capitolo undicesimo

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POV di Marti
Mi metto faticosamente a sedere. La stanza immersa nella penombra si mette pian piano a fuoco.
Sono in una stanza spoglia, ci sono delle coperte gettate a terra...forse sono cadute da questo schifo di letto...e poi dei piedi-
Interrompo la mia lista mentale e faccio risalire lo sguardo sulla figura di un uomo, appoggiato allo stipite della porta chiusa.
- "oh no, ancora tu?" sbuffo all'intenzione di Bond. "sai, comincio a chiedermi se non sei innamorato di me o qualcosa del genere."
L'uomo ridacchia, si toglie gli occhiali da sole e si sporge verso di me.
- "sei anche meglio di quanto mi era stato detto." mormora. "esilarante, davvero."
- "ti darò io qualcosa per cui ridere." soffio.
- "ma ti fai trascinare troppo dalle emozioni." aggiunge Bond, pulendosi gli occhiali da sole su un lembo della giacca. "e questa, è una debolezza."
- "cosa puoi sapere tu di me, sottospecie di poliziotto del diavolo?"
Bond sospira, si ficca le mani in tasca.
- "Natasha Petroska." sbarro gli occhi. "O forse dovrei chiamarti Margaret Blake? miglior cecchino che l'Agenzia abbia mai sfornato...miglior cecchino che chiunque abbia mai sfornato, a dire il vero." Aggrotto le sopracciglia. Non può sapere tutte queste cose su di me, non c'è verso.
- "Tecnica perfetta," continua Bond. "pianificazione ancor più precisa e un numero di vittime che supera di gran lunga il-"
- "body count di James Bond" completo esterrefatta. Questa era una voce di corridoio che circolava tra le matricole dell'Agenzia, come può lui saperla? C'è una talpa?
- "no, non ho una spia nell'agenzia, beh, non esattamente." mormora Bond, come se mi legesse nel pensiero.
- "e come fai a sapere tutte queste cose di me, allora?"
- "oh, mia cara Margaret, non l'hai ancora capito? Pensavo che ci saresti arrivata da sola..."
- "detieni delle informazioni che solo il Grande Capo dell'agenzia potrebbe avere. È lui la tua talpa? O forse lo ricatti? Magari addirittura entrambi!" mi infilo una mano nei capelli, perché la mia mano è così pesante? "no. mormoro... no, il Grande Capo non ci abrebbe mai tradito, nemmeno sotto la peggior tortura-"
- "hai ragione." mi interrompe Bond. "il grande capo non ti ha tradita. Io sono il Grande Capo."
La mia mano scivola dai miei capelli e ricade sul materasso con un tintinnio.

POV di Ester
Do una gomitata nella pancia della persona che mi ha tirato in questo sporchissimo, vecchissimo, puzzolentissimo sgabuzzino.
- "Amber, se sei tu quant'è vero che respiro ti strappo ogni singolo sudicio capello che hai in testa." ringhio voltandomi.
- "non sono Amber." risponde un ragazzo. Spalanco gli occhi.
- "Luke!" Gli butto le braccia al collo.
- "miserabile figlio di un porco." esclamo mentre lo stringo a me. "dove stracazzo eri finito?" Sciolgo l'abbraccio e lo spingo indietro.
- "possiamo dire che mio padre mi ha..." si schiarisce la gola. "sequestrato. Ma non ha importanza adesso, ho delle cose da dirti."
- "dimmi che Maria è tornata a prenderci."
- "maria non è mai arrivata, in verità."
Vedo un lampo di delusione passare sul viso di Luke. No, non è delusione, è qualcosa di più, di peggio.
- "Luke, mi dispiace-"
Il mio migliore amico mi liquida con un gesto.
- "poco importa, non è di lei che ti devo parlare. Sono stato promosso."
Gli tiro un pugno sulla spalla.
- "è fantastico, Fratellone!"
- "ma Hannes ha fatto speciale richiesta di spostarti nella sala comune, con gli altri condannati ai lavori forzati."
- "tanto meglio, potrò farmi degli alleati."
- "e mio padre pensa che sarai sottoposta ad un test attitudinale per capire cosa comporta la tua..." stringe le labbra. "la tua gamba finta."
- "cosa rischio?"
Lui fa spallucce.
- "amputazioni della gamba o che ti tolgano la pistola, nulla che tu non abbia già rischiato."
- "molto bene. Ci rivediamo a mezzanotte sul tetto."
Luke scuote la testa, ma sta sorridendo. Lo abbraccio di slancio.
- "devo andare, sono quasi le otto e ho solo dieci minuti per arrivare in mensa prima che la mia assenza venga segnalata." faccio per uscire, ma mi fermo all'ultimo.
- "Luke?"
- "dimmi."
Mi volto verso di lui.
- "qual'è la tua promozione?"
- "istruttore."
- "tu... tu non hai intenzione di restare, non è vero?"
Luke abbassa lo sguardo, faccio per toccargli la spalla, ma mi accorgo che sta guardando un orologio scintillante che ha avvolto al polso.
- "sono le sette e 57, ti conviene andare."


POV di Marti
"lei aderisce già alla mia causa."Aveva detto Bond a Liam.
Ma certo che sì. Il Grande Capo e il Capo della barca sono la stessa persona. Le due agenzie rivali sono in verità due teatri di burattini i cui fili sono tirati dallo stesso, spregevole prestigiatore.
Scatto in piedi e mi lancio verso di lui, ma qualcosa si richiude sui miei polsi con un tintinnio, tirandomi indietro e facendomi cadere rovinosamente sul letto. Mi porto le mani davanti agli occhi. Sono incatenata. Sono incatenata ai piedi del letto.
- "bastardo." sputo. "bastardo, figlio del diavolo-"
- "per quanto sentirmi insultare da una ragazzina mi lusinghi, temo di avere di meglio da fare, adesso. Non preoccuparti per le catene, te le toglieranno tra non più di un ora."
- "come?" sbotto. "come puoi gestire un agenzia di criminali e una di giustizieri allo stesso tempo? Mandi a morire decine e decine dei tuoi soldati-"
Bond mi afferra violentemente il viso, mettendomi a tacere.
- "perché, il mondo si basa su un equilibrio ineluttabile tra inferno e paradiso, io mi occupo solo di mantenerlo."
Mi lascia il viso e comincia a camminare verso la porta.
- "io ti distruggerò. Ora che ne sono al corrente ti distruggerò."
Bond sorride.
- "e chi ti crederà? Chi crederà a un diamante? La metà degli abitanti di questa barca ha perso una persona cara per mano della tua gente, l'altra metà è cresciuta odiandoti."
- "non ha importanza, troverò un modo per fargli vedere chi sei davvero. È stato sciocco da parte tua volermi dimostrare a tutti i costi quanto Bond fosse potente."
- "oh, ma non è questo che stavo facendo."
- "allora perché dirmelo? Per farmi soffrire?"
- "vedi, ho in mente un proggetto che può essere portato a termine solo da un gruppo estremamente ristretto di individui incredibilmente dotati. Avrei mandato mia figlia, ma dato che sembra non sia all'altezza, preferisco prevedere delle risorse di scorta."
Apre la porta.
- "scapperò così lontano che non avrai la forza di rincorrermi. Troverò un modo." sibilo.
Bond volta appena la testa.
- "oh mia cara. Io spero proprio che fu lo faccia."

All the lines she crosses 3- so we downfall to heavenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora