È super imbarazzata oggi. Ma la capisco, stare con me è un privilegio che solo lei può avere. L'ho vista fissare la balconata tutto il tempo fino a quando non ha chiesto di uscire. Non so cosa le passa per la mente, ma sono più che sicuro che faccio parte della maggior parte dei suoi pensieri. Lo ha detto alle sue amiche e, ok, era scontato. Ce ne siamo accorti quando, appena entrate in sala grande, facevano una risata sommessa e mi guardavano come se fossi nudo.
Anche io sono ipnotizzato da quella balconata come lei, che è rimasta a fissarla tutto il tempo e ho sussultato quando l'ho vista alzare il braccio per chiedere di uscire. La cosa che mi ha fatto tremare le viscere è stata che, prima di uscire, mi ha lanciato un'occhiata come per dirmi "vieni da me.".
E io non posso lasciare insoddisfatta la mia ragazza. Con una scusa sono riuscito a uscire dalla classe anche perché, un Malfoy ottiene sempre quello che vuole. Ignoro gli occhi interrogativi di Pansy ed esco dalla classe.
"Draco?"
Sento la sua voce.
Mi porto un dito alla bocca e lei rimane zitta con le pupille che si muovono da destra a sinistra. Chiudo la porta dalla classe e a quel punto le porgo la mia mano. Inizialmente è titubante, ma con un sorriso incrocia le sue dita nelle mie e iniziamo a camminare a passo svelto verso la destinazione a me scelta.
"Non pensi che se ci vedono mano nella mano si fanno due domande?"
"A quest'ora non c'è nessuno per i corridoi, soprattutto quelli della torre di Astronomia."
Conosco questa scuola come le mie tasche.
"E come fai ad esserne così tanto convinto?"
La guardo alzando le sopracciglia. "Me lo stai, davvero, chiedendo?"
Mi fermo davanti ai bagni dei maschi a causa di Anastasia che è terrorizzata nell'entrare.
"Che c'è?"
"È il bagno dei maschi!".
Mi guarda come se non me ne fossi accorto.
"Ma va?"
"E io dovrei entrare nel bagno dei maschi, per quale motivo?", incrocia le braccia.
"Vuoi andare in quello delle ragazze, per caso?"
Ignoro la sua domanda perché sa benissimo cosa voglio fare. E non è quello che state pensando.
Lei sbuffa e poi si guarda intorno.
"Rossa, i ragazzi non vanno quasi mai in bagno o, se vanno, entrano ed escono senza rimanerci ore."
"E se qualcuno entra ed esce e di sfuggita mi vede?"
Cazzo mi fa innervosire. "Non ti vedono."
Le prendo la mano e la trascino all'interno del bagno fino a davanti a uno dei gabinetti, che sono tutti liberi. Come pensavo.
Senza pensarci due volte, mi slancio in avanti a una velocità tale che Anastasia non riesce a trattenere un gridolino, la acchiappo e mi infilo con lei dentro al gabinetto, chiudendo la porta a chiave con una mano mentre, con l'altra, le avvolgo il fianco.
"Ma che f..."
La mia bocca si posa sulla sua e non le lascio il tempo di finire la frase e la spingo contro la parete. La sua lingua mi separa le labbra, mentre le sue dita si stringono intorno ai miei capelli. Sono eccitato così tanto che se mi appoggio un altro po' a lei, se ne accorge.
Dei passi ci fanno trasalire. Ci separiamo e rimaniamo uno di fronte all'altro cercando di non fare il minimo rumore. Sono così tentato nel tossire per far capire che all'interno del bagno c'è qualcuno e che devono uscire subito ma, Anastasia, capisce le mie intenzione e strizza gli occhi.
Io sorrido perché tutto questo mi ricorda la prima volta che ci siamo parlati ad Hogwarts, ad Halloween: eravamo al buio, di notte e Gazza poteva scoprirci da un momento all'altro.
I passi si allontanano, uscendo dal bagno e Anastasia fa un sospiro di sollievo.
"Cosa avevi intenzione di fare?"
Faccio spallucce. "Io?". La tiro a me. "Questo."
Torno a baciarla e le sue braccia si posano sulle mie spalle alte che la portano ad alzare le punte dei piedi. La mia bocca si fa strada sul suo collo e un mugolio proviene dalla sua bocca. Dio, Anastasia che effetto mi fai.
Questa volta, è proprio lei. Non la sto immaginando attraverso un'altra.
"D.", dice Anastasia con un sospiro.
"Mh?", brontolo mentre le mie labbra danno dei bacetti lungo il suo collo.
"Aspetta.", dice allontanandomi con le mani.
"C'è qualcosa che non va?", le chiedo e mi sistemo i capelli.
"No, va tutto benissimo. Non fa caldo?", dice allargandosi il colletto.
"A febbraio?", accenno un sorriso.
Mi sa che è eccitata anche lei. Non voglio imbarazzarla ancora di più quindi, decido di porre fine, per ora, a queste magnifiche effusioni. "Meglio tornare. Entra prima tu in classe, fra qualche minuto arrivo."
Lei annuisce. Con una mano apro abilmente la porta, mentre rimango con la testa appoggiata alla parete del gabinetto, e la spalanco. Anastasia esce, ma a un certo punto si ferma e si guarda indietro dove io non riesco a smettere di guardare ciò che ho desiderato per mesi. Non so come sia successo perché, dopo qualche secondo Anastasia torna indietro e mi bacia. È la prima volta che inizia lei un bacio e una scarica elettrica mi attraversa il corpo visto che mi accarezza il bicipite che ho indurito perché devo sembrare forte.
È un bacio senza lingua, solo le nostre labbra che si toccano rimanendo ferme come quando una madre da un bacio sulla fronte a suo figlio. È un bacio come per dire "Tengo a te".
I suoi piccoli passettini si allontanano dal bagno e io rimango ancora qualche minuto lì, non solo per calmare il mio amico lì sotto, ma per realizzare quello che sta succedendo.
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Il Medaglione
RomanceLEGGETE QUI PRIMA DI INIZIARE LA FANFICTION Una storia d'amore impossibile agli occhi della Rowling, ma ai miei? Anastasia, una ragazza mezzosangue, perde, durante la seconda guerra dei maghi, la sua migliore amica Rose e si rifugia ad Hogsmade per...