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Non disse una parola, non aveva neanche la forza per esprimere qualsiasi frase.

Ma la sua faccia.

Oh, ma la sua faccia diceva tutto.

Non se la sentiva, non aveva nemmeno voglia, non voleva, non voleva, e allora perché?

Perché fra tutte quelle persone intorno proprio lui? Non aveva nessun contatto con la famiglia come nel caso di Ell.

«Hai animali,draghi,pegaso?» Chiese il giovane sangue blu.

«Una gatta» rispose lui ancora sbigottito.

La ragazzina fece un sorriso solare a quella risposta.

«Chiederemo alla mia collega dopo il tuo indirizzo di casa» Disse infine la ragazzina, mentre apriva quelle enormi ali d'aquila bianche e candide.

Ella si arrampicò e si mise in piedi sul bordo del balconcino su cui era affacciata poco prima, e si butto ad ali aperte.

Sembrava una nacchera con quelle ali che apriva e chiudeva a suo piacimento, e scese nella zona dell' angelo, per poi riprendersi il suo "scettro".

«E luce fu» Disse facendo un gioco di prestigio con l'oggetto.

E essi dopo questa frase sparirono, o almeno giunsero senza aver avuto bisogno di camminare in una piccola stanzetta reale di oro e argento e con una piccola poltroncina in rosso imbottita.

Tutto quel lusso metteva Edd molto a disagio

La ragazzina continuava a guardarlo per studiare l'emozione della sua faccia,che lo metteva ancora di più in imbarazzo.

Come dargli torto era stato portato senza se e senza ma, nel luogo in cui avrebbe dovuto incontrare il suo protetto.

La ragazzina smise di girare intorno al poverello sentendo quell'espressione di disagio.

Era un tipo molto strano quella principessa,di solito tutti i suoi parenti erano di sicuro più estroversi.

Lei invece stava lì in silenzio a guardarsi i piedi, era strano per una persona che aveva appena fatto un discorso così lungo e senza incepparsi o disordinare parole.

«Non sei contento verò?» Mormorò la ragazzina.

Egli non rispose.

Era spaventato, dopo tutto era stato colto in flagrante.

«Neanche io ero contenta» Mormorò piano quasi non udibile lei.

Il ragazzo si risvegliò e fece una faccia stranita, non capiva il contesto a cui si riferiva la ragazza.

La ragazzina stette in silenzio e fece una strana espressione quando si accorse che il ragazzo l'avesse sentita, e girò di scatto la testa.

«Ricordatevi, di cercare il suo mentore» Disse infine di scatto la principessa sorridendo

«Cosa? mentore?» Chiese lui.

«Il principe deve avere sia un protettore sia un mentore che gli insegni come utilizzare la magia» Spiego lei.

«Ma allora a che servono i protettori» Domandò

«I discendenti e i mentori non viaggiano sempre insieme,questo è anche per mettere alla prova la sua autonomia, il protettore lo deve solo proteggere dagli attacchi dei trafficanti e malfattori» Continuò lei.

«Chi è il mentore»

«Non mi è permesso dirlo, lo incontrerete in una metà specifica che vi daremo prima di partire, lì potrete fare due tappe nei regni assegnati, poi dovrete per forza raggiungere il mentore. Il percorso che dovrete fare è segnato sulla mappa che vi darò, e dovrete seguirlo alla lettera»

La stanza cadde di nuovo nel silenzio, almeno finché un uomo e una donna vestiti di punto giunsero lì.

L'uomo era vestito con un abito bianco molto elegante e una fascia rossa con una spilla argentata sopra, portava anche una corona d'oro.

Aveva i capelli castani e gli occhi color cioccolato e con un pò di barbetta sul mento.

La donna invece era dalla chioma rosso chiaro, e portava gli occhi color celeste.

Aveva un vestito violetto che sembrava venire da un'epoca molto lontana, ma che gli stava particolarmente bene indosso, e portava un espressione dolce sul viso.

«E un piacere rivederla sua maestà» Disse l'uomo.

«Il piacere è mio» Continuò la principessa.

La donna che era accanto si staccò per accogliere in un abbraccio molto stretto la principessa.

«Miei Dei! Quanto sarà passato? sarà da quando avevi sedici anni che non ti vedo, quanti anni hai ora? ti prego non dirmi che ne hai venti!» Disse la donna, mettendo a disagio sia la Sophie sia Edd.

«Diciotto» Rispose lei di getto.

L'uomo prese delicatamente il braccio della donna e la ritrasse a sé.

«Sù via» Commento dolcemente.

I due individui voltarono entrambi i loro sguardi dalla principessa per posarsi su l'umile ragazzo.

Essi cambiarono subito espressione è si avvicinarono

al ragazzo, un pò titubante, l'uomo gli porse la mano e disse:

«Benvenuto nel mio regno angelo custode,il mio nome è Henry, e questa accanto a me e mia moglie Rihanna»

L'angioletto tremando strinse la mano del Re delle terre benedette.

«La ringrazio sua maestà,il mio nome è Edward» Rispose il giovane in modo meccanico.

La principessa lasciò l'angelo imbarazzato nelle grinfie dei due regnanti, per andare vicino alla tendina di lavanda per mettere la testolina fuori sbirciando un pochino.

«Mi perdoni maestà, ma vostro figlio dov'è?» Chiese la ragazzina.

«Non si preoccupi, dovrebbe venire a momenti» Disse il re.

Infatti come se fosse stato un copione spunto fuori la chioma arancione del principe.

La ragazzina indietreggiò con timore dinanzi alla figura per lei mastodontica che era appena arrivata.

Matt non aveva moltissimi muscoli, ma chiunque lo vedesse poteva giurare che la sua altezza era paurosa.

La fanciulla quasi stava per nascondersi dietro l'angeletto che aveva la sua stessa espressione facciale.

Il giovane principe però la raggiunse e gli fece un inchino e accompagnato da una voce squillante disse:

«è un grande onore incontrarvi maestà!»

All'improvviso la principessa si colorò di rosa, per la reazione del giovane, non si aspettava questo genere di saluto.

«è un piacere anche per me» rispose ella in panico, provando sorridere il più normale possibile.

Il reale in tutta risposta sorrise gentilmente e poi spostò la sua attenzione sul ragazzo castaneo avvicinandosi quasi correndo, cosa che fece spaventare molto l'angioletto e lo fece indietreggiare di nuovo.

«Io mi chiamo Matt» si inchino formalmente come prima e poi gli porse la mano.

Edd si fermò anche egli guardarlo confuso finchè non decise di porgergli la mano.

«Sono contentissimo di incontrarvi!Posso darvi del tu?Se si sente in imbarazzo può darmi anche lei del tu! Comunque tu come ti chiami?» Continuo il principe agitando la mano così velocemente quasi da farlo vomitare.

Egli smise di agitare la mano, quando un bofonchio uscì dalla bocca del re, allora lui indietreggiò e disse sempre con voce squillante: «Scusate!».

La principessa fece un piccolo cenno con la testa al re che annuì in risposta, e si avvicinò a i due ragazzi mettendogli una mano sulla spalla a tutti e due.

«Mi dispiace se vi interrompo però sarebbe l'ora di andare» Disse.

Il principe si rattristi un pochino ma poi si avviò fuori seguito dall' angelo ancora imbarazzato e da gli altri due reali a parte la principessa che sparì all'improvviso senza se e senza ma.

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