mie amiche.
Ammetto di avere l'ansia con lo stomaco in subbuglio e il respiro sempre più affannoso quando mi avvicino alla meta. Le cose possono andare in due modi: si dichiara a me mettendo da parte l'orgoglio o mi dice che non prova lo stesso sentimento e, solo a pensare a questa seconda opzione, mi vengono i brividi. Non avevo valutato una terza opzione, che penso sia la più dolorose di tutte e difficile da accettare, ma sta proprio accadendo davanti ai miei occhi: Draco è di spalle e davanti a lui c'è Pansy che gli accarezza la nuca e la cosa che mi fa rimanere di stucco è che lui non si smuove di un passo. Non si smuove neanche quando lei si alza sulle punte dei piedi e... lo sta baciando? Tutto il mio mondo è caduto a pezzi. I miei occhi sono fissi su di loro, incapace di distoglierli da questa scena che mi perfora il petto come un coltello affilato. Stringo i pugni ai lati del corpo e un nodo in gola mi impedisce di pronunciare qualsiasi parola, mentre la mente riecheggia di domande senza risposta. Come può essere arrivato a questo punto? Cosa ho fatto? O peggio, hanno una relazione da sempre e l'hanno tenuta all'oscuro. I miei occhi si riempiono di lacrime e quando sbatto le palpebre esse vengono fuori bagnandomi il viso. Mi ritraggo lentamente, cercando di non farmi sentire, ma il mio piano dura poco. Faccio rumore sbattendo contro un vaso posizionato all'angolo della stanza. Il suono improvviso riecheggia nel silenzio, facendoli voltare. Gli occhi inizialmente sopresi di Draco incontrano i miei, pieni di dolore. Non voglio parlargli, non voglio guardarlo mai più. Giro i tacchi e corro via e provo a non inciampare mentre percorro la strada verso la mia sala comune, al settimo piano. Le lacrime mi appannano la vista, continuano a sgorgare senza sosta. È per questo che Draco non mi ama. Ha sempre voluto Pansy, e io sono stata così ingenua da non accorgermene prima. Tutte le volte che gli faceva gli occhietti dolci, o che lo toccava e sorrideva. E quell'accappatoio... ora è tutto più chiaro. Chissà per cosa è davvero servito e se provassi a immaginarlo potrei morire dal dolore.
"Anastasia!"
Draco mi urla e sento i suoi passi pensanti che stanno per raggiungermi. Ignoro il suo richiamo e aumento il passo, salendo le scale del settimo piano.
"Parola d'ordine?", mi chiede la Signora Grassa, una volta davanti al suo quadro.
"Sie...sier...", balbetto, cercando di ricordare la parola d'ordine che ora è l'ultima cosa che mi viene in mente.
"Non capisco, cara.", mi dice la Signora Grassa.
"Non la riesco a ricordare ora. Guardi, ho la divisa di Grifondoro, mi faccia entrare la prego.", la supplico singhiozzando fra una lacrima e l'altra.
"Senza parola d'ordine non posso farti entrare."
Cerco di sforzarmi, ma è troppo tardi quando Draco mi ha ormai raggiunta.
"Ehy, che hai?", mi chiede preoccupato, fa un passo verso di me e tende il braccio verso la mia guancia, pronto ad asciugarmi le lacrime.
"NON TOCCARMI!", sbraito e lo scaccio via con stizza.
Draco sussulta e strabuzza gli occhi. "Rossa, cosa ti prende?"
"Fai il santo, ora?", lo guardo disgustata. L'ultima volta che gli ho rivolto questo sguardo è stato durante la prima lezione di tutoraggio. "Smettila di recitare. Ti ho visto! Puoi viverti la tua storia d'amore in pace!"
"La mia storia d'amore?", mi domanda, iniziandosi ad alterare. "Si può sapere di cosa stai parlando?"
"Da quanto tempo va avanti? Da sempre, immagino."
"Anastasia, cazzo, sii più chiara!", esclama.
"Più chiara? Cosa che non sei stato tu dall'inizio con me.", ululo.
Draco da un pugno al muro e il suo urlo mi fa gelare il sangue. "PARLA!"
"Hai baciato Pansy!"
Stringe gli occhi e aggrotta le sopracciglia, confuso. "Cosa? No! Non so cosa tu abbia visto, ma..."
"Oh, so benissimo cosa ho visto!", esclamo. "Ho visto come mi hai presa in giro per mesi!"
"Anastasia, lasciami spiega..."
Lo interrompo un'altra volta. "Non voglio sentire ragioni.". Faccio un passo verso di lui e lo guardo attentamente negli occhi. "Da questo momento in poi non devi mai più rivolgermi la parola." Faccio un altro passo. "Né guardare.". Un altro passo ancora. "Né pensarmi."
La tristezza è passata in secondo piano, la rabbia ha sormontato. "Sei come tutti quei mangiamorte senza cuore che hanno ucciso persone innocenti! Non sarai mai capace di provare sentimenti verso qualcuno perché sei apatico.", dico tutto d'un fiato. "Fra noi è finita. Qualsiasi cosa sia stata per te."
I suoi occhi, solitamente fieri e penetranti, ora sono opachi e privi di vita. La sua espressione smarrita non mi fa effetto.
"Lasciami parlare, Anastasia!", urla.
"Siero luminoso.", recito la parola d'ordine che mi è improvvisamente tornata in mente, e quando il quadro si apre, entro nel buco.
"ANASTASIA!"
Il suo urlo è l'ultima cosa che sento prima che il quadro si chiuda dietro di me.
Ignoro gli sguardi curiosi delle persone presenti nella sala e salgo i gradini verso la mia camerata. Mi appiattisco contro la porta, socchiudendo gli occhi. Mi porto una mano sul petto nello sciocco tentativo di fermare i battiti impazziti del cuore. Il mio cervello potrebbe cadere da un momento all'altro, per quanto è diventato pesante. Vorrei un pulsante per spegnerlo, così che tutti i pensieri possano cessare che continuano a ronzarmi come delle mosche vicino al mio orecchio.
"Anastasia?", mi domanda cauta Stefania.
"Anastasia, stai bene?", Alysia non è così tanto cauta.
Crollo a terra e mi copro il viso con entrambe le mani, mentre mi lascio andare a un pianto disperato.
"Stasia, cosa è successo?", mi chiede impanicata Ross.
Tutte e tre mi hanno raggiunta e sono sedute a terra intorno a me.
"Cosa ha fatto?", domanda Alysia, gli occhi colmi di rabbia.
"Ha baciato Pansy."
Le mie amiche si guardano fra loro, incredule.
"È morto.", dice Alysia a denti stretti.
STAI LEGGENDO
Il Medaglione
RomanceLEGGETE QUI PRIMA DI INIZIARE LA FANFICTION Una storia d'amore impossibile agli occhi della Rowling, ma ai miei? Anastasia, una ragazza mezzosangue, perde, durante la seconda guerra dei maghi, la sua migliore amica Rose e si rifugia ad Hogsmade per...