Incontro

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Mi perdo per qualche momento nella sua contemplazione.
Quegli occhi mi tengono incatenata ad osservarlo. Occhi color ghiaccio, capelli neri come il buio.
Candice sembra accorgersi del mio stato d'animo.
Spaventata mi trascina per un braccio e mi porta in disparte, dietro all'albero che si trova lì vicino.
"Cosa ti salta in mente, mi hai fatto male!" le dico.
"Cosa salta in mente a te! Sai chi è quello ?" mi chiede.
Scuoto la testa. Non so chi sia, ma la curiosità mi assale come mai in vita mia.
"Alec Bennett. Ha un anno in più a noi. Non so perché, ma la gente gli sta sempre alla larga, girano voci strane su di lui. Voci molto strane. Secondo me faresti bene a stargli alla larga e il fatto che ti sta fissando in questo momento conferma il fatto che non è bene che ti fidi di lui."
Le do ragione e decido di seguire il suo consiglio. Ma voglio rivederlo, almeno un ultima volta.
Mi rigiro, ma non lo trovo più.
Sospiro e mi avvio insieme a Candice all'interno dell'Istituto.
Le restanti ore scolastiche passano tra l'ansia dell'incontro con Hawthorne ed un pensiero costante nella testa.
Scaccio via tutto quando il professor Smith mi richiama.
"Terra chiama Monroe" urla.
Mi richiama dal mondo dei sogni e improvvisamente sento la classe intera ridere.
"Smettetela voi. Allora signorina lei saprebbe risolvere l'esercizio alla lavagna senza ascoltare la mia spiegazione, suppongo" dice facendomi cenno di alzarmi dal mio banco.
Ma io non lo faccio, rimango fissa a guardare lui e la lavagna senza rispondere né fare nulla.
"Bene, si è appena guadagnata un posto fuori dalla classe, così potrà dormire meglio"
Esco, senza guardarmi dietro e non curandomi degli schiamazzi degli altri.
Mi rinchiudo in bagno ad osservare le scritte sulle pareti, non pensando assolutamente a nulla. Non so neanche perché e non mi interessa saperlo.
Stufa di stare lì senza fare nulla decido di uscire dal bagno, asciugandomi gli occhi.
Cammino a testa bassa, fissando soltanto il suolo ed ecco che mentre sto andando al bar per comprarmi qualcosa da bere mi scontro contro qualcuno.
Sento una forte fitta alla spalla.
"Ehi stai attento quando cammini.." dico, infastidita, alzando gli occhi.
Ed è solo ora che lo vedo.
Alec.
Ed ecco che i brividi tornano sulla mia schiena e insieme a loro torna nella mia mente anche l'avvertimento di Candice.
"Io, eh? Non tu che cammini senza guardare?!" risponde lui più infastidito di me.
Indietreggio leggermente e lui sembra notarlo.
Solo allora alza lo sguardo.
Lo guardo negli occhi e lui fa lo stesso.
Terra contro ghiaccio.
"Ehi scusami per prima, stai bene?" chiede, improvvisamente cambiando umore.
Dopo avermi vista sembra quasi preoccupato, strano.
Distolgo lo sguardo e mi alzo senza dire nulla. Meglio non dargli troppa confidenza.
"Senti, non voglio problemi, già ne ho troppi. Voglio solo andare al bar." dico io.
Lo vedo titubante, ma alla fine decide di spostarsi. Passo oltre lui, ma scontro la sua spalla.
Mi blocco un attimo, ma poi passoltre la soglia del bar per comprare una bottiglia d'acqua.
La poggio sul bancone, ma noto che stranamente non c'è nessuno. Lascio i soldi e mi allontano, quando noto per i corridoi vuoti Hawthorne.
Ecco la mia occasione.

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