I nuovi occhiali sportivi

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Da quando Tsukishima aveva iniziato ad indossare gli occhiali sportivi regalatigli dal fratello, Yamaguchi si era ritrovato a fissarlo perfino più del solito, quando ne aveva l'occasione.
In quel momento, i due erano intenti a fare una pausa, seduti a lato del campo a bere qualche sorso d'acqua per reidratarsi al meglio, ma se l'unico pensiero del biondo sembrava essere legato a qualche ingegnoso schema da mettere a punto per la sfida successiva, il più piccolo non poteva evitare di rimanere ad osservarne i lineamenti nel dettaglio. Gli piaceva particolarmente, quando l'altro se ne stava in silenzio a riflettere – e d'altronde non era un caso se tutti definivano Tsukishima un giocatore freddo che difficilmente si lasciava cogliere dall'emozione del momento. Solo il moro sapeva quanto in fondo sapesse essere una persona attenta agli altri. Bastavano i piccoli gesti quotidiani per comprenderlo.
« Ti stanno bene gli occhiali nuovi, Tsukki » esordì alla fine Yamaguchi con quel suo grande sorriso, quando l'altro si accorse di essere osservato.
« Sono solo un paio d'occhiali, nulla di eclatante » immediatamente, il biondo voltò lo sguardo ancora una volta, colto di sorpresa dal complimento sincero, smuovendo così un'espressione ora decisamente più criptica da parte dell'amico.
« Però sarebbe un peccato se... » con un rapido gesto, il moro gli sottrasse gli occhiali nuovi e sollevò il braccio, come a voler sfidare l'altro a riprenderseli con la forza – una mossa poco saggia, in realtà, visto che Tsukishima era più alto di lui di quasi una decina di centimetri « ... Qualcuno li prendesse! »
« Cosa... Yamaguchi, ridammi gli occhiali » subito, il biondo dovette socchiudere gli occhi con un sospiro per mettere a fuoco la scena seguente, ovvero il più piccolo che, dopo qualche attimo, si provò i suddetti occhiali con aria divertita. Sostanzialmente, aveva ignorato la richiesta e la mano tesa del compagno – il quale, al contrario di quanto Yamaguchi si aspettava, usando le maniere forti temeva di rovinare il regalo del maggiore.
« Wow, Tsukki, ma sei praticamente cieco! » anche il moro si ritrovò ben presto con gli occhi socchiusi a causa del fastidio provocato dalle lenti, ma nonostante ciò regalò comunque a Tsukishima un'occhiata chiaramente divertita « Come mi stanno? »
La visuale del più grande, in realtà, era a dir poco sfocata – e per un attimo Tsukishima stesso maledì la propria vista per non permettergli di vedere l'amico con quel paio d'occhiali; tuttavia, alla fine si limitò a mettersi in ginocchio e ad avvicinare il viso a quello del moro ben più di quanto non facesse di solito, tutto per poter rispondere alla domanda con onestà, e forse, in piccola parte, anche per poter approfittare del momento per avere quel visetto spruzzato di lentiggini più vicino di quanto normalmente non fosse.
La reazione fu abbastanza inaspettata da spingere Yamaguchi ad irrigidirsi in un istante. Erano davvero troppo vicini, perfino di più rispetto a quanto non si fossero ritrovati nello sgabuzzino, e ciò era abbastanza per renderlo nervoso. Aveva sempre ammirato e stimato il giovane centrale con gli occhiali, tuttavia, ormai stava iniziando a credere che quell'ammirazione e quella stima si stessero lentamente ed inesorabilmente trasformando in qualcosa di più – si trattava di una prospettiva decisamente terrificante.
Solo dopo secondi interminabili passati a fissarsi negli occhi giunse finalmente la sentenza definitiva.
« Gli occhiali non fanno per te »
Con delicatezza, il più grande sfilò i suddetti dal volto del moro e se li rimise, il tutto mentre Yamaguchi stesso si limitava ad osservare in silenzio – bastava davvero poco per zittirlo, quando c'era di mezzo Tsukishima.
Fu solo dopo qualche attimo che il più piccolo fu in grado di tornare presente a se stesso « ... Perché? »
Non che si aspettasse qualcosa di eccezionale – al contrario, il biondo sarebbe stato capace di trovare una risposta sagace in grado di ammutolirlo all'istante.
« Ti nascondono le lentiggini » sincero e diretto, il più grande concluse la conversazione rimettendosi in piedi e tendendogli una mano per aiutare il compagno ad alzarsi.
Ovviamente, le lentiggini appena menzionate non erano esattamente nascoste, ma gli occhiali attiravano interamente lo sguardo dell'osservatore, e ciò bastava a mettere quei piccoli puntini in ombra. Fosse stato in Tsukishima, il moro non ci avrebbe minimamente pensato – anzi, se il giovane centrale con gli occhiali glielo avesse detto solo qualche anno prima, Yamaguchi non avrebbe minimamente preso in considerazione il fatto che le sue lentiggini potessero essere anche solo piacevoli da vedere.
Se doveva essere sincero con se stesso, quella pelle imperfetta qualche volta ancora lo disturbava, ma se, a detta del più grande, le sue lentiggini non avrebbero dovuto rimanere nascoste, allora, probabilmente, anche lui avrebbe dovuto iniziare ad accettarle e ad andarne fiero.
Eppure, dall'espressione che aveva sul volto, era come se il giovane dai capelli biondi non gli avesse appena detto la cosa più carina dal giorno in cui i due si erano conosciuti.

Piccoli momenti della Lancia e dello ScudoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora