chapter 11

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Erano le 15:30 del pomeriggio e di li a poco si sarebbe dovuto incontrare con Elena. Non aveva detto nulla a Brian,da quando Freddie li aveva interrotti quel pomeriggio nessuno dei due aveva osato parlare all'altro se non per le cose più superficiali.E da un lato forse era meglio così,non vedeva l'ora di parlare con Elena ma soprattutto di rivederla era davvero tanti anni che non si vedevano sia con lui che con Brian.

In casa dormivano tutti tranne lui e Freddie-Ehi Fred io esco ho un'appuntamento ok?-gli disse il batterista al moro-Ok darling ma potrei sapere almeno con chi?-chiese il moro al batterista -Fred nessuno di nuovo sta tranquillo,e inoltre se ti chiedono dove sono di che mi sono andato a fare quattro passi ok?-gli disse Roger e il moro annuì con fare scocciato come se già sapesse cosa doveva fare.

Era arrivato quasi al parchetto di cui Elena le aveva parlato l'altro giorno.Non c'era mai stato in quel posto anche se Brian gliene aveva parlato spesso lui e la sua ragazza si incontravano spesso lì.Ed eccola lì Elena seduta su una panchina con i capelli castani un po' ondulati e quei due smeraldi al posto degli occhi che brillavano ed erano puntati proprio su di lui in quel momento .-Roger ma guardati come sei bello è passato così tanto tempo che a malapena ricordavo il tuo viso,ma dopotutto come si possono scordare quei due occhioni azzurri così profondi e brillanti sono ancora più belli dell'ultima volta-disse l'amica sorridendo e abbracciando il batterista che era arrosito sentendo quelle parole.
Non si ricordava che Elena fosse così sdolcinata apparte con Brian ma dopotutto era un commento che gli veniva fatto spesso e quindi non ci fece molto caso.
I due parlarono del più e del meno, e a Roger non dispiaceva anzi gli piacevano quelle chiacchierate vaghe senza un vero argomento di cui parlare, dove si passava da una cosa all'altra con un incredibile disinvoltura senza nemmeno rendersi conto del tempo che passava accanto a loro velocemente.
-Di un po' Rog- comició la ragazza-L'hai trovata una pollastrella da portarti a letto? - disse infine.
Roger rimase un po' scosso ma aveva ragione come minimo si era scopato una cinquantina di ragazze senza nemmeno farci conto. Ma se avesse mentito a se stesso e se lui fosse omosessuale? E se amasse quel ragazzo riccioluto che suonava la sua Red special nei pub di tutta Londra? Ma ora non voleva pensarci anzi voleva continuare a chiacchierare con Elena lasciando che tutte le sue domande si allontanassero.
-N-no ecco Elena io ancora non ho trovato nessuno-mentì. Nonostante il minore cercava di non aprire quei discorsi che lo avrebbero messo a disagio, Elena notò che dopo l'ultima domanda il biondino si era irrigidito e non poco, ma soprattutto la cosa peggiore è che aveva notato il morso che aveva sul collo purtroppo ancora ben evidente.
La ragazza si chiese chi aveva potuto fare una cosa del genere era un segno ben evidente e non un semplice succhiotto ma un morso profondo e si vedeva benissimo la dentatura di chi lo aveva fatto.
-Rog e invece Brian come sta? - fece la castana per cambiare discorso ma non poté non notare che appena pronunciato il nome del riccio, Roger si riprese subito.
-Lui s-sta bene - disse secco il ragazzo,non sapeva perché ma si sentì pervadere da un senso di gelosia che non sarebbe dovuto esserci era uno semplice domanda innocua perché scaldarsi tanto.
-Bene Rog allora ora che si fa? - chiese la ragazza, - N-non saprei perché non passeggiamo un po'? -propose il biondino, ricevendo un cenno da parte della castana.
Camminavano in quel parco senza una meta precisa, mentre il sole piano piano stava calando lasciando spazio alla luna e un leggero zeffiro lì cullava fra i prati verdi e l'odore delle vecchie querce arrivava ai due e inebriava le loro narici rendendo il momento ancora più magico. Ora Roger riusciva a capire fino in fondo perché Brian amasse tanto quel posto, era davvero qualcosa di unico e favoloso.
Ma improvvisamente venne distolto dai suoi pensieri sentendo un esile braccio aderire alla sua vita, si girò lentamente e vide Elena accoccolata vicino al suo petto poteva sentire il suo respiro anche se lieve.
Nel mentre la ragazza era cullata dal battito del ragazzo accanto a lei che dopo essersi accorto di avere la ragazza attaccata al suo corpo,cominciò a respirare affannosamente.
Che cazzo fai Roger!? Si chiedeva il piccolo mentre Elena si avvicinava sempre di più al suo corpo, finché non prese il suo polso trascinandolo sulla collinetta sotto la grande quercia.
Ma roger era terrorizzato.
No il polso no.
Lo stringeva come se volesse disintegrarlo.
Mentre si contorceva dal dolore sotto i suoi occhi.
Fece così finché non raggiunsero la vecchia quercia ed Elena buttò a terra Roger che ancora tremava dalla paura, e si avventó sulle sue labbra con un bacio passionale e mozzafiato.
Ma Roger non voleva no assolutamente no, non voleva Elena in quel momento lui mirava ad altro.
-E-Elena-disse il minore con un filo di voce-I-io non.... - ma la ragazza non lo fece finire perché era di nuovo sulle sue labbra, e piano piano scendeva baciando ogni centimetro di quella pelle candida e così deliziosa.
Cominciò a sbottonare la camicia di Roger vedeva tutti quei segni dei giorni passati ma non diede peso a ció, voleva Roger, voleva sentire quel corpo attaccato al suo ma il biondino non era dello stesso avviso.
Di tanto in tanto succchiava piano quella pelle nivea e così profumata lasciando una scia di segni sul petto di Roger.
Ma lui non voleva, Elena doveva smetterla e se Roger non l'avesse fermata sarebbe andati avanti fino a scendere.
-Elena fermati!-disse il biondino con tono tremolante
Stava accadendo tutto come quella sera e Roger non voleva che fosse così ma soprattutto non voleva che fosse Elena a farlo.
-Che c'è non ti piacciono i miei baci Roggie-ribattè la ragazza.
Come lo aveva chiamato?!
ROGGIE!
Una sola persona poteva permettersi di chiamarlo in quel modo e quello era Brian.
-Elena la cosa non è reciproca-disse fermo Roger alzandosi dal prato e riabbotonandosi la camicia-Ciao Elena ci vediamo la prossima volta, è stato un vero piacere rivederti- disse e così se ne andò lasciando la ragazza stesa ancora sotto la grande quercia ma qualcuno dietro di lui lo afferrò per il braccio facendolo girare di scatto.
-Roggie non mi abbandonare come ha fatto Brian, lui mi ha lasciata solo come tutti non farlo anche tu-disse la ragazza con piagnucolando, vedeva i suoi occhi riempirsi di lacrime e diventare sempre più lucidi.
A roger dispiaceva da morire vedere Elena soffrire così tanto ma non poteva farci nulla dopotutto non poteva convincersi ad amare una persona solo per compiacerla.
-E-Elena tu lo sai quanto ti v-voglio bene e sai anche quanto tengo a t-te-disse il biondino con voce rassicurante-M-ma vedi non sono io quella persona che ti a-amerà per s-sempre-gli confessò Roger,ed Elena vide il mondo cadergli addosso, ma forse il batterista aveva ragione,forse non era lui quello giusto.-R-rog grazie per tutto-gli disse la ragazza.
E così si lasciarono e ognuno andò per la propria strada.
Roger voleva solo tornare a casa stendersi a letto, aveva passato una giornata abbastanza frenetica per i suoi gusti.
La sera scendeva languida e silenziosa e senza accorgersene erano già le 20:00 il tempo con Elena quel pomeriggio era davvero volato e nessuno dei due se era accorto, ora voleva solo tornare a casa e rivedere quella divinità riccioluta d'un chitarrista.

don't leave me , stay whit meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora