11; Dalila

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il continuo dello scorso capitolo

È stato bellissimo vedere Alex in questo momento brutto. È venuto da Bergamo a Venezia solo per me, solo per farmi stare bene.

Intanto sto tornando a casa di Salvatore, non nego che ho veramente tanta paura...ma so che tornerò tra le braccia del ragazzo che amo a breve. Devo...solo soffrire un altro po', e sarò libera forse. O almeno spero. Non lo so!

Arrivo di fronte la porta, suono il campanello, entro ma non vedo nessuno. Vado in camera da letto. Buio.

Mi sento tirare, mi manca il respiro.
Pugni. Calci. Lividi su lividi.

<<Ti prego, Salvatore...>>
<<Ah!>>
<<Basta!>>

terzo giorno: stessa cosa
quarto giorno: uguale
quinto giorno: ancora
sesto giorno: di nuovo
settimo giorno: ...

giorno 7
ultimo giorno
pomeriggio, 16:35

Questo è l'ultimo giorno che devo passare con Salvatore, l'ultimo giorno infernale. Manca meno di mezz'ora e sarò salva. Per non farmi scoprire ho deciso di portare la valigia fuori tramite la finestra della camera da letto, per fortuna Salvatore non mi ha sentita. Ho intenzione di dire a Salvatore che esco a fare una passeggiata, ovviamente da lì prenderò la valigia e andrò nell'auto dell'amico di Alex e scapperò. Tutto fila liscio, nessun problema. Manca solo l'ultimo passo: dire quella cosa a Salvatore che in questo momento è in cucina.

<<I-Io vado a fare una passeggiata, torno tra poco.>> balbetto un po' spaventata.
<<Tu vuoi fare cosa!?>> grida.

Oh no...

<<Ho detto che voglio andare a fare una passeggiata.>> ripeto arrabbiata. Non posso farmi trattare così.

<<Non mi hai ancora soddisfatto oggi...>>sussurra avvicinandosi e bloccandomi tra le sue braccia. Non c'è più via di scampo.
<<T-Ti prego, Salvatore...>> la vista si offusca per le troppe lacrime.

Mi spoglia velocemente e mi tocca ovunque. Si spoglia anche lui e procede a soddisfare i suoi bisogni. Mi palpeggia, mi dà schiaffi. Dopo aver finito mette una mano nella tasca e prende con facilità una lametta. Aspetta...cosa? Non mi sta picchiando come sempre? Mi vuole uccidere?
No, non può finire tutto adesso.
E che ne sarà di Alessandro? Io devo tornare da lui...

<<Tu non meriti questo...>> tira indietro la lametta per avere più forza e lo poggia sulla mia spalla. Strizza gli occhi e mi dà un pugno in pancia. Mi accascio per terra per il dolore e con la lametta mi provoca vari tagli su tutto il corpo.

Sento bussare la porta.
<<Chi cazzo è!>> grida andando ad aprire.
<<A-Alessandro...>>sussurro vedendolo entrare. Dà un pugno a Salvatore e lo fa cadere per terra con forza. Appena mi vede nuda, per terra, piangendo, piena di tagli, mi mette una maglietta oversize velocemente e mi prende in braccio piangendo.
Infine esce, prende la mia valigia e corre verso l'auto.

<<D-Dalila, va tutto b-bene...come stai?>> chiede con voce rotta.
<<Mi fa male tutto il corpo...la pancia soprattutto>> mi lamento piangendo.

Il suo amico sta guidando l'auto fino a Bergamo, intanto Ale mi consola e rimane abbracciato a me.

due ore e un quarto dopo, arrivati di fronte l'hotel

<<Siamo tornati, o-ora ti aiuto un po'>> sussurra prendendomi in braccio e portandomi nella nostra camera, più precisamente nel bagno.

<<Posso?>> chiede indicando la maglia larga che mi ha fatto indossare precedentemente.
Annuisco con gli occhi socchiusi dal dolore e mi sveste.
<<Cazzo, Dalila. Perdi tanto sangue, troppo! Sei anche piena di lividi!>> grida e chiama l'ambulanza.

Infine vedo tutto nero.
Sono svenuta.

amarsi davvero 🌼 // Alex Wyse Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora