Quando Alistair aprì gli occhi, si ritrovò sdraiato sul divano dell'appartamento di Griffin a Lakebury, con la sensazione di aver dormito per almeno un mese. Si sentiva la testa pesante e annebbiata come se fosse ricoperta di ovatta, il suo intero corpo pervaso da una sonnolenza che lo invitata a gran voce a richiudere gli occhi e ricominciare a dormire.
Ma poi i ricordi riemersero dalle nebbie del sonno, facendolo rizzare a sedere sul divano.
Alistair sbattè le palpebre una, due volte, arrivando persino a stropicciarsele per assicurarsi di non starsi immaginando le cose: ma no, quello aveva proprio l'aria di essere il loro appartamento, nel loro universo.
Erano... tornati a casa?
...Ma erano mai realmente partiti?
I suoi occhi caddero sul libro dalla copertina verde che ancora teneva in grembo. Il titolo dorato svettava in bella vista come per rigirare il coltello nella piaga e ingigantire ancora di più i suoi dubbi: Once Upon A Wish.
Possibile che si fosse addormentato? Possibile che si fosse sognato ogni cosa? Più ci pensava e più l'intera faccenda appariva assurda, così come i ricordi che albergavano nella sua testa: viaggi tra universi, pirati, vampiri, cacciatori di fantasmi... Ora che si trovava di nuovo a casa, avvolto nella rassicurante familiarità di quell'appartamento, non era più tanto sicuro di cosa fosse reale.
Qualcosa urtò improvvisamente la sua gamba, e voltandosi Alistair vide Griffin raggomitolato dall'altra parte del divano, ancora addormentato e con un'espressione serena in viso.
...be', c'era solo un modo per togliersi ogni dubbio.
«Hey, Grif», sussurrò Alistair a un palmo dalla sua faccia, pizzicandogli la guancia con un dito. «Svegliati.»
«Mhhh...» mugugnò lui, allontanando la sua mano con un gesto stizzito. «Lasciami dormire... ancora cinque minuti...»
«No, devi svegliarti subito.»
Griffin tirò un sospiro stremato e, con molta calma, socchiuse gli occhi e voltò la testa verso di lui. Dunque fece un grosso sbadiglio e si stiracchiò proprio come un gatto al sole. «Ho fatto un sogno davvero strano, sai...»
Alistair percepì il proprio cuore accelerare i battiti. «Per caso c'erano libri magici, viaggi tra gli universi e gatti parlanti?»
Griffin si paralizzò, tutta la sonnolenza svanita dal suo corpo in un battito di ciglia. «...Non dirmelo.»
In tutta risposta Alistair gli mostrò il libro dalla copertina verde che aveva dato inizio a tutto.
Griffin balzò a sedere sul divano, guardandosi intorno con una frenesia del tutto nuova: squadrò Alistair dalla testa ai piedi e poi corse a controllare il proprio riflesso allo specchio, come per assicurarsi di essere a tutti gli effetti se stesso.
«Siamo... siamo tornati! Siamo usciti dal libro!»
Alistair si rizzò in piedi e si affrettò a controllare data e ora sul cellulare. Quando vide i numeri sulla schermata rimase a bocca aperta.
«Sono passati solo cinque minuti da quando siamo entrati nella storia.»
Ai loro occhi, erano stati via settimane.
«...Gli altri non si saranno nemmeno accorti della nostra assenza.»
«Così sembra.» Alistair rimase qualche secondo a fissare il cellulare. Poi, una flebile risata iniziò a montare nel suo petto, crescendo sempre di più fino a farlo crollare sul divano con le lacrime agli occhi.
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Once Upon A Wish
FantasySpin-off di "La canzone del silenzio" Come sarebbe andata la storia se fosse stato tutto diverso? Se Griffin e Alistair, invece che due semplici ragazzi qualsiasi, fossero stati i personaggi di una fiaba? O se invece fossero stati dei cacciatori di...