Alistair aveva ormai la certezza che non esisteva universo in cui la sua vita sentimentale fosse normale.
Aveva trascorso ore e ore a discutere con i suoi compagni di squadra la strategia migliore per intercettare il tentativo di furto della Gilda Nera, e quando la riunione venne sciolta Alistair realizzò che doveva aver sentito circa un quarto di quello che era stato detto, la mente persa in questioni molto più pressanti.
A quanto pareva, l'eroe che stava impersonando aveva una controversa e ambigua relazione alle spalle con il villain che ora era Griffin: una continua gara al gatto e al topo tirata avanti per anni, nata come una semplice rivalità per poi diventare qualcosa di molto più personale.
Tutto questo l'aveva scoperto da Samira, perché a un certo punto la loro storia era evidentemente venuta alla luce e Alistair -cioè, il suo personaggio- aveva quasi rischiato di essere cacciato dall'Accademia: se gli era stata risparmiata quella punizione era stato solo grazie all'interferenza di sua madre all'ultimo minuto.
Ecco spiegato perché nessuno lì sembrava fidarsi di lui.
Una volta finita la riunione Alistair si precipitò nella sua stanza per sfuggire alle prediche di Sam che sapeva sarebbero arrivate, e non si stupì minimamente quando si chiuse la porta alle spalle e si ritrovò Griffin stravaccato a testa in giù sul proprio letto, intento a chiacchierare con Lady Computer.
«È vero che sai ogni cosa?»
«Confermo. Tutta la conoscenza dell'universo è racchiusa nel mio database.»
«Quindi sai anche a quale numero sto pensando adesso.»
«13.967.804»
«...Wow. Questo sì che è impressionante.»
Alistair incrociò le braccia al petto e si schiarì la voce. Griffin alzò il capo, e un largo sorriso comparve sul suo volto quando posò gli occhi su di lui.
«Hey, Ali. Com'è andata la riunione super segreta?»
«Quando avevi intenzione di dirmi che in questo universo sei un criminale?»
«Non sarebbe stato divertente se l'avessi scoperto subito.»
«Ho rischiato di essere cacciato dall'Accademia. Di nuovo.»
«Ne sarebbe valsa la pena.» Griffin balzò in piedi e spalancò le braccia in una posa a dir poco teatrale. «Spassarsela con i villains è molto più divertente.»
Alistair gli venne incontro, le mani nelle tasche e un mezzo sorriso malandrino sul volto. «Lo sai, visto che qui sono io il buono e tecnicamente ora siamo rivali, sarebbe mio dovere chiamare la sicurezza. O catturarti personalmente.»
«Ah sì?» sussurrò Griffin, facendo un passo avanti. «Mi piacerebbe vederti provare.»
«Mi risparmierei molti problemi. Il colpo alla Torre di Londra verrebbe come minimo rimandato.»
«Possibile. Ma non sarebbe divertente.»
Il sorriso di Alistair si allargò. «Mi conosci bene.»
«Certo che sì. E quindi ti propongo una sfida.» Griffin tese la mano in mezzo a loro. «Tre giorni per scoprire il più possibile sulle strategie dell'altro. Valgono tutti i trucchetti. Chi riesce a mettere le mani per primo sui gioielli della corona ha vinto.»
«E cosa ottiene il vincitore?»
Griffin si inumidì le labbra, squadrandolo dall'alto in basso con un sopracciglio inarcato e gli occhi colmi di desiderio. Quella fu una risposta più che sufficiente per Alistair, che strinse immediatamente la mano del suo nuovo rivale. «Sfida accettata.»
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Once Upon A Wish
FantasySpin-off di "La canzone del silenzio" Come sarebbe andata la storia se fosse stato tutto diverso? Se Griffin e Alistair, invece che due semplici ragazzi qualsiasi, fossero stati i personaggi di una fiaba? O se invece fossero stati dei cacciatori di...