POV di Felisha.
Sento la porta scricchiolare, qualcuno entra nella stanza con passo pesante.
Resto ferma dove sono, con la schiena appoggiata al muro, seduta sul parquet lucido con le ginocchia strette al petto.
Wren barcolla verso il letto, sembra esausto. Finalmente sembra accorgersi di me. La luce calda e fioca nella stanza illumina il suo sorriso.
- "so che stai meditando sul modo per uccidermi, principessa."
Scatto in avanti e mi lancio su di lui.
Wren afferra immediatamente il mio pugno chiuso e lo sbatte contro la parete, sfruttando il mio slancio.
Stringo i denti, mentre la lima di metallo che avevo scovato in bagno scivola giù dalla mia mano e cade a terra con un tintinnio.
Wren fa un passo indietro.
- "so che potrebbe sembrarti il contrario, ma non sono un tuo nemico, Felisha."
- "ah no? Mi tieni rinchiusa e vuoi uccidere mio fratello!"
- "che non è molto diverso da quello che hai cercato di fare tu."
Non ci vedo più, mi scaglio di nuovo contro di lui e in poco tempo cadiamo sul letto. Mi siedo su di lui e comincio a bersagliarlo di pugni finché lui non riesce a bloccarmeli in una posizione dolorosa che mi costringe a fermarmi.
Faccio un verso di frustrazione.
- "sono rimasto al tuo fianco, ti ho salvato la vita. Io non l ho dimenticato, Felisha." dice Wren.
Mi libero i polsi e scendo dal letto. È inutile continuare a combatterlo. Potrò anche vincere questa battaglia, ma la guerra è fuori dalla mia portata.
- " era troppo tempo fa." mi volto e comincio a camminare verso la finestra.
Wren si puntella sui gomiti.
- "e allora?"
- "e allora le cose sono cambiate! Io sono cambiata." Faccio una risata. "Tu no, a quanto pare."
- "forse non ti dispiace cosi tanto." Sussurra Wren.
Mi giro per insultarlo, ma lo trovo subito dietro di me. Sbatto la schiena alla finestra nel tentativo di allontanarmi. Sbuffo.
Wren posa un braccio all'altezza del mio orecchio, sul vetro lucido.
- "hai ragione." sussurra. "ti tengo rinchiusa. E se questo vuol dire che sono un tuo nemico, lo sarò, perché non ho nessuna intenzione di lasciarti andare."
- "sei pazzo."
Sorride.
- "solo un poco."
- "sei pazzo se pensi che vorrò restare con te."
Wren mi solleva il mento con due dita.
- "ma principessa, non serve che tu lo voglia." Sorride. "per ora."
Mi si rizzano i peli sulle braccia, Wren fa un passo indietro e si dirige con passo felpato verso la porta prima che io possa ribbattere.
- "e ora dove vai?!" esclamo esasperata.
Wren mette una mano sulla maniglia e socchiude la porta. Si volta verso di me.
- "a dormire in un altra stanza, resto un gentiluomo." Fa cadere lo sguardo sulla lima finita a terra. "allenati di più con quel ferretto, magari avrai fortuna la prossima volta."
Mi lancia un ultimo sorriso prima di chiudersi la porta alle spalle.POV di Ester
Osservo con una scarsissima dose di calma l'acqua sporca rovesciarsi sul ponte appena cerato, quando qualcuno ha la splendida idea di far cadere il secchio che ho usato per pulire durante le ultime due ore.
Lancio un occhiata estremamente sprezzante alla figura di una ragazza castana e cattiva riflettersi nello specchio di acqua grigiastra.
- "avevo sentito che eri tornata, Es." esclama Amber.
- "e io avevo sentito che eri cambiata, eppure guarda un po', sei sempre la stessa stronza."
Mi volto con notevole slancio e le tiro la spugna sudicia addosso. Questa atterra con un sonoro "splash" sul suo pantalone bianco e scivola piano fino alle sue scarpe vecchie, lasciandosi dietro una striscia grigiastra che lascia presupporre il passaggio di una lumaca radioattiva sulla sua gamba.
- "scusa!" esclamo, alzandomi. "non ho proprio visto che eri lì!"
Lei fa una risata e raccoglie la spugna. Poi la butta fuori bordo.
- "figurati." sussurra.
Stringo i denti.
- "stai inquinando! Non c'erano delle punizioni per gli agenti che inquinano gli oceani?"
- "sai bene quanto me che quella spugna è stata firata fuori dall'oceano non più di un mese fa, ma buona forfuna a ripulire questo macello senza!"
Ci penso circa tre secondi, poi mi sfilo la maglietta e la appallottolo con disinvoltura.
- "me la cavo, non preoccuparti." Mi inginocchio di nuovo a terra come se niente fosse e comincio ad asciugare la macchia grigiastra sul ponte.
Due ragazzini in prepubertà mi guardano e non appena si rendono conto che sono in reggiseno cominciano a sghignazzare... finché Amber non comincia ad urlargli contro.
- "Agenti cosa ci fate sul ponte fuori dagli orari di allenamento?!" strilla Amber.
- "ma- ehm...noi...lei..." comincia a balbettare uno dei due.
- "non hai mai visto una donna in reggiseno prima, Regis?" continua Amber.
- "i-io."
-" Dio, che lo chiedo a fare?!" Amber sospira. "non preoccuarti, forse crescendo diventerai a malapena sopportabile e qualche ragazza accetterà di stare a meno di tre piedi di distanza da te. O forse no."
Quello che deve essere Regis abbassa lo sguardo, mortificato, mentre l'altro sembra stia per farsela sotto.
- "e ora SPARITE!" Conclude Amber.
Non se lo fanno ripetere due volte.
- "sei proprio brava come bulla, Am, lo riconosco." esclamo.
- "ma certo, Es, prego."
- "per aver spaventato a morte due ragazzini?"
- "sei impossibile."
Sorrido compiaciuta. Ho finito di togliere la macchia. Getto la mia maglia zuppa nel secchio di latta ormai vuoto.
- "sai, dicevano che eri morta." mormora Amber.
- "scommetto che tu fai parte di quelli che hanno sperato fosse cosi." ribbatto alzandomi.
- "per quanto non mi crederai, non ti voglio morta, Ester. Eri la mia migliore amica."
Mi mordo il labbro.
- "hai ragione." Raccolgo il secchio da terra. "Non ti credo."
La supero con una spallata ed entro sotto coperta.
Faccio in tempo a fare a malapena dieci passi, che una mano mi afferra per il braccio e mi tira in uno stanzino.
Di nuovo no!
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All the lines she crosses 3- so we downfall to heaven
Romance"Cosa fa la differenza tra inferno e paradiso? Sono entrambi posti sconosciuti, sono entrambi eterni, e nessuno dei due esiste." Ester Barbossa aveva giurato di non tornare mai più sulla barca di suo padre, James Bond. Ma quando Caleb viene rapito E...