𝑨𝒈𝒂𝒊𝒏

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Apro gli occhi lentamente percependo qualcosa sfiorarmi con dolcezza i capelli, la luce che filtra dalle finestre è la prima cosa che incontro

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Apro gli occhi lentamente percependo qualcosa sfiorarmi con dolcezza i capelli, la luce che filtra dalle finestre è la prima cosa che incontro. Dei singhiozzi sommessi mi fanno aggrottare la fronte, chi sta piangendo? Allungo una mano sulla mia testa, fermando i movimenti dell’altra persona che afferra prontamente le mie dita e le trascina da qualche parte. Sotto i polpastrelli sento qualcosa di morbido che riconosco essere delle labbra, labbra molto carnose.

«Amber? Mi senti?» mi domanda una voce lieve e calda.

Raschio la gola nel tentativo di prepararmi a parlare.

«Jiminie? Sei tu?» sussurro flebilmente.

«Si! Sono io Ambie apri gli occhi.» esclama straripante di gioia.

Tiro su le palpebre prendendo confidenza con la luce e finalmente lo guardo. Jimin mi fissa con occhi lucidi ed una faccia gonfia dal pianto. Mi si lancia addosso senza darmi il tempo di alzarmi e mi stringe tra le sue braccia piangendo su di me.

«Mi hai spaventato a morte! Non farlo mai più mi hai capito?!» soffoca le urla con la mia spalla.

Rimango in silenzio non capendo minimamente a cosa si riferisca, intende l’aver sparato…a mio padre? Vede omicidi ogni giorno, per quale motivo è così scioccato? Il mio migliore amico versa tutte le sue lacrime ed io ignara di tutto continuo ad accarezzargli i capelli. Perché è così disperato? Dove sono tutti gli altri? Da quel che ricordo ci siamo salvati tutti, Jungkook ha sparato ai nemici rimanenti, cosa è andato storto? Ho un vuoto, non riesco a trovare nulla nella mia mente che mi riporti al ritorno a casa. Ho sbattuto la testa? Perché c’è Jimin in lacrime? Cosa ho fatto di così spaventoso? Ho fatto paura anche agli altri? Taehyung ha avuto paura? Dove si trova ora Taehyung?

«Jimin, dov’è Taehyung?» gli chiedo confusa.

Il ragazzo alza di scatto la testa rivolgendomi la mia stessa espressione, cosa sta succedendo?

«Tu non…non ricordi nulla?» balbetta incerto.

«Ricordare cosa?» inarco un sopracciglio.

«Lo hai cacciato via Amber, continuavi a urlare che dovesse starti lontano. Si è chiuso nel suo studio e non vuole uscire. Eri spaventata da lui ed automaticamente si è fatto indietro.»

«Perché dovei aver avuto paura di lui? Che diamine dici?» esclamo sbigottita.

«Questo dimmelo tu, Taehyung crede di averti fatto qualcosa senza sapere nemmeno lui cosa. Sono anni che non lo vedevo piangere in quella maniera, non faceva altro che tapparsi le orecchie per le tue urla.»

Ma quando è successo? L’ultima cosa che ricordo è l’aver parlato con mio padre dopo averlo slegato. Le parole di mio papà mi risuonano nella testa creando un senso di vuoto nel mio petto, neppure in punto di morte si è pentito dei suoi errori. Ho scaricato il mio dolore su Taehyung facendolo sentire in colpa nei miei confronti. Non ricordo cosa io gli abbia detto ma so per certo che mi abbia spinto la paura a farlo. È sempre stato così in passato e solo ora realizzo di non aver mai sconfitto questo problema. Pensavo di aver capito che Taehyung non mi tratterebbe come mi trattava lui, che al contrario ha sempre provato a darmi tutto quel che mi è sempre mancato nella vita. Mi ha dato affetto, calore, amore. Non ha mai fatto nulla con lo scopo di farmi davvero del male, mi ha sempre protetta. Ed io invece cosa ho fatto per lui? Gli ho scaricato addosso il peso della mia sofferenza, per colpa del potere che mio padre ha sempre avuto sulla mia mente. Non c’era stata notte in cui non avessi un attacco di panico, di rabbia, di nervosismo, quando abitavo ancora con i miei genitori. Persino il giorno del mio matrimonio ne ho avuto uno. Ed anche lì, con me c’era solo Taehyung. Per me c’era solo lui. L’unica persona di cui non avrei mai dovuto dubitare è stata la sola che ho spinto via perché condizionata da mio padre. Condizionata da qualcuno che non mi ha mai amata come avrebbe dovuto, che mi ha lasciata nelle mani di una persona nettamente migliore senza farlo apposta. Ora però questa persona ne sta risentendo per colpa mia e dei miei traumi. Non voglio pensare a cosa abbia provato in quel momento, pensando di essere lui il problema. Non ne era a conoscenza di queste mie difficoltà, perché da quando ci siamo sposati erano spariti gli attacchi di panico. Era sparito il malessere nella mia vita, ero riuscita ad accantonarlo in un angolo remoto della mia mente. Non sapevo neppure io di soffrirne ancora, come potrebbe saperlo lui? Chissà cosa sta facendo in questo momento, cosa sta passando.

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