2; Dalila

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"Combatti mamma, fallo per me"
"Vivi Dalila, fallo per me..."

***
Mia nonna Alida viveva da sempre a Bergamo e molto spesso io, mia madre Marta e mio fratello Andrea andavamo a trovarla.
Ma da quando mia nonna non c'è più, tutti abbiamo smesso di partire...
Mia madre poi si è ammalata e da poco l'hanno portata in ospedale qui. Sono tornata proprio per starle vicina e per rilassarmi un po'.
La nonna e la mamma erano le uniche persone che riuscivano a farmi scappare dai problemi, ma è anche questa una storia troppo lunga.

Oggi vado a trovare mamma in ospedale.
Lei odia stare sola, quindi sono già pronta.

Non ho ancora sistemato le valigie in camera, ma lo farò in un secondo momento

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Non ho ancora sistemato le valigie in camera, ma lo farò in un secondo momento.

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Eccomi.
Sono in ospedale, di preciso fuori dalla stanza in cui riposa mia madre.
Ho tanta paura, mi piange l'anima quando la vedo stesa su un misero lettino... perché so che prima o poi non la vedrò mai più.
Ho paura a fare solo un passo verso la porta, ma devo farlo. Devo farlo per mia mamma!!!
Ok, sono pronta...

Faccio un passo, respiro.
Faccio tanti altri passi e poggio la mano sulla maniglia, respiro...
Finalmente apro quella benedetta porta.

"Amore mio!! Mi sei mancata tanto gioia..."
"Ehi mamma come stai oggi??"le chiesi accovacciandomi poco lontano da lei.
"Oggi sto molto meglio, tu??Che farai qui a Bergamo intanto?"

È palese che sta mentendo, dice di stare bene solo per farmi felice.
Lo vedo dai suoi occhi, sono sempre spenti quando mi dice una bugia.
Faccio finta di non aver capito la verità che c'è dietro, ma lei sa che sono molto brava a capire la gente solo con uno sguardo.

"Oggi stavo aiutando un ragazzo che si era perso. Si chiama Alessandro e a primo impatto sembra avere 20 anni, è molto carino ed educato...non è di certo come Salvatore!!!"

A mia madre piace quando le racconto anche solo la mia giornata, cerco di integrarla nella mia vita nonostante la sua malattia: il cancro.
Rimasi insieme a lei per qualche minuto ma poi il tempo per le visite era terminato.

"A presto mamma, sappi che verrò sicuramente a trovarti di nuovo."
"Ciao piccola principessa, vieni presto"

La salutai con un cenno di mano ed uscii per tornare in hotel.

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Sono quasi arrivata, devo solo prendere il mio telefono per chiamare mio fratello.
Lo prendo e poi alzo la testa.
Vedo un ragazzo, da lontano non si nota molto bene ma penso che mi stia fissando.
Lo vedo avvicinarsi lentamente, ma poi aumenta il passo.
È Salvatore, "il mio ragazzo".
Non dirmi che mi ha trovata anche qui...
Aumento anch'io il passo è corro verso la porta dell'hotel, fregandomi delle persone che mi stanno guardando...ma tra queste c'è anche Alex, il quale mi guarda con occhi colmi di compassione vedendo la mia espressione impaurita e la mia faccia piena di lacrime.

"Dalila tutto ok? Che sta succedendo, chi è il tizio che ti rincorre!!" urla seguendomi, ma io corro come non mai e lo supero sperando che qualcuno mi salvi da questa spiacevole situazione.

Dopo un po' mi fermo, ma non trovo nessuno dietro di me. Sono salva?

Mi accascio lentamente sul muro, stanca di tutto questo e ripenso a tutti i lividi, tutti i pugni, calci e schiaffi presenti sulla mia pelle per colpa sua. Non ne posso seriamente più.

Vedo Alex che corre verso di me.

"Stai bene? Ho visto che scappavi da quel ragazzo e l'ho mandato via dall'hotel, che cosa sta succedendo Dalila?" disse prendendomi piano piano le mani.
"S-si Ale, è il mio ragazzo più o meno... c'è tantissimo tempo per spiegarti la faccenda, ora ho solo bisogno di entrare in stanza e fare un bagno caldo per non pensare a tutto questo." dissi cercando le mie chiavi nella borsa stracolma di cose inutili.
"Ale, ho perso le chiavi di riserva...deve averle prese lui!!" dissi dopo poco tempo mettendomi le mani in testa.
"No Dali, non puoi stare nella tua stanza con il timore che da un momento all'altro possa entrare. Vieni in stanza con me, porta le tue valigie." mi guardò con i suoi occhi fissi nei miei.

Alessandro, il ragazzo bellissimo che ho conosciuto per caso stamattina, mi sta accogliendo nella sua stanza. Però ha ragione, ho tanta tanta paura!!!

"Non voglio disturbarti...però mi farebbe veramente comodo"

Alex sorridendo mi porta in camera mia con una delicatezza inspiegabile e mi aiuta con le valigie pesanti.
Entriamo insieme nella stanza e ammiro tutto ciò che è riposto sui vari scaffali e mobili. Ci sono fiori, candele e molti libri.
Mi sento proprio a mio agio, sono elementi che avrei messo anch'io.
"Avevi detto di aver bisogno di un bagno caldo, se vuoi puoi andare"
Io annuii prendendo tutto l'occorrente, per poi chiudermi in bagno.

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Dopo essermi vestita, uscii dal bagno incontrando gli occhi di Alex.
Era visibilmente preoccupato e si alzò mettendosi davanti a me.
"So quello che mi vuoi chiedere" dissi circondando il suo collo con le mie braccia.
"Allora cosa ti voglio chiedere?" rispose stando al mio gioco.
Sospirai, spostando le mie braccia sui fianchi e poi mi sedetti sul letto. Alessandro mi seguì, sedendosi dinanzi a me poggiato sulle ginocchia aspettando un mio racconto.
"Ho un passato complicato..."
Alex stette zitto capendo che avevo altro da dire.
"Mia nonna Alida viveva da sempre a Bergamo e molto spesso io, mia madre Marta e mio fratello Andrea andavamo a trovarla.
Ma da quando mia nonna non c'è più, tutti abbiamo smesso di partire...
Mia madre poi si è ammalata e da poco l'hanno portata in ospedale qui. Sono tornata proprio per starle vicina e per rilassarmi un po', infatti oggi sono andata a trovarla...
La nonna e la mamma erano le uniche persone che riuscivano a farmi scappare dai problemi...ed il problema era proprio il ragazzo che mi ha rincorsa oggi: Salvatore.
Lui è il mio fidanzato più o meno... è sempre stato comprensivo con me e mi trattava con una delicatezza surreale! Ma da quando mia nonna non c'è più ha iniziato a...a-a..." sospirai senza riuscire a continuare.
Vidi gli occhi di Alessandro diventare lucidi, dunque continuai con il mio racconto.
"Ha iniziato a picchiarmi, a-a farlo con me senza il mio consenso e ho sempre cercato di scappare...ma lui mi controllava e mi ha minacciata di trattarmi ancora peggio se lo avessi riferito a qualcuno e ho tanta paura tutt'ora. Lui sa che sono qui, sa che tu sai e sono stanca...!" finalmente finii.
1,2,3...scoppio in lacrime e Alex si getta su di me tenendomi stretta.
Sento il tempo fermarsi.
Sto bene... finalmente.

amarsi davvero 🌼 // Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora